Appello di Celentano per i referendum

Appello di Celentano per i referendum. Un referendum per non morire. Parola di Adriano Celentano. Il molleggiato – al quale, a onor del vero, piace scrivere lettere aperte ai giornali soprattutto nell’ultimo periodo – manda al Fatto Quotidiano questa lettera-appello.

Una lettera fatta di un linguaggio colorito – la sua prosa è così, lo sappiamo – dove, nell’incertezza di come deciderà la Cassazione in merito ai quesiti referendari in seguito agli ultimi colpi di scena della maggioranza di governo su nucleare e acqua, nella celebrazione di Di Pietro come unico vero salvatore della patria e nel definire Silvio Berlusconi “in stato confusionale” – Celentano invita tutti, ma proprio tutti, ad andare a votare, comunque vada, il 12 giugno, data delle consultazioni referendarie.

“Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini”.

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Nucleare, il governo ci ripensa: stop al referendum

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Il governo sempra voler soprassedere sul programma nucleare, e ha inserito nella moratoria prevista nel decreto legge omnibus, al vaglio del Senato, l’abrogazione delle norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari. Una nota di Palazzo Chigi ha poi precisato che ” Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova strategia nazionale” che ” Terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali” e ” Sarà sottoposta all’esame della Conferenza stato-regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”.
In tale modo, salterà anche il quesito referendario per l’ abrogazione della legge che avrebbe consentito il ritorno dell’ energia atomica, previsto, assieme ad altri tre quesiti (sulla privatizzazione dell’ acqua e sulla legge sul “legittimo impedimento”) il 12 e il 13 giugno.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando a Bruxelles, aveva infatti detto che quanto avvenuto a Fukushima ha una dimensione “rilevante in cifra storica” e necessita di una “riflessione economica e non solo”. Tremonti starebbe quindi pensando ad un grande piano per le fonti energetiche rinnovabili, “una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors”, ha spiegat0 il ministro. Egli sostiene, comunque, che va fatto un calcolo dei costi derivanti dallo smantellamento e dalla messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari, ma anche del rischio radioattivo.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la ricerca sul nucleare, comunque, “deve andare avanti“, perchè essa, spiega, ” è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare”.

Cosa è il processo Mediaset?

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Il processo Mediaset è ripreso senza Silvio Berlusconi che è stato dichiarato contumace dai giudici. Come previsto da molti, il presidente del Consiglio non si è presentato nell’aula del Tribunale di Milano.

Il premier, la cui difesa non ha presentato istanza sul legittimo impedimento, è accusato in merito alla compravendita dei diritti tv e cinematografici e sui presunti fondi neri destinati a Mediaset.

Financial Times-Berlusconi: “L’Italia merita di meglio”

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Financial Times-Berlusconi. Un “Enorme vergogna” per l’Italia, così il quotidiano britannico giudica la legge sul legittimo impedimento e il caso Ruby. Nell’editoriale si legge: “prima delle prossime elezioni, l’Italia merita un dibattito”.

Il giornale finanziario punta il dito contro l’abitudine della politica italiana degli ultimi anni di trattare la crisi “come un altro episodio del conflitto tra Berlusconi e il potere giudiziario. L’Italia merita di meglio”.

La Consulta boccia “parzialmente” il legittimo impedimento. Protesta il PDL, Ghedini “soddisfatto” e Berlusconi… eccolo in FOTO

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La Corte Costituzionale si è oggi pronunciata sulla legge sul legittimo impedimento, dandone una bocciatura solo parziale, ma stravolgendone di fatto l’ impianto. Il verdetto è arrivato nel pomeriggio, verso le 16.30, dopo una lunga camera di consiglio, con 12 voti favorevoli e 3 contrari. Per i giudici, si pone una questione di illegittimità sul comma 4 dell’ articolo 1 (sull’ “impedimento continuativo)  mentre sarebbe parzialmente incostituzionale il comma 3, prevedendo così che deve essere il giudice a valutare, caso per caso, l’ esistenza di motivi di legittimo impedimento per il premier e i ministri, che quindi non scatterebbe in maniera automatica.
La legge, quindi, sarebbe in parziale contrasto con gli articoli 3 e 138 della Costituzione, riguardanti l’ uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la necessità di una legge costituzionale.

