Fini-Berlusconi: ovvero, come Renzo e Lucia

cuore infranto
Oggi a Roma splende un sole commovente. La città si staglia, leggera e primaverile, e sembra non curarsi del suo incerto futuro, orfana di Walter e in balia di Rutelli Redux e/o Franco Frattini ricevuto oggi in pompa magna dal Silvio. Oppure un Bordon neocadidato ufficialmente (ha deciso, nei tempi) sul suo blog.
Roma specchio del casino su scala nazionale? Problematiche, modalità e realtà non sono parallele, ma emblematica risulta questa corsa contemporanea al Paese e alla sua Capitale. Anche oggi 11 giornali quotidiani al mio vaglio, e su tutti, nessuno escluso, lo strapotere della notizia del neonato (e vecchio come il mondo) matrimonio Berlusconi-Fini.
Il Manifesto – non me ne vogliate, sulla scelta delle fotografie del quotidiano in oggetto, si dovrebbe essere bipartisan con tanto di cappello – apriva in prima pagina con la foto dell’agenzia fotografica Emblema, raffigurante il duo in oggetto, di spalle, che si tiene per mano e sale le scale. Bologna, 04/07 aprile 2002 2° Congresso Nazionale di “Alleanza Nazionale” Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini foto di © Luca Nizzoli / emblema.
La Stampa, invece, ha deciso di riderci su, con una PhotoStory degna delle miglioro puntate di Blob, con la ricostruzione della love story tra Silvio e Gianfranco. Mi sono sbellicata per l’intelligente ironia utilizzata. Tra Bossi che mangia la pizza napoletana per farsi perdonare del grande tradimento e il richiamo a sarkò e kapò.

Popolo delle Libertà: i primi…Casini

La campagna elettorale è iniziata, con centrodestra e centrosinistra pronti ad organizzarsi per arrivare a conquistare lo “scettro” del potere il 18 aprile. Gli schieramenti stanno cercando di unirsi nelle cosidette alleanze e federazioni per permettere una stabilità di governo che risulta fondamentale alla vita di una legislatura.

Se al centrosinistra si hanno ancora alcune difficoltà, dovute soprattutto alla posizione del PD che sembra allontanare i vari partiti politici di estrema sinistra, come ad esempio Rifondazione e Comunisti Italiani, a destra il problema sembra essere l’UDC.

Berlusconi, tra le iniziative che già aveva lanciato in precedenza soprattutto in vista di una possibile riforma elettorale prima delle elezioni effettive, vede nel Popolo delle Libertà il punto cardine della sua nuova politica. Inizialmente, il progetto PDL, voleva vedere una grossa confederazione di partiti uniti in un unico stemma, che permettesse di avere un partito grande quanto un intera fazione (il centrodestra appunto).

La Crisi, di Franco Marini. Non è La Cura, di Franco Battiato

Battiato
Franco – e non si tratta di Battiato, evidentemente – continua a ripetere che Uno spiraglio c’è. Uno spiraglio che è un pertugio strettissimo, ma per il quale vale la pena, si vede, di provarci. Ieri la seconda giornata di consultazioni.
Una giornata importante, nella quale, soprattutto, Franco Marini ha parlato direttamente a Forza Italia. Un appello vero e proprio, from presidente del Senato 2 Cavaliere.
Marini, infatti, acqua alla gola e marasma mentale, ha esplicitamente chiesto all’uomodi Arcore di ascoltare la società.

Napolitano in pausa di riflessione

pausa
A questo punto, avrà una poderosa emicrania. Sarà confuso, stonato, e soprattutto senza la minima, lontana idea del dafarsi. Dieci anni sono passati in pochi giorni. Si ripete una considerazione sciocca: avesse ancora un numero idoneo di capelli, saprebbe dove mettere le mani.
Giorgio Napolitano, Capo di Stato di fronte a Governo caduto, ha preso tutti gli appunti possibili e immaginabili. Ha dichiarato, stanco, che farà un riscontro nei suoi appunti e poi farà sapere dopo una pausa di riflessione, com’è nella tradizione e come io sento il bisogno di fare.
Un giorno, due? In realtà la decisione dovrebbe già arrivare questa sera. 4 giorni di consultazioni e 19 colloqui con altrettanti gruppi politici: l’unica cosa che a questo punto il Presidente della Repubblica può commentare, è il trovarsi di fronte ad una situazione molto frammentata e complessa.

