Obama annuncia il ritiro di 33mila soldati dall’Afghanistan

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Circa 33mila soldati entro la prossima estate 2012, lasceranno l’Afghanistan per tornare in America, è l’annuncio che ha dato ieri il presidente degli stati uniti Barack Obama, in diretta televisiva alla nazione. “Il ritiro inizierà a luglio e riguarderà 10mila militare entro l’anno”, ha precisato il presidente Obama dalla casa bianca. Obama ha preferito un ritiro più rapido, rispetto quanto suggerito dal Pentagono che voleva un ritiro più soft visti gli ultimi riscontri di Al Qaeda.

L’annuncio del ritiro arriva dopo 2 anni dalla decisione di mandare in Afghanistan altro 30mila soldati, decisione presa da Obama nel dicembre del 2009, l’annuncio è stato dato in diretta televisiva alle ore 20:00 locali, le 2:00 qui in Italia. “Mentre continuiamo a rafforzare il governo afghano e le forze di sicurezza, l’America prenderà parte ad iniziative di riconciliazione del popolo afghano, compresi i talebani”, ha spiegato Obama.

P4, la Giunta della Camera rinvia la decisione sull’arresto di Papa

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La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha deciso di rinviare al 29 giugno l’esame della richiesta di autorizzazione all’arresto per il deputato del Pdl Alfonso Papa, coinvolto nell’inchiesta sulla “P4“. La maggioranza, infatti, ha approvato alla fine la richiesta di rinvio avanzata dal relatore Paolo Sisto, del Pdl, per avere anche la richiesta originaria formulata dai pm. Secondo un altro deputato del Pdl, Maurizio Paniz, invece, negli atti che erano arrivati “era già chiara l’esistenza di un fumus persecutionis“, di un intento persecutorio nei confronti di Papa, perciò Paniz si era detto già favorevole ad iniziare l’esame della richiesta d’arresto.
Contrarie al rinvio, invece, le opposizioni. Il leader del Pd Pierluigi Bersani ha così commentato:

Siamo in una palude e anche maleodorante. All’ombra dell’Imperatore c’è spazio per il fiorire di cricche e cricchette, logge e loggette, cordate e cordatine. Se non arriva un pò di aria fresca, il Paese fa fatica a trovare le energie morali e civiche per la riscossa. Bisogna assolutamente che parta, e con urgenza, una fase nuova.”

Sempre dal Pd, il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti ha osservato invece: “Si poteva fare una valutazione sulla base della richiesta del giudice, non su tutte le carte dell’inchiesta perchè c’è il rischio di interferire sull’inchiesta stessa”. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro vuole invece “fare il possibile e l’impossibile” affinchè sia istituita una commissione d’inchiesta che accerti anche le responsabilità politiche e adotti strumenti legislativi per contrastare un sistema di potere deviato.

Ergastolo per Costanzo Apice

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Sicuramente tutti ricorderete il video choc dell’omicidio di Mariano Bacio Terracino davanti al bar dove passavano decine di persone. Nella giornata di ieri, i giudici hanno condannato all’ergastolo Costanzo Apice, l’uomo accusato dell’omicidio. Con un cappellino con visiera calati sul volto, l’uomo voleva nascondersi da ogni possibile riconoscimento, ma le telecamere di sicurezza vicino al bar.

Il verdetto non era assolutamente scontato in quanto l’avvocato della difesa Claudio Davino, in aula ha dato battaglia per dimostrare la non colpevolezza del suo assistito. Le indagini avevano portato all’arresto anche di Antonio Moccia con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio. Il movente per l’omicidio, secondo la Procura, sarebbe la vendetta: quella dell’uccisione trent’anni fa, del boss di Afragola Gennaro Moccia, padre di Antonio. Mario Bacio Terracino era ancora l’unico in vita dei presunti assassini del boss Moccia.

Salvatore Parolisi: “Mi sento come Cristo in croce!”

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Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, è stato iscritto ieri sul libro degli indagati per omicidio volontario riguardo le indagini sulla morte di Melania. L’uomo è stato raggiunto dalla notifica di iscrizione nella giornata di ieri in Campania, dove si trova in licenza. Nella giornata di ieri, le prime dichiarazioni sono state quelle dei genitori di Melania e dell’avvocato di Parolisi, ma nella serata è stato lo stesso Salvatore a fare delle dichiarazioni alla stampa che lo ha incontrato.

