Silvio contro tutti, ma soprattutto contro Di Pietro

Munch
Salvo il fatto che

Se dovesse vincere le elezioni…

Chiede un ascoltatore di Radio Anch’io. E

Tolga il “se”, dato che ahimé avremo la responsabilità di governare…

Ahimè. Oggi Silvio si è scatenato. In effetti basta dargliene modo. L’espressione e l’espressività non mancano. Salvo ciò, insomma, e salvo il ribadire agli italiani come devono votare – non può perennemente dire solo ioioioio, ma a tratti aggiunge che

i voti dati in quella direzione favoriscano la frammentazione e non la possibilità di governare. È una cosa ovvia che non può essere discussa né negata

E quella direzione si chiama Udc e compagnia bella. Salvo ciò, insomma.

Pedofilia e castrazione chimica. Veltroni parlò

Veltroni

Tra una promessa di crescita di salari e l’altra, tra una speranza e un ricordo che insomma, è tutto difficile ma si può fare, Uolter esplicita finalmente la faccenda spinosa e terribile della lotta alla pedofilia.

Pochi giorni, pochissimi, sono passati dal 17 febbraio. E’ di quel giorno una notizia che fa, a dir poco, paura. E’ stato in cella per nemmeno un anno. L’accusa, per lui, era quella di avere stuprato tre sorelline. Un mese fa è tornato libero: la condanna, totale, era di sei anni e quattro mesi, ma aveva solo l’obbligo di firma. Con il semplice obbligo di apporre una firma, era libero di agire. E ha abusato di una bimba di quattro anni.

La madre, lontana parente, gliela aveva affidata. E la bimba ha raccontato tutto alla mamma. Una perizia medica, impietosa, ha confermato.

Nessuno tocchi i sondaggi. E nessuno voti Udc

sondaggio
Silvio Berlusconi non perdona. Sui sondaggi, poi. Nessuno tocchi i sondaggi. Prontamente, ha chiamato sbraitando il suo Tg4 e il suo Emilio Fede. Pd e annesso Walter Veltroni

hanno iniziato a usare le armi di sempre in campagna elettorale e diffondono sondaggi artefatti e non veritieri, per i quali il Pdl avrebbe solo 6 punti di vantaggio

Sei non è certo un bel numero, quando gli si può sostituire piuttosto un bel dieci.

L’uomo di Arcore ha chiamato, si diceva, la sua redazione del Tg4 di Emilio Fede.

I nostri sondaggi da 3 settimane ci danno in stabile vantaggio del 10% e un sondaggio di oggi di Euromedia dà il Pdl al 46,4% e il Pd al 36,4%

Tutte le donne del Cavaliere

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Bravi ma basta! Si era detto ieri che, vera o falsa che fosse la notizia della candidatura di Aida Yespica, non sarebbe stata l’ultima e che sicuramente ne avremo viste ancora delle belle, è vero. Ok, la campagna elettorale bonsai richiede massima sintesi di forma e contenuti, messaggi chiari e volti nuovi. Ma di questo passo tra una settimana qui si rischia di commentare la discesa in campo del Gabibbo.
Sforziamoci di essere seri, nei limiti concessi dalla situazione.
E cerchiamo di fare ordine. I fatti. Metti che ieri hai comprato Il Foglio (!). Tranquillo, è un esempio. Nella prima delle quattro pagine che lo compongono, di spalla, tra Il noir delle elezioni in Sicilia e Il nostro caos calmo, in cui si cerca di spiegare il perché della lista pro-life (già, perchè?), ti saresti trovato di fronte a questo:

Chi l’ha vista fare la capriola, nuda, nella vasca idromassaggio del Grande Fratello 3 sa che è tutto uno scherzo: Angela Sozio, la rossa, candidata nelle liste del Popolo della Libertà, no. Non può essere vero

E invece, a meno di smentite, stavolta sembra vero. Cercate di avere reazioni contenute, comunque. Intanto, nel giorno del grande tradimento di Aida che, dimostrando di averci preso gusto oggi ha laconicamente dichiarato:”Mi candiderei per Veltroni”, il Cavaliere, che ieri a Matrix si è definito di di larghe vedute, si consola facendo il pieno di candidature femminili.

Sicilia: La “Caporetto” di Silvio?

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Il neonato, giovine, fresco Popolo della Libertà sta esprimendo i suoi primi vagiti. Vagiti un po’ difficoltosi. Silvio Berlusconi sarebbe anche pronto a far partire in pompa magna la sua campagna elettorale. Ma ci sono ancora un paio di imperfezioni da aggiustare. Un paio di dettagli.
Uno di questi si chiama Affaire Sicilia. Sembrava una faccenda risolta, o quanto meno rientrata. E invece la questione si riapre: il forzista Gianfranco Micciché si rifiuta, continua a rifiutarsi, di ritirare la sua candidatura alla Regione.

