Bush l’economista e Hillary la paladina degli oppressi


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Che non si dica che l’amministrazione statunitense, e il Presidente in persona, non si danno da fare. Bush risponde a Ben Bernanke, presidente della Banca centrale degli Stati Uniti, la Fed, presentando un pacchetto di incentivi per l’economia del Paese.


Il pacchetto è pari all’1% del Prodotto Interno Lordo americano. Bush rincuora, supportato dai suoi, e parla di un destino di crescita per il paese. Un trend positivo. Solo che la crescita sarà più lenta: ecco perchè le misure preparate comprendono incentivi fiscali per investimenti alle imprese e agevolazioni dirette e rapide per le persone fisiche.


Individuata l’entità del pacchetto e del provvedimento: l’1% del Pil Usa. Il che significa, secondo i potenti e preparatissimi advisor della White House 145 miliardi di dollari. Una cifra che permetterà all’economia statunitense di crescere, e darà alle persone l’occasione di aumentare le spese per consumi.

Tutti al lavoro, dunque, e duramente. Spiega George W. Bush: Il Congresso deve lavorare velocemente per approvare le normative capaci di mantenere in crescita la nostra economia e capace di creare lavoro. Dichiarazioni e provvedimenti che, però, non sembrano aver fatto riprendere la Borsa.


Indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal di ieri parlano di rimborsi fiscali ai cittadini americani di circa 500 dollari, a casa sotto forma di assegni, e cambiamenti nella normativa fiscale che permettano alle imprese di dedurre dall’importo imponibile un’ampia parte per investimenti in attrezzature. Sarebbe questo il fulcro del pacchetto.


Alla Borsa, le prospettive del Presidente non sono piaciute affatto. Wall Street, in rialzo fino a quel momento di circa l’1%, in dieci minuti ha registrato un ribasso dello stesso ordine di grandezza. Ovviamente, anche l’Europa è stata trascinata nel trend negativo. Si è salvata solo la piazza di Londra, che ha chiuso senza sostanziali modifiche. Il petrolio – e certo non dispiace – è sceso sotto i 90 dollari al barile dopo il bushiano discorso.


Nostra Signora della Presidenza, Hillary Clinton, non aspettava altro. Ha colto la palla al balzo, attaccando duramente Bush e accusandolo di aver concepito, con il suo staff, un pacchetto inutile. Un provvedimento che, nelle sue parole, non si rivolge agli americani più indebitati, perchè prevede un rimborso una tantum per tutti. Sfortunatamente il piano Bush dà troppo poco ai 50 milioni di americani che più di tutti hanno bisogno di uno stimolo economico.


Hillary è agguerrita: non ha nessun senso la decisione della Casa Bianca di proporre una spesa di oltre 100 miliardi di dollari per rilanciare l’economia, senza dare quasi niente ai 50 milioni di famiglie che penano di più, oltre ad essere quelle che ributterebbero questi fondi nel circuito economico. Come dire. La sua campagna elettorale si basa, e molto, sull’immagine e la filantropia. E cita, nel suo attacco a Bush, le categorie più in difficoltà: anziani, afro-americani e ispanici.


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