Il premier ha fatto sapere, tramite una nota, che per ora non intende commentare, anche se domanì interverrà telefonicamente alla trasmissione televisiva “Mattino cinque”. I suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno fatto sapere di rispettare la sentenza e di essere comunque soddisfatti, perchè “la legge sul legittimo impedimento nel suo impianto generale è stata riconosciuta valida ed efficace. “I giudici avrebbero comunque “equivocato” la natura della norma.

Legittimo impedimento: l’udienza è stata dichiarata aperta

Udienza-legittimo impedimento. Il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo, ha dichiarato aperta l’udienza sulla legge grazie a cui il premier Silvio Berlusconi potrebbe essere messo ai ripari dai tre processi a suo carico (almeno fino all’autunno prossimo): Mills, Mediaset e Mediatrade.

Nel Palazzo della Consulta, preso d’assalto da cronisti italiani e stranieri, è arrivata in sedia a rotelle anche il giudice costituzionale Maria Rita Saulle, la cui partecipazione era stata data in forse per problemi di salute. Il verdetto è atteso per giovedì prossimo.

Berlusconi: “Fiducia o elezioni”. Napolitano: “Ci vuole responsabilità”

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ribadito oggi la sua intenzione di andare alle urne se il 14 dicembre non verrà data la fiducia al governo da parte delle Camere. Ieri, con l’ incontro tra il capo dello Stato Napolitano e i presidenti delle Camere, Fini e Schifani, veniva fissato il calendario istituzionale, con le prossime tappe cruciali per il governo: dopo l’ esame della manovra finanziaria, che si concluderà il 10 dicembre, il 13 il premier si recherà la mattina in Senato, e il pomeriggio alla Camera, mentre il 14, prima a Palazzo Madama, poi a Montecitorio, si terrà il voto di fiducia.

La priorità verrà dunque data alla legge finanziaria, e Napolitano, durante la cerimonia di oggi, al Quirinale, per la consegna dei riconoscimenti ai cavalieri del lavoro, si dichiara per questo “soddisfatto per il senso di responsabilità dimostrato ieri da parte di tutte le forze politiche”, aggiungendo che” avremo bisogno di altri segni di questo senso di responsabilità nei tempi a venire”. Il presidente della Repubblica si dice anche preoccupato per le “turbolenze finanziarie, che persistono, che investono l’ eurozona”, e ammonisce:” abbiamo il dovere di fare fronte al costo del debito pubblico”, che definisce “pesantissimo”. Inoltre, si compilmenta con le parti sociali per aver “concordato un documento propositivo”, mettendo così in pratica quello ” spirito di condivisione” da lui richiesto.

Mediaset: i giudici, atti alla Consulta

mediasetLa Consulta ha ricevuto dalla prima sezione penale del Tribunale di Milano gli atti del processo per i diritti televisivi di Mediaset. Secondo i giudici la nuova legge sul legittimo impedimento viola l’articolo 138 della Costituzione in quanto la norma “introduce una prerogativa diretta a tutelare non il diritto di difesa ma la carica istituzionale”. Tale articolo è quello che regola la revisione delle leggi costituzionali. I giudici, inoltre, hanno ritenuto che la legge non  doveva essere approvata con l’iter ordinario, ma seguendo l’iter costituzionale.

Con la stessa motivazione i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, venerdì scorso, avevano trasmesso alla Consulta degli atti nell’ambito del processo per la vicenda Mills, nella quale il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari.

Legittimo impedimento: Italia dei Valori presenta quesito referendum in Cassazione

italia_dei_valoriAntonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, questa mattina ha guidato una delegazione del suo partito per depositare in Cassazione il quesito referendario per sottoporre all’attenzione l’abolizione della legge sul legittimo impedimento. Inoltre l’Italia dei Valori ha reso noto che raccoglierà le firme per la cancellazione della norma.

