Le Olimpiadi del “Va tutto bene”

La libertà. Che grande sensazione. Ma prima ancora che una sensazione per ognuno di noi deve essere un diritto, quasi un obbligo. Ogni persona deve essere messa in condizione di dare tutta se stessa per raggiungere questo grande obiettivo.

Molti i mezzi, alcuni decisamente molto discutibili, con cui poterla conquistare. Chi nel bene e chi nel male riesce a raggiungerla però cade poi in una piccola contraddizione. Perchè molto spesso la libertà di alcuni diventa l’oppressione di altri.

Perchè se il Mondo è grande abbastanza per tutti noi, di certo non lo è per la libertà di ogni persona visto che ogni giorno ci si ritrova a sentire di questo o di quel fatto di oppressione o dell’ennessima manifestazione per questo o quell’ideale.

Le Olimpiadi si avvicinano e ne sono felice. Ricordo ancora in quelle ormai lontane a Sydney, 8 anni fa. I giochi olimpici mi accompagnavano nelle giornate di studio per superare il test della patente. Fino alla mattina dell’esame con quel ripasso fatto mentre guardavo la finale dei tuffi dalla piattaforma alle 9 del mattino. Ricordi favolosi.

Le prossime non so ancora cosa mi lasceranno, di certo però attualmente qualcosa mi hanno lasciato: un senso di mancanza alla mia libertà. Perchè sono stufo di vedere e sentire come una manifestazione sportiva debba venire politicizzata a tal punto da stancare chi la sta aspettando.

Le proposte dai manifestanti per il Tibet Libero erano chiare: boicottare le Olimpiadi per sostenere il paese. Per manifestare una libertà, sopprimerne un’altra conquistata con i sudore del proprio lavoro e con sforzi non indifferenti. Allora allo stesso modo potrei accogliere le parole di un ipotetico atleta che si troverebbe a chiedere ai tibetani di boicottare il loro paese per farsi sostenere alle Olimpiadi.

Troppa politica, troppi pensieri non sportivi stanno accompagnando questi giochi olimpici. Pensieri che hanno portato il Comitato Olimpico Internazionale a comunicare a Pechino che nessun atleta dovrà esporre il proprio pensiero contro il governo cinese.

Allo stesso modo la televisione che trasmetterà le Olimpiadi via satellite ha già annunciato che non verranno inquadrati mai eventuali picchetti di manifestanti. L’ennesima libertà negata a chi come noi vorrebbe solo divertirsi guardando del sano sport.

Prepariamoci quindi all’edizione delle Olimpiadi del “Va tutto bene” Pechino 2008. Un’edizione che, per la libertà di pochi, ha tolto la libertà ai molti che vedono questa manifestazione come un evento sportivo e basta. Grazie a tutti voi.

2 commenti su “Le Olimpiadi del “Va tutto bene””

  1. Non voglio stare a dire cose banali o arrovellarmi in circuiti di parole….. queste olimpiadi…..stiamo arrivando al punto di aspettare…..LA LORO FINE!! Non se ne può più di discussioni, dibattiti, politica, paura, tensione……e lo spirito che ha accompagnato tutte le precedenti edizioni??????? Non si sente fare un pronostico che sia uno sui risultati sportivi…..boh……a questo punto dico…..che si fanno a fare QUESTE olimpiadi???
    A costo di esere ripetitiva…….si è sbagliato fin dall’inizio a dare alla Cina questa possibilità….non sono ancora pronti…..e non lo saranno ancora per tanto tempo…..purtroppo.

  2. Piu che altro Veronica è il famoso “spirito olimpico” a mancare. Quello spirito talmente forte, ai tempi dell’antica Grecia, da riuscire a fermare le guerre. In questi mesi invece non sembra far altro che alimentare gli scontri.

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