Buste con proiettili per Alemanno e Severino

Gianni Alemanno sindaco di Roma, riceve busta con proiettili

Il clima che si sta vivendo in queste ore non è sicuramente quello più tranquillo. Dopo la bomba inviata alla sede centrale dell’Equitalia a Roma, oggi sono state intercettate dalla polizia due buste indirizzate una a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e l’altra a Paola Severino guardasigilli del governo Monti. Le buste all’interno contenevano rispettivamente due proiettili calibro 40. Quella per Alemanno, all’interno aveva oltre ai proiettili anche una lettera di minacce.

Le due buste sono state intercettate dalla polizia durante i controlli anti-terrorismo presso l’ufficio postale di San Silvestro al centro di Roma, tali controlli sono stati intensificati successivamente al pacco bomba inviato ad Equitalia dove è rimasto ferito il direttore. Nella busta indirizzato ad Alemanno era presente una lettera firmata dal Nucleo Mario Galesi per il Pac e fa riferimento alla gambizzazione di Andrea Antonini esponente di Casapound un centro sociale di desta “Due gli Antonini da poter gambizzare purtroppo Vittorio aveva altro da fare. Con te useremo questi per equità”.

Crolla il palco di Jovanotti a Trieste

Crolla il palco di Jovanotti a Trieste.

Era prevista per oggi la prima data del tour di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, al Palatrieste di Trieste per l’appunto. Usare il passato è d’obbligo. Il palco che stavano allestendo alcuni uomini che seguono Jovanotti in questo tour sono rimasti incastrati sotto il palco che è crollato, uno di loro è morto a causa dell’incidente. Il tutto è successo alle ore 14:00 di oggi, quando una ventina di persona stava lavorando al palco.

Durante i lavori, hanno ceduto due parti anteriori del palco, il quale si è piegato in avanti su ste sesso schiacciando 12 persone e ferendone una a morte. Le venti persone stavano ultimando i lavori per poi portare il palco a funzionare correttamente durante la data di questa sera, la prima prevista. Attualmente l’area è stata sottoposta sotto sequestro nell’attesa che arrivi il magistrato di turno, giornalisti e operatori televisivi vengono tenuti alla larga dalle forze dell’ordine.

Confindustria, i cinque punti per la crescita. Marcegaglia: “Agire subito”

Confindustria ha presentato i cinque punti del “Progetto imprese per l’Italia”, realizzato con il confronto tra le associazioni dei datori di lavoro, Confindustria, Abi, Rete Imprese, cooperative e Ania. La leader degli industriali Emma Marcegaglia ha rivolto un messaggio chiaro al governo: “Non c’è più tempo. Servono scelte immediate e coraggiose. Il Paese ha bisogno di una politica economica diversa” ha affermato.
Le priorità per la crescita indicate dagli industriali sono la riforma fiscale, il miglioramento delle infrastrutture, privatizzazioni, liberalizzazioni e pensioni.
In particolare, nel manifesto si chiede di alzare dal 2012 a 65 anni l’età pensionabile per donne, anche nel settore privato, e l’abolizione dell’attuale sistema delle pensioni di anzianità. Anche il tema della flessibilità del lavoro, secondo gli industriali, andrebbe nuovamente affrontato, mentre l’imposta patrimoniale potrebbe andare bene, ma “in via del tutto eccezionale” e “solo per abbattere Irpef e Irap“, spiegano. Vengono fatte inoltre proposte di riforma fiscale, in particolare per ridurre il costo del lavoro.
Confindustria chiede inoltre la cessione di tutto il patrimonio immobiliare degli enti statali e locali, e la liberalizzazione di trasporti, attività economiche e servizi professionali, anche con una riforma degli ordini professionali. Inoltre, si ritiene necessaria una maggiore semplificazione, tramite una maggiore informatizzazione, per velocizzare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, e il miglioramento della giustizia civile, con l’accorciamento dei tempi dei processi.
Nel documento si chiede inoltre una seria lotta all’evasione fiscale, che potrebbe avvenire incentivando l’uso della moneta elettronica.