Scoppia lo scontro Udc-Berlusconi

Berlusconi
Accuse incrociate, fuoco un tempo amico ora assai nemico, incrociato e da più parti. Giornata di fuoco tra centro e centrodestra. Berlusconi e Fini target di polemiche da parte dei centristi.
Ha buttato giù il Governo malamente. Il governo Prodi. Ma non è che con la controparte, con il buon Silvio da Arcore, vada meglio. Tra l’Udc e Silvio Berlusconi, ormai, la tensione si taglia a fette. Si direbbe letteralmente esplosa.
Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, ci va pesantuccio:

Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l’esperienza di questi giorni

Non basta? Cesa, ai microfoni di Radio Monte Carlo, non si tira certo indietro.

E’ una persona su cui poter contare nel rapporto umano, meno in politica

UDC: We’ll always walk alone

Un titolo diverso onestamente non mi viene proprio in mente. La sconfitta nerazzurra in Champions di ieri sera mi ha portato a riprendere il famoso coro dei “reds” del Liverpool, che inneggiano alla loro squadra, sia che le cose vadano bene sia che le cose vadano male, con il famosissimo “You’ll never walk alone!”, ovvero non camminerete mai soli.

Con qualche piccola modifica fatta ad hoc al coro ecco pronto per voi, direttamente dalla mia testolina, un possibile spot pubblicitario elettorale per il partito di Casini e compagni; un bel “We’ll always walk alone”, ovvero cammineremo sempre soli.

Casini non ne vuole proprio sapere. Ormai è diventato completamente riluttante all’idea di avere qualcuno al suo fianco. Lo posso capire assolutamente. Ha passato dal 1994 i suoi anni di governo a fare gavetta dietro a uno che di gavetta in politica non ne ha mai fatta e che al massimo gli permetteva di lucidargli le scarpe. Ed è giusto, se il momento ai suoi occhi è quello propizio, cercare di farsele lucidare lui le scarpe ora.

Aridaje, ariecco Rutelli

Rutelli
Francesco Rutelli ha sciolto la riserva. E nessuno lo metteva in dubbio. E ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Roma. Si ripete. Nessuno metteva in dubbio.
Ho ascoltato le speranze e le critiche. Era una mia esigenza perchè volevo verificare la capacità di avviare un dialogo con le persone. L’esito è stato un giudizio positivo e per questo dichiaro la disponibilità alla mia candidatura. Nobiltà di intenti, approccio che sta accomunando tutto il Partito Democratico.
Rutelli è già stato sindaco dal 1993 al 2001. E ora annuncia la sua candidatura dal palco del Teatro Vittoria, nel rione Testaccio. Volti nuovi, inediti protagonisti, come dire. Change, prima di tutto. Sì, ma fino a un certo punto. E in effetti. Quanto mancava, ai romani, la First Lady Palombelli.

Berlusconi – Casini: Una telefonata che accorcia l’alleanza

L’alleanza tra Berlusconi e Casini sembra definitivamente terminata, anche se per l’ufficialità bisognerebbe attendere ancora le prossime 24 ore. In compenso quello che ai miei occhi è sempre sembrato un amore impossibile, dovrebbe finalmente finire. Un amore quello tra i leader di UDC e PDL che alla fine ha avuto i suoi alti e i suoi bassi. Ma mai così in basso come l’ultimo periodo.

Casini è sempre stato la pecora nera dell’alleanza di Berlusconi. A mio parere l’idea di Casini è, e sempre rimarrà, quella di ricostruire il grande centro, riportare in auge quell’idea di Democrazia Cristiana, che tanti or sono si divise in mille piccoli partitelli a causa delle divisioni interne.

Voglia di indipendenza e di prendersi la possibilità di governare. Queste sono le esigenze che hanno spinto l’UDC a rifiutare l’invito di Berlusconi ad unirsi nell’alleanza di centro destra. La necessità per Casini e per i suoi elettori, di non volere essere un comprimario nella prossima legislatura ma essere un protagonista, come si evince anche dalle sue parole:

Berlusconi: La solitudine in un attimo

Povero Silvio. Ce l’hanno praticamente tutti con lui. Beh, onestamente l’atteggiamento di tutti i suoi possibili alleati non mi stupisce. Berlusconi è uomo che accentra a se oltre al potere anche le telecamere dei media e quindi, candidarsi al suo fianco, significa, per chi come UDC e UDEUR che vive grazie alle apparizioni davanti alle telecamere, sparire momentaneamente dal mondo pubblico, giusto il tempo di una legislatura.