L’uomo si sente “come cristo in croce. Sono Pulito dentro”, così ha detto l’uomo ai giornalisti. Salvatore ha spiegato anche perché si è visto piangere poco in TV o durante questi giorni, l’uomo ha detto “non sono io che devo piangere, ma chi ha ucciso mia moglie – ed aggiunge – tutto quello che viene detto su di me, tutte le cattiverie, ormai mi scivolano addosso”.

Berlusconi: “Una crisi ora sarebbe una follia”. Ma Bossi: “Nulla è scontato”

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Si è svolta oggi in Senato la verifica di maggioranza chiesta dal presidente della Repubblica Napolitano dopo la nomina dei nuovi sottosegretari, la fuoriscita di Fli e l’ingresso dei “Responsabili” nel governo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, entrando in aula, si era mostrato molto ottimista, e aveva affermato: “Sono certo che il governo uscirà rafforzato da questo passaggio parlamentare. Le richieste di dimissioni sono un mero esercizio di propaganda, nessuno riuscirà mai a dividerci dalla Lega”.
Per il premier, il governo non può cadere adesso, perchè ciò,dice, “sarebbe folle, sarebbe una sciagura rimettere tutto in discussione con una crisi al buio, proprio ora che dobbiamo riagganciare la crescita”. Ma il principale alleato, il leader leghista Umberto Bossi, si mostra meno convinto in proposito, e gela il premier affermando: “Sulla verifica non c’è nulla di scontato, domani alla Camera vedremo”. 
Sul suo futuro politico, invece, Berlusconi ha affermato: “Non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi, nè fare per sempre il leader del centrodestra”. Dall’opposizione, la capogruppo Pd Anna Finocchiaro replica: “Se vuol bene all’Italia, Berlusconi si dimetta”.
Intanto il governo ha incassato la fiducia alla Camera sul decreto sviluppo, con 317 si, 293 no e 2 astenuti, superando quota 316 per la prima volta dall’uscita di Fli. Anche il premier si è recato a Montecitorio per votare la fiducia.

Omicidio Melania Rea, Salvatore Parolisi indagato per omicidio volontario

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Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, è indagato per omicidio volontario. A dare la notizia è l’ANSA che lo apprende da fonti qualificate. Melania Rea, è la donna ritrovata morta a Colle San Marco, vicino Ascoli Piceno, due giorni dopo le ricerche che erano state avviate dopo la sua scomparsa. Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore che lavora nel campo di addestramento lì vicino.

Salvatore Parolisi ha sempre mostrato la sua innocenza anche nelle recenti intervista rilasciate a Quarto Grado o sui vari quotidiani. La dichiarazione dell’ansa e sicuramente una svolta nelle indagini sulla morte di Melania Rea. La conferma dell’iscrizione sul registro degli indagati, è arrivata dal procuratore capo della repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo.

Arrestato Lele Mora per bancarotta fraudolenta

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La guardia di Finanza di Milano, nella serata di ieri ha eseguito un ordine di arresto nei confronti dell’impresario dei VIP, Lele Mora, già noto alle cause giudiziarie nostrane per lo scandalo “Vallettopoli” e per il “Ruby Rubacuori”. Sotto la lente dei pm sarebbero finiti fallimento delle tre società vicine a Mora, la LM Management, la Diana Immobiliare e la LM Entertainment. Secondo l’accusa, queste tre società, avrebbero creato un buco economico di 8,5 milioni di euro occultati in alcune banche in Svizzera.

L’arresto è stato richiesto in quanto Lele Mora, potrebbe fuggire, pertanto è stato necessario l’arresto da parte della guardia di Finanza. Molte delle somme sotto inchiesta, sono state distratte dalla LM Management e investite in alcuni immobili gestita dalla Diana Immobiliare, altra società riconducibile allo stesso Lele Mora. In questa inchiesta, entra, se non come “protagonista” anche Silvio Berlusconi.

