Attentato papa Wojtyla, spararono in due

Foto: Ap/LaPresse

Il 13 Maggio del 1981, furono in due a sparare a papa Wojtyla, ne è convinto il magistrato Martella che istituì l’inchiesta per scoprire il colpevole dell’attentato al Santo Padre. In una recente intervista rilasciata all’ADNKronos, Ilario Martella, racconta di 15 testimoni, i quale avrebbero sentito esplodere ben 3 colpi e non solamente due, come invece riferì Agca.

“Quindici testimoni – racconta Martella all’Adnkronos – raccontarono che gli spari in piazza San Pietro furono tre. E’ accertato che dalla pistola di Agca partirono solo due colpi. Sette testimoni dissero di avere udito soltanto due spari. Credo ai quindici e dico che non c’è dubbio che gli spari furono tre”.

Due colpi sono partita dalla pistola di Agca, il personaggio che sparò il colpo che poi colpì Papa Wojtyla, ed il terzo colpo? Martella dichiara che sicuramente nella piazza ci stava un secondo complice che si è poi dileguato nella folla, facile visto che la piazza era gremita di fedeli come ogni domenica. A sostenere questa tesi, ci sarebbe anche una fotografia che ritrae un personaggio di spalle che scappa con in mano una pistola.

Secondo quanto afferma Martella, la risposta a questa domanda, starebbe nella pallottola incastonata nella corona di Fatina, infatti la pallottola non sarebbe partita dalla pistola di Agca, come si pensava in un primo momento. Ferndinando Imposimato, magistrato che ha seguito un filone della vicenda, spiega che come avvocato della famiglia Orlandi, può richiedere una perizia sulla pallottola presente a Fatima.

Imposimato, ascoltato dall’ADNKronos, afferma:

“E’ altrettanto chiaro però – accusa ancora Imposimato – che qualcuno non ha interesse a riconoscere la verità. All’epoca si disse che in Vaticano si sapeva che papa Wojtyla sarebbe rimasto vittima dell’attentato. Ma calò il silenzio”

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