Si avete capito bene. Non è solo l’UDC a fare spallucce a Berlusconi. Anche l’UDEUR, che alle ultime informazioni pervenute era già parte del PDL, in realtà è molto lontano ancora da questa posizione.

Certo la fase delle trattative, mi si vorrà far notare, è ancora agli inizi. Si stanno ancora indicando i candidati premier e le possibili liste che li sosterranno. Però queste dure batoste che stanno colpendo sia il Partito delle Libertà sia il Cavaliere, di certo non ne lasciano un’immagine pulita all’elettore. Che, se tutti la pensassero come me, si chiederebbe: ma Berlusconi cosa sta architettando?

Divorzio all’italiana

Mastroianni
No more I love you. Ciao, baci, visto che è San Valentino. Non solo Silvio Berlusconi e Pier Ferdinando Casini sono ufficialmente e dichiaratamente ex alleati. Di più: alle prossime elezioni politiche saranno entrambi in corsa per la stessa poltrona: Quella, comoda (anche se dipende poi dai punti di vista) , di Presidente del Consiglio.
All’unanimità. Tale è doveroso definire – dicono i numeri – l’approvazione del documento in cui si conferma la scelta di correre da soli da parte della direzione dell’Udc. Nello stesso documento si chiede al leader, Casini, di assumere l’onere della candidatura a Premier. Queste le prossime elezioni per lo scudo crociato.
Pensare che Silvio aveva inoltrato il suo ultimo tentativo proprio questa mattina. Appello dall’evidente sapore di aut aut, certo. Ma pur sempre appello. Alla coesione. Che non ci sarà.

Casini: All By Myself

Celine
L’uomo bandieruola ha finalmente preso una posizione. Basta, stop, fine dei giochi, ora si è risentito e pone un freno alla vicenda dei giochi di potere. O meglio. Dà il suo personalissimo indirizzo. Il PierFerdi nazionale corre da solo.
E non usa nemmeno toni concilianti: Sono Berlusconi e Fini che hanno deciso di spaccare i moderati. Per noi la questione è conclusa. Questo è il dato politico, noi non rinunceremo al nostro simbolo.
Oggi Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ha riunito quest’oggi i suoi fidati per fare il punto della situazione. In questo marasma incontrollabile e ballerino. Stato dell’arte della campagna elettorale. E, già che ci siamo, del destino prossimo venturo del partito detto Udc. Parto in quel di un albergo dell’Urbe.

Tutti insieme…ma con moderazione

Silvio Berlusconi ormai se lo chiede la notte prima di andare a dormire: Quel Casini non ha un cognome casuale, secondo me qualcosa deve pure significare se lo possiede. In effetti a vedere gli ultimi 10 anni il leader dell’UDC sembra, quasi in maniera assurda, il peggior problema del Cavaliere di Arcore.

Le ideologie dell’UDC non si discostano poi di molto da quelle del PDL o di FI prima della sua nascita. Essendo un partito di centro, molto simile come posizione agli “azzurri” berlusconiani, le sue idee moderate e liberali allo stesso punto fanno dell’UDC il tipico partito che può minare un’alleanza. E’come un mare prima di una tempesta insomma. Calma piatta prima del disastro.

Il progetto PDL di Berlusconi è chiaro. Annettere più partiti possibili nell’alleanza così da concorrere tutti sotto un unico simbolo e battere la possibile alleanza fatta dai tanti partiti della sinistra. Che abbiamo visto, negli ultimi due anni, non è che poi fosse così unita. Anzi tutt’altro. La scelta del PDL è sicuramente coraggiosa. Annettere quanti più possibili partiti in un simbolo significa, unire tutti sotto un unico programma ma anche sotto un unico simbolo. Ed è proprio questo che Casini non vuole, ovvero perdere l’identità del suo UDC.

Gianfranco Fini e la coerenza

Fini

Ricevo e divulgo una raccolta pregiata di aforismi del leader di AN (di quale partito? AN chi????), Gianfranco Fini, giuntami pronta e gustosa tramite newsletter de Il Tafanus. Da condividere.

Si tratta, in verità, di una serie di affermazioni già prepotentemente balzate agli onori delle cronache e della stampa italiana. Alcune affermazioni, infatti, sono state fatte ad una distanza di tempo così ridotta da non poter essere ignorate. Da non poter non scottare, soprattutto alla base elettorale di Alleanza Nazionale. Che si sente tradita, abbandonata, storicamente calpestata.

Donna Almirante l’ha già sgridato. E invero, Fini e la sua strategia appaiono indifendibili.