Spagna-Italia: e l’immigrazione cruccia



Continua il botta e risposta tra Italia e Spagna. Anzi, tra Spagna e Italia. Continua il

no ma i toni sono soft, no ma non c’è nessuna polmica

Mentre i contenuti vengono prima veicolati, e poi parzialmente ritrattati.


Nuova puntata, da Madrid. Glien’è scappata un’altra. A un altro ministro dell’esecutivo socialista spagnolo. Tale Celestino Corbacho, ha accusato Roma di voler

criminalizzar

l’immigrazione invece di gestirla. Lo riporta El Mundo online citando l’agenzia di stampa Europa press.


Chi è Corbacho? Ma il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione spagnolo. Le parole? Il governo di Berlusconi vuole

criminalizzare quanti sono diversi mentre io mi assumo la responsabilità di gestire il fenomeno

Una lezione alla spoagnola direttamente dalla controparte coinvolta.

Ovviamente il problema di queste parole dirette e abbastanza inequivocabili sorge esplosivo e travolgente.


Non c’è nessuno scontro con il governo italiano, non c’è nessun problema

E’ la pacifica smentita di Diego Lopez Garrido, segretario di Stato agli Affari europei. Continuano a tenere questa diplomatica posizione e la riportano all’ambasciatore italiano a Madrid Pasquale Terracciano. Ma è nella recente memoria di tutti l’intervista di un altro ministro spagnolo, Bibiana Aido, che ha detto che

pagherebbe di persona uno psichiatra per Berlusconi, ma servirebbero molte sedute


Ad attaccare la politica italiana e le sue recenti scelte è la numero due dell’esecutivo Zapatero, Maria Teresa Fernandez de la Vega. A riportarlo, non certamente un giornaletto di provincia, ma El Mundo.


Il vice presidente e portavoce del governo di José Luis Rodriguez Zapatero, insomma. E solo due giorni fa. La politica d’immigrazione in Italia poteva incitare al

razzismo e alla xenofobia

aveva ufficialmente e ad alta voce considerato. Pronto l’intervento di Zapatero, che aveva illuminato la scena internazionale e la piccola crisi spiegando che De la Vega faceva in realtà riferimento agli atti di violenza. Quelli di Napoli, di mercoledì scorso: due campi rom erano stati incendiati.


La crisi, fatta di gran corsa rientrare da Zapatero e dalla diplomazia, viene riacceesa violentemente dal Ministro del Lavoro e dell’Immigrazione ieri, come si diceva. E’ necessario, ha avuto modo di dire,

rispettare i diritti umani

nella lotta contro l’immigrazione clandestina.

Un immigrato illegale ha un solo destino, il ritorno nel suo Paese, ma per ottenere questo bisogna soddisfare tutte le condizioni di rispetto dei diritti umani


Silvio e i suoi hanno annunciato la realizzazione di nuove misure repressive per la lotta contro l’immigrazione clandestina. Giovedì scorso una vasta operazione contro la criminalità legata a questo fenomeno è stata realizzata: 383 persone arrestate, 268 delle quali straniere.


E la reazione alle interferenze poco diplomatiche dell’iberica penisola si fa sentire: il premier spagnolo deve far

tacere

i suoi ministri. Parola del presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri. Detta così, sembra dar voce ad un’impostazione dove nelle istituzioni è possibile far tacere.

Bisognerà che qualcuno spieghi ai ministri spagnoli che la politica non è uno scherzo. Questo stillicidio di provocazioni deve cessare con urgenza. Ribadisco che è compito di Zapatero mettere a tacere ministri e ministre che stanno tenendo un comportamento difficilmente tollerabile. Non si tratta di battute scherzose, ma di offese gratuite. Ora basta


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