Ministeri al Nord, no da Pd, Alemanno e Polverini. Critiche dalla Cei

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E’ polemica ormai anche all’interno della stessa maggioranza per la richiesta della Lega, ribadita ieri dal suo leader Umberto Bossi in occasione del tradizionale raduno di Pontida, di trasferire alcuni ministeri da Roma al Nord. Domani, infatti, si terrà alla Camera il voto di fiducia sul “decreto sviluppo”, ma il Pd ha annunciato di voler presentare un ordine del giorno contro il trasferimento dei ministeri, e il sindaco di Roma Gianni Alemanno intende presentare una mozione analoga all’interno del Pdl, ed ha firmato la petizione popolare, presentata dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, per far rimanere i ministeri a Roma.
Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, in mattinata, aveva cercato di arginare le divisioni su questo tema all’interno della maggioranza, affermando: “E’ in atto un confronto ma è sbagliato drammatizzare sia da parte di chi è al Nord e sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio”. Cicchitto aveva poi precisato: “Non riteniamo possibile rompere l’unità dello Stato, ma è possibile ragionare sul decentramento di alcune sedi”.
Anche il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa aveva criticato il sindaco e la governatrice, affermando: “E’ sbagliato agitarsi se ancora non piove e, in quel caso, aprire l’ombrello porta sfortuna”.

Angelina Jolie in visita a Lampedusa

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L’alto commissario Onu per i rifugiata nella giornata di ieri si è recato a Lampedusa per visitare i centri di accoglienza che in questi giorni stanno svolgendo il loro compito per i nuovi profughi che arrivano con le imbarcazioni dalla Libia e non solo. Guterres ha incontrato anche i vari rappresentanti locali ed ha ricordato che la prossima settimana, si incontrerà con Giorgio Napolitano in merito alla giornata mondiale del Rifugiato che si festeggerà a Roma. Ieri, è sbarcata a Lampedusa anche Angelina Jolie.

“Lunedì è la giornata mondiale dei rifugiati, che celebrerò insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Roma – ha detto Guaterres – Ma oggi sono qui per ringraziare in particolare la Guardia di Finanza e la Guardia costiera per il loro lavoro di assistenza in mare: hanno saputo essere molto sensibili alla definizione di nave in difficoltà. E dire grazie ai lampedusani, per la loro accoglienza in una situazione complessa.”

Libia, la Nato conferma di aver colpito obiettivi civili

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Dopo le accuse da parte del governo di Gheddafi, rivolte verso la Nato, riguardo l’ultimo raid aereo che ha ucciso anche dei civili, nella giornata di ieri è stato rilasciato un comunicato ufficiale sul sito della Nato, che afferma che l’agenzia è a conoscenza di quanto afferma il gruppo vicino a Gheddafi e che sta svolgendo delle indagini per capire se effettivamente le vittime sono state causate da un loro raid aereo.

Il viceministro degli Esteri, Khaled Kaim, ha dichiarato che questo è stato un attacco “intensionale contro edifici civili, un altro segno della brutalità dell’Occidente”. Secondo quanto si legge sul comunicato, la Nato si mostra dispiaciuta per quanto accaduto e si scusa con le popolazioni coinvolte ma ricorda che la Nato, ha operato 4.400 volte in questa lotta contro le repressioni di Gheddafi, ed ogni operazione viene prima pianificata con estrema precisione.

Palamara (Anm): “La P4 è una vicenda inquietante”. Berlusconi: “Inchiesta sul nulla”

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L’inchiesta sulla cosiddetta “P4”, ovverosia sulla creazione di un sistema informativo parallelo che, secondo i giudici, costituiva una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, che vede coinvolti anche l’uomo d’affari Luigi Bisignani e il parlamentare del Pdl ed ex magistrato Alfonso Papa, “è una vicenda inquietante”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Anm, Luca Palamara, a margine di un congresso, aggiungendo poi: “Bisogna attivare tutti i meccanismi previsti perchè la magistratura ha bisogno di credibilità e discontinuità rispetto a certi comportamenti e fatti con i quali non vogliamo avere nulla a che fare”.
Intanto, il pg della Cassazione, Vitaliano Esposito, ha confermato che la procura generale della Cassazione ha aperto un’indagine disciplinare su Papa, magistrato in aspettativa. L’Anm aveva chiesto sul caso di quest’ultimo l’intervento dei probiviri, che si riuniranno, comunque, dopo la convocazione del Comitato direttivo centrale dell’Anm, prevista per il 25 giugno. “Dopo aver letto le carte faremo sentire la nostra voce” ha concluso Palamara.
La vicenda è “preoccupante” anche per Emanuele Fiano, responsabile Difesa e sicurezza del Pd, che punta il dito, in particolare, sulla “possibilità trapelata che l’onorevole Papa abbia provato a fare assumere un suo informatore dei carabinieri nei servizi di sicurezza del Paese”, e annuncia un’interrogazione urgente del Partito Democratico al governo proprio su quest’ultimo punto.