5 anni a Cuffaro. Esclusa l’aggravante mafia

Mafia
Grida di vittoria, sospiri di sollievo. Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato condannato a 5 anni nel processo per le ‘talpe’ alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Ed è contento. Baci, abbracci, sorrisi. E soprattutto la decisione di restare al suo posto. Questo Paese continua ad essere così bizzarro.
La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, … condanna Cuffaro Salvatore alla pena di anni 5 di reclusione. Visti gli articoli 28, 29, 31 e 32 del Codice Penale dichiara Aiello Michele, Riolo Giorgio e Cuffaro Salvatore interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’espiazione della pena. Quello che però fa tanto gioire il suddetto Cuffaro è l’esclusione, da parte del Tribunale, dell’aggravante di aver favorito la mafia. Cuffaro, come scritto, è stato interdetto dai pubblici uffici.
Uno dei capi d’accusa imputati a Salvatore Cuffaro, dunque, al processo per le ‘talpe’ alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, era: favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto. I Pubblici Ministeri avevano chiesto per lui un periodo di reclusione di 8 anni.

Niente Papa a La Sapienza. E ora?

Inquisizione
No Papa, no party. Alla fine è arrivato l’annullamento. Alla fine, niente visita. Il Papa non interverrà a nessuna apertura di anno accademico. Non ci sarà, non sarà lì, non comparirà, non parlerà. Nada de nada. Chi ha vinto? Chi l’ha spuntata? Chi esce al meglio da queste polemiche e da questo annullamento?
Ufficialissima nota della Santa Sede. Udite udite. Il Vaticano ha ritenuto opportuno soprassedere alla visita del Papa all’università La Sapienza. Il tutto, a seguito delle ben note vicende di questi giorni. Insomma la visita non s’ha da fare, perchè non l’avete voluta.
Il Santo Padre non parteciperà, dunque. Qualcuno, o qualcosa, ha vinto, e qualcuno o qualcosa ha perso. Ma chi? La sensazione non è questa. La sensazione che queste due giornate lasciano è, forse, un po’ di vuoto. Il Papa, comunque – salviamo capra e cavoli e compariamo lo stesso – invierà l’intervento che avrebbe dovuto tenere.

Prodi e le tasse. Ricetta difficile

Prodi Padoa Schioppa

Prodi al contrattacco. Insieme al Ministro Padoa Schioppa, il Premier ha parlato quest’oggi a 38 individui, tra segretari di partito, ministri e capigruppo della maggioranza. La ricetta del duo? Riduzione delle tasse grazie all’extragettito e attraverso l’armonizzazione a livello europeo, un proibitivo 20%, la tassazione delle rendite finanziarie. Così si dovrebbe finalmente avere una crescita più sostanziosa e duratura.

Tre condizioni di partenza e sei punti da seguire, per il successo della zuppa: e i convenuti al vertice dell’Unione su crescita e rilancio economico, terminato intorno alle 16 a Palazzo Chigi, hanno ascoltato pazientemente. Un vertice che è, prima di tutto, un banco di prova importante, vitale per il Governo: per dimostrare – o meno – se esiste ancora, un Governo.
Il primo feedback è stato più positivo delle aspettative. Dini, Rifondazione, tutti hanno posto le loro questioni, e a tutti il Professore ha cercato di dare una risposta. Non sono scoppiate grosse polemiche, nè sono esplosi decisi no. Alla base della ricetta del Presidente del Consiglio c’è quel concetto di ottimismo che ormai da un po’ Prodi sta tentando, a volte contro i fatti e ogni apparente realtà, di sponsorizzare e divulgare nel mondo. Oggi, il Verbo sembra aver avuto un’accoglienza della quale, quantomeno, non lamentarsi. Un po’ freddina, ma certo non negativa.

