Bagnasco e l’attacco “disgustoso”

Bagnasco

Ormai è scontro diretto. E certo, qualcosa sta accadendo.

L’attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave

E’ il rombo di tuono dell’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Una sintesi chiara che interviene in prima linea nell’inedita polemica di questa fine estate tra politica e Chiesa.

Rinnovo al direttore di Avvenire tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle Comunità cristiane

ha aggiunto.

Ieri Bagnasco non aveva voluto rilasciare dichiarazioni. Ma oggi, nell’omelia in occasione della Festa della Madonna della Guardia alle pendici del Monte Figogna, ha fatto sentire la sua voce sullo Stato, parlando anche di sicurezza.
Il punto della faccenda è uno e uno solo, attualmente: una così profonda spaccatura tra i vertici del Vaticano e quelli dello Stato italiano è certo inedita ai tempi recenti. Perché? Non è stata calcolata? Dopotutto la Chiesa si è “trattenuta” nel commentare le vicende che hanno coinvolto il Premier Silvio Berlusconi.

E l’attacco del direttore del quotidiano il Giornale, Vittorio Feltri, contro il numero uno del giornale dei vescovi Avvenire, Dino Boffo, è il punto. Una presunta vicenda giudiziaria legata a questioni sessuali in cui il direttore di sarebbe stato coinvolto, e che lo stesso smentisce, definendo killeraggio l’articolo e smendo l’esistenza dei fatti a lui attribuiti. Salva poi la contro-replica del direttore de Il Giornale: nessun killeraggio, solo la trascrizione di un documento del casellario giudiziario, cioè pubblico..

E la Santa Sede ha annullato l’incontro all’Aquila tra il segretario di Stato monsignor Tarcisio Bertone e il premier Silvio Berlusconi.

Ecco l’articolo in oggetto. Un articolo che non nasconde le sue implicazioni:

Ma le chiacchiere non bastano a crocefiggere una persona. O meglio bastano, sono bastate, solo nel caso di due persone: Gesù Cristo per certi suoi miracoli e, più recentemente, Silvio Berlusconi per certi suoi giri di valzer con signore per la verità molto disponibili.
Ma torniamo alle tentazioni, in cui è ripetutamente caduto Dino Boffo e atteniamoci rigorosamente ai fatti, così come riportati nell’informativa…

Mentre Vittorio Feltri in un editoriale in prima pagina su Il Giornale decide di “sgridare” Boffo, consigliandoli di evitare di lanciare anatemi e tirare le orecchie a Berlusconi per la sua vita privata, Berlusconi stesso è stato costretto a dissociarsi dal giornale di famiglia e dal direttore tanto amato. Con queste parole: Sacro il rispetto della vita privata di tutti.

Adriano Sofri, oggi, su Repubblica esprime un concetto che suona più o meno così: non mi sarei mai chiesto nulla della vita privata di un Boffo. Saperlo o non saperlo mi cambia poco. Non è un capo di governo, non ha in mano le redini dello stato.

Un’altra considerazione interessante, (non ve lo aspettavate?) viene dall’Udc, nella persona di Rocco Buttiglione:

Berlusconi non può immaginare che non venga fatta risalire a lui la colpa di questa aggressione condotta dal suo giornalista di fiducia sul suo giornale di famiglia. Sembra che qualcuno lavori per provocare una rottura fra questa maggioranza di governo ed i cattolici italiani. E questo qualcuno non si trova all’interno della opposizione ma all’interno della maggioranza

Già.

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