Primarie USA: Lo scacco matto di Obama

Le primarie democratiche sono fatte così. Piene di proclami, piene di cambi di direzione. Deviazioni che portano spesso, anche solo per alcuni commenti un po’ al di fuori dalle righe ad avere un giorno un favorito un giorno un altro.

Quando ormai mancano poche tappe alla fine delle primarie, con 5 date ancora da “scrutinare”, la situazione pro-Obama si va sempre più delineando.

Così se Hillary impegnata sul duplice fronte Florida-Michigan e prossime sessioni di primarie per Obama ormai l’obiettivo è uno solo, probabilmente molto più difficile di quello della bionda candidata.

Infatti il bravo Obama ha deciso, almeno dai suoi atteggiamenti in quanto non è stata fatta alcuna dichiarazione ufficiale, di autodefinirsi come il candidato democratico alla Casa Bianca, che si ritroverà ad affrontare le presidenziali il repubblicano John McCain.

Una serie di atteggiamenti comprensibili quelli di Obama, che ha compreso quanto la lotta interna democratica sia ampiamente sotto controllo, sempre che la situazione Florida-Michigan si risolva a suo favore. Un Obama che si sente vincitore forte soprattutto del voto della comunità afro-americana.

Un dominio quello di Obama costruito sulla sua persona nuova, sul volto fresco della politica e sulla sua naturalezza. A riguardo si ricorda un simpatico siparietto che ha visto impegnati appunto il coloured candidate e un suo “fan” che gli ha chiesto di autografargli il guantone da box.

Il candidato dopo aver indicato come dedica: “Ora sentiti forte” si è firmato con un simpatico Baracky, da cui l’assonanza con Rocky, pugile cinematografico che sicuramente tutti noi ricordiamo.

E’tornato l’Obama del principio. L’Obama che ha tutte le carte in regola di vincere le elezioni. Ma è anche un Obama disattento, mai dichiararsi vincitori prima che la contesa sia finita, nerazzurri docet.

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