[Candidati Politiche 2008]: Silvio Berlusconi

Siamo giunti alla seconda puntata delle nostre schede, che presentano i candidati alle politiche del 13 – 14 aprile. E dopo aver visto uno dei due “big”, ecco arrivato il momento del secondo, non per importanza sia chiaro (lo diciamo soprattutto per lui, non si offenda).

Tutta la redazione di politicalive vi ringrazia per la partecipazione sulla scheda di Veltroni e naturalmente vi rinnova l’invito a completare con i vostri commenti anche la scheda di oggi. Perchè è grazie ai vostri pensieri che si può effettivamente comprendere il pensiero “italiano” sui vari candidati.

E ora buona lettura! E buon commento.

L’elettore imbarazzato

mondo crudele
Parlavo al telefono con la mamma. La mamma è sempre la mamma. Si chiaccherava amabilmente della tragedia lavorativa della vita – la mia, naturalmente – per poi discorrere di vita, amenità e, perchè no, di attualità. Donna sempre pacata e discreta nella vita, non si è mai esposta in maniera sanguigna sulle cose dell’esistenza. Forte, ferma e decisa ma l’opposto del chiasso. Non una pasionaria. Io sono assai più sguaiata e sconclusionata, per intenderci.
Perchè la mamma? Perchè a una certo punto è successa una cosa indicativa. Dopo aver finito di parlare con lei, proseguivo in amenità col pater familias. Dopo cinque minuti cinque mammà è tornata sui suoi passi e ha strappato la cornetta al gentile consorte.

Walter, ovvero Santa Maria Goretti

Maria Goretti
Se le cerca. Non c’è che dire. Perchè gesti come quello di oggi del Silvio da Arcore non possono non attirare una critica e una risposta anche abbastanza facile. Insomma. A Uolter gliel’ha servita su un vassoio d’argento.

Noi non stracciamo i programmi degli avversari, li leggiamo e li rispettiamo

Si aggiunga poi che Uolter da Roma ultimamente pare Santa Maria Goretti. Quindi, dal Veneto dove il suo allegro pullmen attualmente fa tappa, risponde a Silvio. A te, o Silvio, che hai distrutto e buttato via il documento dei punti programmatici del Partito Democratico, io Uolter da Treviso dico. Ah, per inciso: Treviso era la prima tappa del viaggio considerata a rischio. Invece il teatro Eden è pieno e i simpatizzanti fuori hanno anche chiesto a Uolti di parlare all’aperto. Santa Maria Goretti, dunque, è pacata/o e positiva/o.

Silvio Berlusconi Show. Il Pd? Carta straccia

Muppet Show
Palalido di Milano, Milano, Italia, Mondo. Il mondo è una splendida location, in effetti. Apertura in gloria e pompa magna per la campagna elettorale di chi conquisterà l’universo. Qui, presso il Palalido di Milano, Milano, Italia, Mondo, parte ufficialmente la campagna elettorale del Popolo della Libertà. Ecco Silvio Berlusconi salire sul palco in gloriosa parata sulle note, naturalmente, dell’inno nazionale. Ed ecco con lui il DelFini Gianfranco. Il gatto e la volpe non comparivano insieme dal lontano 2 dicembre 2006, giorno della nascita del partito in piazza San Giovanni.

In questa primavera bellissima, una primavera di libertà

No, non è l’omino del telefono di Viva Radio 2. E’ l’omino reale. E’ Silvio che esordisce e ringrazia urbi et orbi, scusandoci di non essere al massimo perchè, insomma, ha fatto notte sulle liste. La forza fisica non gli manca, si scoprirà presto. Comunque, insomma, le liste sono a posto, belle che fatte.

Berlusconi: mentire è il suo mestiere e io ho 30 senatori in più

Senato
Siccome l’uomo dei media è rimasto un tantino allibito dalle performance mediatiche del suo avversario – Porta a Porta, ad esempio – e siccome questa cosa non s’ha da fare perchè i media li ha inventati lui, mica questo comunista piddemocratizzato, ecco il rombo di tuono:

Veltroni? Bugiardo e abile comunicatore

Quando si dice da quale pulpito. Per l’abile comunicatore, eh, beninteso. Mica per altro.

E poi. Il Porcellum. Non è così male. O comunque lui è così forte da poterne contrastare eventuali controindicazioni o effetti indesiderati – maggioranze in Senato attaccate all’augurio di non prendere mai neppure una lieve costipazione.

Sono assolutamente convinto che questa legge elettorale ci porterà ad avere oltre 70 deputati in più alla Camera e almeno 30 senatori di maggioranza al Senato

Non ha dubbi. I dubbi, nella vita, non servono a nulla. E poi non c’è da avere dubbi, fondamentalmente. La rimonta del Pd, quella di cui va ciarlando Uolter sul suo Pullmann in gita, non esiste.

