Rettifica su Brunetta che dice basta allo smart working definendolo un imbroglio

Si è creato un vero e proprio malinteso, in queste ore, attorno ad alcune dichiarazioni del neo ministro Brunetta, il quale secondo molti avrebbe detto basta allo smart working. Parlare di fake news non è possibile, in quanto il diretto interessato ha effettivamente rilasciato un’intervista che è andata in questa direzione, ma ci sono situazioni nelle quali la tempistica e la giusta contestualizzazione è tutto. Ecco perché tocca analizzare l’argomento con grande attenzione questa mattina.

Brunetta
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Arrivano le prime rettifiche su Brunetta che dice basta allo smart working: ha parlato di imbroglio?

Alcuni chiarimenti su Brunetta che dice basta allo smart working definendolo un imbroglio arrivano da siti autorevoli, come Il Sole 24 Ore, che non a caso ha dovuto pubblicare una rettifica sul tema proprio in queste ore, senza dimenticare Bufale.net, che si occupa appunto di debunking.

Il concetto principale da mettere in evidenza su Brunetta che dice basta allo smart working è che queste parole siano state pronunciate dal diretto interessato lo scorso mese di giugno. In quel particolare momento storico, la situazione relativa alla pandemia Covid sembra tutto sommato sotto controllo. Non è un caso che in queste ore sia arrivata una precisazione da parte dello stesso ministro:

“Leggo sul sito del Corriere della sera di una mia intervista pubblicata in data odierna, alle ore 19.13, Dal titolo ‘Basta smart working, i dipendenti pubblici tornino in ufficio’. Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità. Quindi, io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle camere del prossimo mercoledì al senato e giovedì alla camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla”.

Insomma, la situazione è molto chiara e, seppur in passato ci siano state effettivamente dichiarazioni da parte di Brunetta che siano andate in questa direzione, diventa molto importante precisare l’accaduto, in quanto il nuovo ministro del governo Draghi avrebbe desiderato stopparlo in un particolare momento storico, quando ormai il problema Covid sembra superato. Insomma, dopo l’incarico ricevuto in questi giorni, Brunetta non ha detto basta allo smart working, al contrario di quanto è stato riportato anche da importanti testate in Italia nelle ultime ore.