Berlusconi, ovvero l’Italia tra feste e stampa estera

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Una cosa è certa: del fatto che domani e dopodomani ci siano ballottaggi e referendum non interessa più a nessuno. Se ne scorgono poche, maldestre tracce sulle prime pagine on line di Repubblica e del Corriere. Certo, ci sono gli scontri a Teheran. Ma c’è sempre, tanto, troppo, dappertutto (anche se non nei Tg, certo: sto guardando il Tg5 e al massimo riporta del First dog degli Stati Uniti, il cane della famiglia Obama… Oppure lo scottanteee scoop di quanto ci si diverta a Mirabilandia… ) il nuovo scandalo Patrizia D’Addario. & Company, dato che l’amica della D’Addario, Barbara, con tanto di videointervista. La Montereale è stata ascoltata dalla Guardia di Finanza di Bari come persona informata dei fatti.

Si sono sbizzarriti anche i giornali stranieri.

La stampa estera appunto. In questi giorni sono tanti i pezzi dedicati all’Italia e al suo Premier Silvio Berlusconi. Per il Times

Il primo ministro italiano sperava di riparare la sua immagine malconcia interpretando il ruolo dell’uomo di stato internazionale. Ma tornato in Italia sono emerse nuove accuse relative alla sua vita privata

Gia. E L’Economist, come riporta Stampa Estera, analizza: Nessun politico gradisce una stampa critica e Silvio Berlusconi, il primo ministro italiano, non fa eccezione. Nelle ultime settimane è venuto a contatto con l’intensa osservazione da parte dei giornalisti stranieri, e quello che hanno scritto non è stato motivo di una lettura piacevole. Tuttavia gli scossoni alla sua posizione sono in parte opera sua.

Opera sua? Beh, l’Economist ricorda, oltre a Noemi, anche David Mills, un avvocato inglese da lui pagato e recentemente condannato per aver testimoniato il falso in suo favore (Mills ricorrerà in appello). Ma anche le foto che il Premier non ha gradito vedere pubblicate, della sua villa in Sardegna, Villa Certosa, e dei suoi ospiti. Questione di privacy, dice.

Mentre l’Italia vorrebbe tanto avere anche qualcos’altro da dire.

Foto|Spiritofmaat

2 commenti su “Berlusconi, ovvero l’Italia tra feste e stampa estera”

  1. Lettera aperta sul nuovo moralismo
    di Ubaldo Casotto
    23 Giugno 2009

    Gentili colleghi scandalistici e gentili lettori scandalizzati della sinistra progressista
    Faccio questo mestiere da vent’anni e capisco quanto possano prudere le mani sulla tastiera, prurito che segue quello che ha tormentato le orecchie e il gonfiore che affligge gli occhi dopo il lungo stropiccio per tenerli ben desti e incollati al buco della serratura… Capisco. Però allora non capisco più che mondo volete.

    Mi spiego. Ho una figlia in età di liceo e dal prossimo anno potrà fornirsi liberamente di preservativi a scuola (non credo che sulle confezioni ci saranno scritte tipo quelle che campeggiano sui nostri pacchetti di sigarette: “Il sesso in età precoce nuoce all’equilibrio psichico”) e vivere “gioiosamente” e “liberamente” le sue “avventure” (avventure che potranno indifferentemente essere con un uomo, una donna, più uomini, più donne, un mix tra i due generi e… perché no?, anche con il concorso di qualche animale, come teorizzato da illustre pensatore tempo addietro).

    Ho un figlio di undici anni, non credo sappia che alle sue compagne di classe verrà consigliato il vaccino contro il papillomavirus, responsabile di alcuni tumori dell’utero e che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Non lo sa ma presto glielo spiegherete voi, o provvederà un insegnante di educazione sessuale, magari lo stesso che in seconda media spiegò a mia figlia (quella di prima) che la gravidanza è un “inconveniente” del rapporto sessuale dal quale tutelarsi, appunto con il preservativo.

    Leggo da anni interviste a sindacaliste delle prostitute che spiegano l’assoluta liceità della professione (e quindi della dazione di denaro) e la necessità della sua legalizzazione. Non c’è rivista che con l’approssimarsi dell’estate non spieghi che «l’avventura extraconiugale fa bene alla coppia». Preti, suore e monaci dovrebberro, sempre secondo voi, smetterla con questa anticaglia della castità, sposarsi, liberarsi, emanciparsi… insomma scopare.

    Finalmente trovate uno che (pare) attua tutto quello che ci avete predicato e che a me non piace; lo fa ostentando gioia, allegria, sfrontatezza e senza limiti… E voi che fate? Citate con faccia triste le preoccupazioni di qualche tonaca vescovile (le stesse che irridete negli altri 364 giorni dell’anno) e lo impiccate alla corda del vostro moralismo.

    Ma andate a farvi fottere!

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