La Consulta boccia “parzialmente” il legittimo impedimento. Protesta il PDL, Ghedini “soddisfatto” e Berlusconi… eccolo in FOTO

Foto: AP/LaPresse

La Corte Costituzionale si è oggi pronunciata sulla legge sul legittimo impedimento, dandone una bocciatura solo parziale, ma stravolgendone di fatto l’ impianto. Il verdetto è arrivato nel pomeriggio, verso le 16.30, dopo una lunga camera di consiglio, con 12 voti favorevoli e 3 contrari. Per i giudici, si pone una questione di illegittimità sul comma 4 dell’ articolo 1 (sull’ “impedimento continuativo)  mentre sarebbe parzialmente incostituzionale il comma 3, prevedendo così che deve essere il giudice a valutare, caso per caso, l’ esistenza di motivi di legittimo impedimento per il premier e i ministri, che quindi non scatterebbe in maniera automatica.
La legge, quindi, sarebbe in parziale contrasto con gli articoli 3 e 138 della Costituzione, riguardanti l’ uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la necessità di una legge costituzionale.

Il premier ha fatto sapere, tramite una nota, che per ora non intende commentare, anche se domanì interverrà telefonicamente alla trasmissione televisiva “Mattino cinque”. I suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno fatto sapere di rispettare la sentenza e di essere comunque soddisfatti, perchè “la legge sul legittimo impedimento nel suo impianto generale è stata riconosciuta valida ed efficace. “I giudici avrebbero comunque “equivocato” la natura della norma.

Molto critico, invece, il commento del coordinatore del PDL Sandro Bondi, per il quale “Siamo di fronte ad un rovesciamento dei cardini non solo della nostra costituzione, ma dei principi fondamentali di ogni ordine democratico”. Il ministro della Giustizia Alfano critica invece l’ opposizione, giudicando “surreali le grida esultanti di una sinistra che scommetteva sulla bocciatura della legge”.

La sentenza della Consulta, infatti, è stata invece accolta con soddisfazione nell’ opposizione. Il segretario del PD Bersani esprime “grande e doveroso rispetto per la sentenza”, e, aggiunge, sono “inaccettabili, e spero siano corrette, le prime reazioni del PDL e della Lega di attacco alla Corte”. Per il capogruppo PD  Anna Finocchiaro “Non c’ era bisogno di essere nè cattivi nè comunisti per capire che la legge sul legittimo impedimento sarebbe stata sostanzialmente bocciata”. Il segretario dell’ UDC Casini ricorda che il suo partito aveva già proposto degli emendamenti al testo e, afferma, “se fossero stati approvati la legge sarebbe passata”. Critiche al premier anche da Fli, con Roberto Rosso che afferma: “Ormai l’ unico impedimento legittimo rimasto al premier è solo quello a governare”, anche se Urso invita a non fare “strumento di parte” delle sentenze della Corte Costituzionale.
Per il leader di SEL, Nichi Vendola, la sentenza è “la bocciatura di un atto di arroganza e rappresenta l’ ennesimo atto di arroganza che non è riuscito a Berlusconi”.
Soddisfazione anche dal segretario dell’ Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che pure rilancia il referendum da lui proposto per bocciare in pieno la legge, e dal Popolo viola, che, con una piccola delegazione, ha festeggiato brindando davanti al palazzo della Consulta.

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