Al massimo, c’è chi ha messo le mani avanti. E tutti, nessuno escluso, hanno sottolineato il carattere interlocutorio della fase in questione.Una sfida che lascia ora lo spazio a numeri reali e a problematiche concrete. I primi riscontri quantitativi, come anche sottolineato dal Ministro dell’Economia, si avrannno tra qualche mese: con la trimestrale di marzo. Il che significa che l’azione reale è posticipata a giugno.

Casini sulla Bozza Bianco: Noi ci stiamo

Se dovessimo segnare un appunto sulla data del 9 gennaio, per quanto riguarda l’Italia e la sua politica, potremmo appuntarla come il Casini-Day. Non tanto per il gioco di parole che ne nasce (casini = disordini, che tra l’altro potrebbero riportarci benissimo alla situazione di Napoli) quanto dal cognome del leader dell’UDC.

Il fatto che sia il suo giorno è dovuto alla posizione che ha preso, in maniera pare definitiva, riguardo la “bozza Bianco”, ovvero la riforma sulla legge elettorale, che attualmente vedono alleati i “nemici-amici” Walter Veltroni, leader del PD e Silvio Berlusconi, leader di FI.

Benedetto XVI: Allarghiamo la moratoria sulla pena di morte all’aborto

Sono parole che rimbombano forti, quelle di Papa Benedetto XVI pronunciate in occasione dell’incontro con gli ambasciatori di tutto il Mondo presso la Santa Sede. Un’occasione per illustrare, seppur tra le righe, come un’ ampliamento della moratoria sulla pena di morte all’aborto possa essere la “via giusta” da prendere per il futuro.

Davanti ai diplomatici di 176 paesi diversi, Ratzinger si è mostrato convinto:

Veltroni e il Cavaliere, spauracchio del nuovo anno

Veltroni&Berlusconi

Continua la delicata fase di assestamento, in apertura del nuovo anno, per la politica italiana. Protagonista indiscusso, almeno nel dibattito, il Pd, tra Franceschini e soprattutto Veltroni. E il braccio destro di quest’ultimo, Goffredo Bettini, parte alla carica nella difesa della causa. Le esternazioni dei giorni scorsi del numero due del Pd, Dario Franceschini, su una sferzata presidenzialista alla francese nei piani di riforma elettorale del partito, hanno innescato polemiche a non finire, interne ed esterne.

Ergo Bettini accorre ora in difesa. La sua teoria è chiara: nel Partito Democratico c’è chi intende distruggere Veltroni. E continua: Noi abbiamo sempre detto che il presidenzialismo francese è il sistema migliore per l’Italia e che rimane un punto di riferimento che potrebbe anche diventare una proposta da presentare per la campagna elettorale delle prossime elezioni politiche, quando saranno. Insomma, lo stupore diffuso è ingiustificato. Definisce la polemica sul sistema tedesco una discussione strumentale , e ha parole anche per il vice premier Massimo D’Alema, che dovrebbe abbandonare i suoi personalismi.

Moratoria sull’aborto, tra Ruini e laicità

Ferrara

Sulla scia dell’approvazione, da parte dell’Onu, della risoluzione contro la pena capitale, Giuliano Ferrara, Direttore de Il Foglio, il 20 dicembre scorso ha lanciato, dalle colonne del suo giornale, la proposta di una moratoria per l’aborto. Nell’editoriale, Ferrara scrive: “C’è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti”.

Prodi:”Perchè io faccio”

In una famosa “reclame”, la protagonista affermava di utilizzare il prodotto pubblicizzato motivando con una frase nota a molti: “Perchè io valgo”.

Le affermazioni di Prodi, rilasciate prima di partire per qualche giorno in vacanza a Pontelongo (fortunato lui, io al massimo mi dovrò accontentare del lago di Como, anzi nemmeno perchè Cantù non è nemmeno sul lago), riprendono la “nota” frase pubblicitaria e vogliono andare a dimostrare che il governo sta facendo bene, molto bene: