Attentato papa Wojtyla, spararono in due

Foto: Ap/LaPresse

Il 13 Maggio del 1981, furono in due a sparare a papa Wojtyla, ne è convinto il magistrato Martella che istituì l’inchiesta per scoprire il colpevole dell’attentato al Santo Padre. In una recente intervista rilasciata all’ADNKronos, Ilario Martella, racconta di 15 testimoni, i quale avrebbero sentito esplodere ben 3 colpi e non solamente due, come invece riferì Agca.

“Quindici testimoni – racconta Martella all’Adnkronos – raccontarono che gli spari in piazza San Pietro furono tre. E’ accertato che dalla pistola di Agca partirono solo due colpi. Sette testimoni dissero di avere udito soltanto due spari. Credo ai quindici e dico che non c’è dubbio che gli spari furono tre”.

Due colpi sono partita dalla pistola di Agca, il personaggio che sparò il colpo che poi colpì Papa Wojtyla, ed il terzo colpo? Martella dichiara che sicuramente nella piazza ci stava un secondo complice che si è poi dileguato nella folla, facile visto che la piazza era gremita di fedeli come ogni domenica. A sostenere questa tesi, ci sarebbe anche una fotografia che ritrae un personaggio di spalle che scappa con in mano una pistola.

Chiesa, Ruini: “Un mondo senza Dio non è possibile”

RUINIIl Cardinale Camillo Ruini, presidente del Progetto Culturale della Cei, intervenuto nel “Faccia a Faccia” di Radio3, ha detto: “Un mondo senza Dio non è possibile nella realtà. Potrebbe essere possibile nella cultura, nel modo di pensare degli uomini, ma siamo lontanissimi da questo. Quando si ammette Dio ne consegue un certo orientamento per la nostra vita, nel significato della nostra vita e anche nel nostro modo di vedere la realtà tutta”. “Ad esempio – prosegue il Monsignore – se c’è Dio l’umanità non è sola nell’universo. Se non c’è Dio l’umanità è sola nell’universo. Già questo ci dice quanto sia significativo l’ammette o il non ammettere Dio”.  Ruini risponde alla domanda sull’esistenza di Dio: “Possiamo rispondere non solo con la ragione. Con l’intelligenza, certo, con la razionalità critica ma anche con la nostra liberta, con le scelte della nostra vita. La questione di Dio assomiglia alla questione dell’uomo. Come la domanda chi sono io, chi sono noi, non è mai una domanda puramente teoretica è una domanda anche pratica, vitale, che riguarda la mia esistenza così è per la questione di Dio perché se Lui c’è o non c’è cambia la prospettiva della mia vita. Allora si affronta questa domanda con l’intelligenza ma anche con tutta la nostra vita. Poi non dimentichiamo che la risposta ci arriva anche attraverso Dio che ci parla”.

Boffo si dimette

Avvenire Boffo dimissioni

Dimissioni. Si è dimesso il direttore Boffo. “Scelta serena e lucida”, titola l’Avvenire. Ecco il testo della lettera di dimissioni che Dino Boffo manda al cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Eminenza carissima, sono arrivato alla serena e lucida determinazione di dimettermi irrevocabilmente dalla direzione di «Avvenire», «Tv2000» e «Radio Inblu», con effetto immediato. Non posso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora, per giorni e giorni, una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani, quasi non ci fossero problemi più seri e più incombenti e più invasivi che le scaramucce di un giornale contro un altro. E poi ci lamentiamo che la gente si disaffeziona ai giornali: cos’altro dovrebbe fare, premiarci?

E Vittorio Feltri: Non volevo le dimissioni. O ancora: Il direttore de Il Giornale non pensava “minimamente a questo quando ho scritto e ho fatto scrivere le cose che hanno provocato tutto questo problema”.

Cosa si voleva?

Caso Boffo, “velina patacca”?

boffo giornale

Scrive Gabriele Villa nell’articolo della polemica che coinvolge il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Direttore che, in base alle “prove” in mano a Il Giornale, è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela..:

Copia di questi documenti da ieri è al sicuro in uno dei nostri cassetti e per questo motivo, visto che le prove in nostro possesso sono chiare, solide e inequivocabili, abbiamo deciso di divulgare la notizia

Dopo l’articolo di Villa e l’inizio della polemica, sempre su Il Giornale compare oggi la notizia che il 65% degli italiani, secondo un sondaggio condotto da SkyTg24, starebbe, in questa strana battaglia di fine estate, con il foglio di Feltri.

Ma un’altra è la notizia della giornata: l’informativa cui fa appello il quotidiano della famiglia Berlusconi per costruire la sua notizia su Boffo non sarebbe nel fascicolo giudiziario del tribunale di Terni. Sarebbe, dice il direttore di Avvenire, un’emerita patacca.

Scuola e religione: le motivazioni del TAR e la risposta dei vescovi

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Il Tar del Lazio accogliendo con la sentenza n. 7076 i ricorsi presentati a partire dal 2007 da alcuni studenti stabilisce che frequentare l’ora di religione non può portare crediti aggiuntivi agli studenti che si presentano agli esami di maturità oltre al fatto che gli insegnanti di religione non possono più partecipare a pieno titolo agli scrutini. Dura la risposta della Chiesa che con le dichiarazioni di monsignor Diego Coletti prende una dura posizione di critica nei confronti della sentenza emessa dai giudici del Tar.

Congresso Pdl, parla Fini

Congresso del Pdl, seconda giornata. Live dalla Fiera di Roma Edoardo Colombo in missione emozionata, entusiasta e un po’ commossa laggiù. Oggi interverranno i Ministri del Governo Berlusconi, accompagnati da quelli dei leader dei gruppi parlamentari di quello che è, dopotutto, un nuovo partito sulla carta.

E sta arrivando l’attesissimo intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Mi permetto di riportare alcuni commenti al merito sul profilo di Facebook di Edoardo.

A me preoccupa di più Fini quando si rimangia di aver detto che Mussolini è stato un grande statista.. Fortunatamente il duce non l’ha conosciuto, altrimenti chissà cos’abrebbe potuto dire di lui!! Va bene evolversi, va bene smarcarsi dal passato, ma un zichinin di coerenza non sarebbe fuori luogo!!

Ed ecco il discorso di Fini.

Lettera a Franceschini. Ovvero: PD, i laici ci rinunciano

Se dei demplici elettori Democratici scrivono al Segretario. Semplici “un par di ciufoli”, perché sono nomi noti di questi tempi che corrono. Medici e scienziati, rigorosamente e spiccatamente laici, hanno scritto a Dario Franceschini.

Gente internazionale e nomi anche famosi, come quello – per citarne solo uno, di Paolo Fresu.

Aids: Francia, preoccupazione per parole del Papa

Di Papa, Aids e preservativi. E ora anche Francia. Grandissima preoccupazione. Ahi ahi. Grandissima preoccupazione è ciò che ha esternato oggi il ministero degli Esteri francese. In merito a cosa? Proprio alle affermazioni di ieri del Pontefice. Parole, quelle di Benedetto XVI, che non possono non avere conseguenze sulla lotta contro l’Aids sull’uso dei condom.

Preservativi. Possono salvare la vita, ma per il Papa non vanno assolutamente utilizzati. Piuttosto – anzi, come unica modalità di sopravvivenza – l’astinenza. Ma la Francia ha coraggio, e invece di inchinarsi alla Chiesa – sarà che non ce l’hanno nei confini del Paese… – e parla.

Eluana, “la Chiesa non impone i suoi valori”

Eluana, Chiesa e politica. Non uscirà, questo paese, dall’impasse istituzionale e morale in cui è caduto in questi giorni, finchè Eluana Englaro non morirà.

Non esiste altro paese al mondo in cui la vita istituzionale e mediatica si manifesti come in Italia. E’ vero: sui giornali non c’è solo la posizione della destra (centro-destra) e della sinistra (centro-sinistra). Ogni giorno, e su qualsiasi topic, la tripartizione è dovuta, e la Chiesa onnipresente. Non solo in casi come questi, in cui la vita e la morte hanno necessariamente un aspetto fortemente mistico. Questo non è un paese libero, e non vuole esserlo.

Eluana a Udine

Eluana, la più bieca forma di pornografia sul suo corpo. Così scrive Zucconi oggi. Una frase forte. E vera, se andate a leggere l’articolo e il senso in cui usa la parola “pornografia”. Uno dei commenti segnala questo articolo canadese. “Qualcuno ricorda – scrive un lettore – che solo pochi anni fa quella stessa Chiesa sosteneva che la terra fosse piatta e non rotonda?”. Naturalmente non mancano commenti del tenore “state decidendo per lei. Come fate a sapere che voglia morire?”.

Beppe Englaro è riuscito a trasferire la figlia Eluana a Udine. Qui, grazie al supporto di uno studio legale e del potocollo predisposto “a norma di legge”, il sondino che la tiene in vita verrà staccato. E lei – quel che resta di lei – lentamente, se ne andrà. Al netto di un’altra mossa politica, di un altro tribunale, di un altro ministro, di un altro emissario del Papa. Nessun commento, e nessun giudizio reale possibile. Solo tanta amarezza per il vespaio sollevato intorno al corpo di una ragazza che non può mandarvi tutti a quel paese.

Milingo: la Chiesa non rispetta i lavoratori

Milingo alla riscossa. Il sacerdote scomunicato (trovate qui la sua travagliata storia-soap). Libero lo intervista oggi nella Repubblica di San Marino, dove soggiorna da poco tempo in casa di amici. Prossima tappa: Roma, dalla prossima settimana. Sei giorni in cui farà certo parlare di sè, tra celebrazioni di messe, guarigioni e tanta fantasia. Con lui, naturalmente, Maria Sung.

Il punto succulento dell’intervista è la pensione di Emmanuel Milingo. Una pensione negata dalla Chiesa – Eppure mi sono impegnato per tanti anni come operaio della fede e quindi è un mio preciso diritto – e che il Vaticano non intende erogare al suo ex dipendente. Con quella pensione, racconta dall’alto dei suoi 78 anni, avrebbe potuto passare agevolmente il resto della sua vecchiaia…

Ma evidentemente qualcuno in Vaticano ha un’idea particolare sui diritti dei lavoratori…

Che dire? Un uomo che non smette mai di stupire. Appuntamento a Roma tra pochi giorni… Stay tuned!

Legge n.194 del 22 maggio 1978, ovvero la legge sull’aborto

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L’aborto – ma tecnicamente si parla di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) – è naturalmente un argomento delicato, che ciclicamente sembra tornare di attualità in tutto il mondo, in particolar modo quello occidentale. Il dibattito che vede da sempre contrapposte le posizioni pro e contro, è caratterizzato da fattori bioetici e religiosi. Nel caso italiano, l’argomento in questione ed il peculiare contesto sociale hanno fatto sì che spesso la sfera della laicità, propria dello stato e più consona al legislatore, venisse a contatto con la quella spirituale, privata, religiosa.
D’altro canto, il pensiero politico di matrice confessionale è da sempre presente e forte in Italia, così come in buona parte d’Europa e le ragioni della difesa della posizione più intransigente nei confronti dell’aborto non meraviglia affatto. La posizione dei partiti cristiani in Italia, rappresentata di fatto dall’intero centrodestra, ma presente trasversalmente agli schieramenti – leggasi teocon e teodem – in materia di fecondazione assistita, eutanasia, contraccezione, unioni omosessuali contribuisce a chiarire il contenuto “trascendente” della loro concezione della vita e dell’uomo.
Tanto più perchè nel caso di specie, a differenza di altre questioni, ci troviamo di fronte ad un evento comunque doloroso e ad una decisione difficile. Pur sapendo di cadere nella retorica, immagino che non sia una situazione facile quella che vive la donna che decide volontariamente di abortire. In Italia, come nella stragrande maggioranza del mondo cosiddetto occidentale, l’interruzione volontaria di gravidanza è consentita, entro i limiti fissati dalla legge.
Ma quali sono questi limiti, ed in cosa consiste la famigerata 194?

Vescovi, al via la campagna elettorale

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Suona forse strano? Ma no. E’ tempo di campagna elettorale. Secondo gli esperti marketing il pareggio è possibile. I calcoli stranissimi e complessi per assurdo che fanno sono ben poco digeribili per chi non ha neppure capito chi diamine abbia vinto Sanremo 2008. Comunque la campagna elettorale esplode in allegria.
Soprattutto, sono in molti a cominciare la campagna elettorale. I vescovi. Che c’entrano con la campagna elettorale? Ma non agivano in Chiesa? Che c’entrano le urne? C’entrano, c’entrano.
Insomma, i vescovi della Chiesa cominciano la campagna elettorale. Come? Individuando e declamando a gran voce l’agenda. La to do list della politica italiana. Dubbi, angosce e perplessità? Non c’è problema, ci pensano loro. A voi: una nuova legge elettorale, una scuola migliore, la lotta alla mafia, combattere il decadimento della politica, svelenire il clima della politica. Il tutto, sia chiaro,

per il bene del paese

La prima pietra di “Pietro” in Qatar

“Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia Chiesa”. Quanti di voi, almeno dalle rimembranze delle scuole elementari o medie, nelle odiate-amate ore di religione, ricordano questo versetto così famoso e importante della letteratura evangelica. Poche righe che vogliono significare tutto. Completa fiducia, abbandono, continuazione di un ideale. L’idea di religione cristiana cattolica che è giunta fino a noi.

Oggi per noi è una consuetudine, per non dire un fatto obbligato, vedere una chiesa cristiana all’interno di ogni città. Eppure l’Italia non è uno stato fondato sulla religione cristiana cattolica, benchè sia la religione più diffusa. La nostra penisola vive sull’idea di libertà di religione, forse addirittura lasciando fin troppa libertà alla stessa, portando troppo spesso i cittadini italiani a pensare che magari, se facessero parte di una minoranza religiosa, potrebbero avere molti più diritti.

Nonostante questo, non tutti i paesi al mondo vivono la situazione del bel paese. Tra questi paesi, che risiedono in quegli stati “anti-cattolici”, troviamo molti se non tutti gli stati del medioriente. Qui la tolleranza religiosa è decisamente minima, se non nulla, soprattutto per il fatto dell’integralismo e di tutto ciò che ne comporta.