Mediatrade-Berlusconi: chiesto rinvio a giudizio

silvio-berlusconi

I pm di Milano hanno chiesto il rinvio a giudizio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per frode fiscale e appropriazione indebita nell’ambito dell’inchiesta Mediatrade-Rti. Al premier vengono contestate presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per creare fondi neri. E’ il tema con il quale Il Corriere della Sera, La Repubblica e Il Sole 24 Ore questa mattina hanno aperto la propria prima pagina.

Il pm milanese Fabio De Pasquale ha inviato al procuratore aggiunto Bruti Liberati la richiesta di rinvio a giudizio per il leader del Pdl e per altri imputati. Fra questi, coinvolti nell’inchiesta per frode fiscale ci sono Pier Silvio Berlusconi e Fedele Gonfalonieri. Nello specifico il premier viene accusato di frode fiscale fino al novembre del 2009, per 8 milioni di euro evasi, e di appropriazione indebita, che sarebbe stata consumata tra Milano e Dublino dall’8 febbraio 2003 al 30 novembre 2005, per 34 milioni di dollari. I reati non sono ancora caduti in prescrizione. Berlusconi potrà avvalersi del legittimo impedimento.

Legittimo impedimento, ecco il testo

BERLUSCONI

Il disegno di legge sul legittimo impedimento ha incassato oggi l’ok della Camera dei deputati, con 316 voti. 239 i voti contrari (PD, Idv e Api), mentre 40 sono stati gli astenuti (Udc, Svp e Ld). Nella maggioranza quattro sarebbero stati i franchi tiratori. Un provvedimento ponte (anche l’Udc si richiama a questa caratteristica della norma) per giungere poi al decreto Alfano riproposto in chiave costituzionale. Per 18 mesi “congelati” i procedimenti giudiziari in corso per il presidente del Consigli, Silvio Berlusconi, che può non comparire nelle udienze dei processi, per impegni legati alle funzioni di governo, e per i ministri.

Dopo il salto, il testo del ddl da Repubblica.it.

Di Pietro al Tg1: “Fate domande del ca…”

di_pietroIl Tg1 fa domande del ca… Non ce l’ho con lei ma con il suo amico Minzolini. Fuori ci sono i lavoratori dell’Alcoa che rischiano di perdere il posto e mi fate queste domande?”. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, non usa mezzi termini nel giudicare le domande rivoltegli da una giornalista del telegiornale di Rai Uno. Mentre a Montecitorio l’ex magistrato stava esprimendo ai cronisti la propria opinione sul legittimo impedimento e sul caso della fotografie che lo ritraggono in una cena del 1992 con Bruno Contrada, ex funzionario del Sisde, è sbottato nei confronti della giornalista della tv di Stato:

Parliamo di cose serie. Prima facevo parte della Cia, poi sono passato al controspionaggio russo e sono diventato il capo dei comunisti.

Sono il più grande: James Tonino Bond. Ma come ci sono i problemi del lavoro e mi fate queste domande del ca…?.

La circolare di Bocchino e Cicchitto: tutti presenti, ci si raccomanda, per votare il legittimo impedimento

pdl legittimo impedimento

La notizia – e la circolare di cui sopra – sono riportate oggi sul blog San Precario. Si tratterebbe, si legge, di una circolare (certo “forte e chiara”) fatta recapitare ieri a tutti i deputati del Popolo della Libertà. Redatta su carta intestata della Camera dei Deputati, firmata dal Vice Presidente Vicario Onorevole Italo Bocchino e dal presidente Fabrizio Cicchitto. Vi si legge un invito, del seguente tenore:

Caro Collega,

da martedì prossimo 2 febbraio a partire dalle ore 10 voteremo le legge sul legittimo impedimento. Non serve ricordarti l’importanza che questo appuntamento ha per il Pdl, il Presidente Silvio Berlusconi e il Governo, e ti preghiamo pertanto di garantire la presenza per tutta la prossima settimana senza eccezione alcuna.

Cordialmente.

Foto|SanPrecario