Veltroni? Supercalifragilistichespiralidoso!

mary poppins
Veltroni uguale Barack, lo si è già detto, lo si è mille volte ripetuto. Deliziosa la parodia del Pullmann di Veltroni di Viva Radio 2. Iessuiken, Iessuiken. Anche se, insomma, l’omino con la voce del Silvio ceh chiama in radio – il Fioraio delle Libertà, Lo Strozzino della Libertà, L’Immobiliare delle Libertà – è forse impareggiabile. Ma Fiorello è Fiorello.
Walter uguale Barack.

Vi chiedo di aver fiducia. Non solo nella mia capacità di cambiare la politica americana. Vi chiedo di aver fiducia in voi stessi

Dice Barack Obama, nella speranza di diventare il primo afroamericano alla Casa Bianca.

Berlusconi: Malpensa, mi consenta, ci penso io

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Ci pensa lui. Malpensa soffre? Malpensa in pericolo? Hub da salvare? Non c’è problema. Lo si salva.

L’Italia non deve e non può privarsi di una compagnia di volo nazionale quale l’Alitalia; gli imprenditori dovrebbero organizzarsi

Il fu imprenditore, tuttora tale nell’anima, non ha dubbi. Malpensa va salvata. E lancia l’appello.

Penso che non sia assolutamente possibile che un hub come Malpensa venga privato del 72% dei voli; sarebbe il tracollo per l’industria del Nord, che da sempre è il motore del Paese che trascina l’Italia. I guadagni per la risoluzione dei problemi dell’Alitalia potrebbero portare fino a 200-300 milioni di risparmio, ma ne perderemmo oltre 1000 dalla rinuncia a Malpensa

Il lavoro fa male

Cantiere
Si rimane senza parole. Sarà colpa della rete. Lo deve essere per forza. Forse alle notizie del telegiornale uno in qualche modo ci si era abituato. Ma così. Aprire la mattina la pagina di un quotidiano on line. O dell’Ansa. O della Reuters. O di chi vi pare. E ogni volta. Ogni giorno, praticamente, fare refresh o dare un occhio ai feed RSS. E, così poeticamente preparati, rimanere sconvolti.
Ne sono morti altri cinque. L’ultimo, dopo un’agonia terribile. A Molfetta. Morti per le esalazioni di acido solforico sprigionate da un’autocisterna che trasportava zolfo. La dinamica? Il primo si era calato nell’autocisterna per lavare le pareti del serbatoio. Si è sentito male. Gli altri sono accorsi ad aiutarlo. E sono morti a loro volta. Dinamica nuda e cruda.
Uno dei cinque è il titolare della ditta, Vincenzo Altomare, che, insieme all’autista dell’autocisterna si è calato nel serbatoio letale per aiutare il collega. Non ce l’hanno fatta, e sono rimasti a loro volta vittime.

Sussurri e grida nei corridoi del Viminale

Cece
Fa un caldo irreale a Roma. Il sole è alto nel cielo, il Circeo sarebbe anche a due passi, insomma, tutto viene in mente tranne che il fatto nei corridi e tra quattro mura, quelle del Palazzo del Viminale, si stia decidendo il destino dell’Italia. In 187 simpatici disegnini.
Assolata domenica romana. Sembra già primavera. In fondo siamo quasi arrivati. Il Ministero dell’Interno, silenzioso e discreto, vive di vita propria in una stradina non trafficata, traversa che collega l’affollata via Nazionale all’Esquilino. Poca gente entra ed esce dal Palazzo. L’aria è un po’ strana.
La deadline era fino alle 16 di ieri: fino a quell’ora sono stati presentati la bellezza di 187 contrassegni. Da partiti o gruppi politici organizzati e ammessi dal Ministeso stesso.

La dignità non ha prezzo. Per tutto il resto… c’è Mastelcard

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Il dado è tratto. Con la dichiarazione di ieri, Berlusconi sembra avere definitivamente chiuso la porta in faccia a Mastella.

“Non c’è sincronia tra l’immagine rappresentata da un certo modo di rappresentare la politica e quello che è il sentimento del popolo delle libertà”

Si dirà: Ma non aveva già rotto lo stesso Mastella, alcune ore prima? Si risponderà: Vuoi mettere?
Questi i fatti.

10 candidati per noi… posson bastare

Lucio Battisti
Ce ne è per tutti i gusti, per tutte le certezze, i dubbi, le angosce, le verità, le falsità. Non due tra i quali scegliere, al massimo tre, perchè no, quattro, ancora sembrerebbe una scelta numericamente già vista, nella norma. No. L’Italia, paese fortunato, paese dell’abbondanza, paese della democrazia, si troverà a dover operare la scelta tra ben dieci candidati premier.
Fuori i nomi che sono stati depositati al Ministero dell’Interno. Il Viminale si è allora visto stilare la seguente lista:
Silvio Berlusconi, Pdl-Lega-Mpa
Walter Veltroni, Pd
Fausto Bertinotti, Sinistra Arcobaleno
Enrico Boselli, Partito Socialista
Pier Ferdinando Casini, Udc-Rosa Bianca
Daniela Santanchè, La Destra-Fiamma Tricolore
Marco Ferrando, Partito comunista dei lavoratori
Flavia D’Angeli, Sinistra critica
Roberto Fiore, Forza Nuova
Bruno De Vita, Unione democratica per i consumatori

