L’irraggiungibile Pechino

Capita che in momenti di crisi che la popolazione di uno certo stato emigri verso lidi migliori al fine di poter vivere meglio la propria esistenza magari lontano da tutti quegli aspetti negativi che una guerra civile, ad esempio, può causare.
Altri invece sono i casi in cui, dopo una situazione anomala, il paese venga indicizzato quasi fosse colpito da chissà quale piaga, da chissà quale malattia.
La situazione Tibet, al momento attuale, è divenuta come una pesante piaga che sta colpendo il paese giallo e che probabilmente comporterà delle perdite, inizialmente non previste.

Come tutti voi sapete molto, troppo spesso sono le parole in politica a farla da padrone, quando invece dovrebbero essere i fatti, le iniziative, le manovre a dover dettare i tempi politici di un governo e ancor di più di un paese.
La Cina sta vedendo la “politica del boicottaggio” attuata dal Tibet sulla sua pelle a livello economico e nel modo peggiore possibile.
I dati del ministero del turismo cinese infatti attualmente affermano che si prevede un arrivo di turisti, nei prossimi mesi in cui vi saranno anche le olimpiadi, intorno alle 450 – 500 mila presenze, un dato notevole ma che viene notevolmente ridimensionato se si pensa che i turisti “cinesi” solitamente si attestano intorno ai 420mila.
Una situazione che, si guardi bene, è conseguenza indiretta del boicottaggio tibetano. Molti turisti infatti non starebbero prenotando per le loro vacanze in Cina non per aderire alla proposta del Tibet quanto invece a causa della situazione di dubbio che aleggia sul paese, oltre al terremoto che si è abbattuto nella zona di Sichuan e che, nonostante sia già passato, spaventa e non poco i turisti.
La situazione ovviamente è critica, specie perchè non è semplice riuscire a convincere i turisti a venire in uno stato che sta vivendo sotto le accuse di questo o quell’altro stato.
Al fine di prevenire questo problema l’amministratore al Turismo cinese Zhang Huiguang ha deciso di attivare una serie di particolari misure protettive che possano permettere ai turisti di sentirsi maggiormente sicuri all’interno del paese giallo.

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