Non è un paese per vecchi. O forse sì

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L’album di famiglia della politica italiana di quindici anni fa, a sfogliarlo, fa impressione. Rutelli sindaco di Roma e Berlusconi Presidente del Consiglio. Devo aggiungere altro? Non credo. A volere essere pignoli si potrebbe giusto segnalare che tutti i segretari della pressocchè totalità delle formazioni politiche italiane di oggi presenta al suo vertice le stesse facce da 20 anni.
Su, diciamocelo, con le sole eccezioni rappresentate dai mini-candidati premier Santanchè e Boselli, la corsa alla poltrona di Presidente del Consiglio ed ai posti che “contano” non offre certamente novità: il sempreverde Berlusconi, con l’immancabile fiato sul collo dell’eterno erede designato Fini, l’equilibrista Casini, il subcomandante Fausto Bertinotti e Veltroni che, a dire il vero, nuovo di pacca proprio non è.
Ma se il criterio per la scelta del capitano da parte delle singole squadre appare il medesimo, lo stesso non si può dire per la composizione del resto delle formazioni. Il Pdl infatti, al netto delle naturali promozioni sul campo di alcuni elementi ( la sciura Brambilla su tutti), sembra confermare gli effettivi che furono in grado di pareggiare la precedente partita. Di contro, il PD avrebbe deciso di affidare ad un gruppo di giovani gregari il difficile compito di tirare la volata a Uolter.
Sarà vero?

Il programma di Silvio, il programma… delle libertà! Anche i ricchi piangono

rICCHI
All’Auditorium di Santa Cecilia, a due passi da Piazza San Pietro, sono arrivati tutti. Gli alleati del Popolo delle Libertà. Un’unica lista. Maroni, Calderoli, Lombardo – candidato in Sicilia. Naturalmente Fini, naturalmente Tremonti. Il responsabile dell’officina del programma. Che dovrebbe essere l’oggetto dela conferenza stampa convocata da Silvio Berlusconi. Programma ridotto. Prima si era parlato di 12 punti. Poi si è parlato di decalogo. Poi si è pensato ad una riduzione a 6-7 punti. Imprenditori, aziende, lavoratori, grandi opere da rilanciare.
E 8000 gazebo nei Comuni italiani, nei quali i simpatizzanti potranno esprimersi sulle priorità, individuando un ordine ai punti essenziali definiti. Foto di rito, con i giovani con tanto di maglietta Silvio Presidente. Esordisce.

Sono arrivato in ritardo perchè ho soccorso due giornalisti che hanno avuto un malore fuori dalla mia residenza, uno di Libero e uno di Repubblica

E subito: il programma del Pd?

Ne parleremo poco, ma i cittadini si ricordino che, per le forze di sinistra, il programma non conta nulla. Non l’hanno mai rispettato

Perchè alle ultime elezioni avevano un programma corposissimo, 281 pagine.

Lasciato nel cassetto prima, gettato nel cestino dopo, Riassunto infine nei 12 punti di Caserta. Nessuna promessa è stata rispettata

Coalizione, scelta obbligata

speranza
Mentre è sempre più gradevole ascoltare Viva Radio 2 con il pezzo sul Pullmann di Veltroni che canta Ma che cè frega ma che cemporta… Giunge notizia di un mondo a parte, quello delle candidature nelle Circoscrizioni estere. Gli italiani all’estero. Che abbiano deciso le sorti del Governo caduto, è cosa nota, per quanto le interpretazioni del fattaccio sono, naturalmente, differenti a seconda della voce parlante interpellata.
A domanda risposta. L’Onorevole Massimo Romagnoli, candidato Pdl nella Circoscrizione Estera Ripartizione Europa dice la sua sul futuro prossimo venturo:

Indubbiamente non si è fatto l’errore della volta precedente. Si sono uniti i due più grandi partiti italiani del centrodestra, Forza Italia e Alleanza Nazionale. La Lega collabora con noi nelle liste, quindi avremo una grande lista e grandi risultati. Abbiamo perso le precedenti elezioni per mancanza di una coalizione, non perché gli italiani all’estero abbiano votato a sinistra. Dispiace l’assenza dell’Udc. Il danno che ha fatto l’Udc corrisponde a 20.000 voti, che diventeranno 15.000, perché Casini si sta comportando malissimo. Non solo all’estero, ma anche in Italia, e la sua cattiva immagine si riflette

Il suddetto sta attraversando paesi su paesi del Vecchio Continente per essere vicino alle persone, a chi lo voterà. Strategia, ci vuole. E che fanno gli avversari nel frattempo?