Intercettazioni, la maggioranza accelera. Manifestazione di protesta a Roma

La maggioranza starebbe per far partire l’iter legislativo per la legge sulle intercettazioni, secondo quanto detto dal vicecapogruppo Pdl Maurizio Lupi, che ha spiegato che tale argomento sarà affrontato dalla Camera già “la prossima settimana”. Mercoledì, infatti, si dovrebbero votare le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl sulle intercettazioni presentate dall’opposizione.
 E lo stesso ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, ha affermato in merito:E’ il momento di fare qualcosa: non è possibile che finiscano sui giornali conversazioni che riguardano la vita privata delle persone, indagate e non“.
Il premier Berlusconi, infatti, avrebbe chiesto ai gruppi parlamentari di maggioranza di accelerare con tutte le riforme, da quella costituzionale, alla legge elettorale, a quella sul fisco e al Welfare. Berlusconi si sarebbe inoltre lamentato, al solito, di essere vittima di una persecuzione giudiziaria, e proprio per questo avrebbe chiesto anche una rapida approvazione del ddl intercettazioni.
Contro questa legge si è svolta a piazza del Pantheon, a Roma, una manifestazione indetta dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo, cui hanno partecipato diverse centinaia di persone, con cartelli e bandiere. Alla manifestazione hanno aderito inoltre la Cgil, Articolo 21, la Rete Viola, l’Usigrai e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana(Fnsi), con il presidente Roberto Natale, che, chiudendo la manifestazione dal palco, ha detto: “Il nostro non è il no di una casta, ma di tanta parte della società italiana”.

Jackson, iniziato il processo con foto shock

Iniziato ieri il processo per l'omicidio di Jackson. Nelle foto, il cantante morto in ospedale

E’ iniziato ieri il processo per omicidio del cantante Michael Jackson, che vede come unico imputato il suo medito Conrad Murray. Il cardiologo che teneva in cura il cantante è accusato di omicidio, per avere gestito male il momento dove il cantante si è sentito male, e soprattutto, per aver sbagliato le prescrizioni dei medicinali nonostante i suoi confronti.

La giuria è chiamata a decidere se Murray, abbiamo provocato involontariamente la morte del cantante somministrando farmaci troppo potenti, praticandogli un massaggio cardiaco non efficace e sopratutto ritardando la chiamata dell’ambulanza. L’accusa, nella mattinata di ieri, ha anche accusato il medico di non aver informato i medici giunti con l’ambulanza, che aveva somministrato al cantante una forte dose di propofol, il potente anestetico da sala operatoria che Michael voleva prima di andare a dormire.

I pm: “Berlusconi sapeva delle escort”. Lui: “Sabotatori contro di me”

Il Tribunale del Riesame di Napoli si è pronunciato sulla richiesta di scarcerazione di Giampaolo Tarantini e della moglie Angela Devenuto, richiesta accolta per entrambi, e respinta, invece, per Walter Lavitola, che rimane latitante. Si è invece ribaltata, nella sostanza, la posizione del premier Berlusconi, che da testimone e parte offesa diventa quasi sicuramente indagato per aver indotto l’imprenditore pugliese a dire il falso ai magistrati.
Secondo i giudici, infatti, Berlusconi non sarebbe stato vittima di un ricatto, bensì responsabile del reato previsto dall’art. 377 del codice penale, ovvero l’istigazione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Il premier avrebbe cercato di condizionare Tarantini perchè “consapevole” che le ragazze da questi portate nelle sue residenze erano delle escort.
Per i pm napoletani, inoltre, la linea difensiva scelta dal premier degli aiuti ad una famiglia in difficoltà è stata “inevitabilmente smentita non solo da una serie di argomentazioni di ordine logico, ma anche da una pluralità di circostanze di fatto emergenti dagli atti“. Berlusconi avrebbe infatti adoperato “modalità non trasparenti” per le elargizioni a favore di Tarantini e della sua famiglia.
L’imprenditore pugliese sarebbe stato “reticente davanti ai giudici, mentre, in una conversazione telefonica con Patrizia D’Addario, avrebbe espresso stupore “nell’apprendere che la D’Addario non aveva ricevuto alcun compenso in denaro per la prestazione sessuale resa”. In un altro strascio della conversazione con la D’Addario, Tarantini si sarebbe detto sicuro della “piena consapevolezza da parte del premier della natura delle prestazioni che gli venivano offerte“.

Amanda Knox, spera di lasciare l’Italia in jet

Amanda Knox pensa a quando lascierà l'italia per l'America in Jet

Un jet privato, ed un intervista da un milione di euro. Questo è quello che aspetta Amanda Knox nel caso di assoluzione una volta terminato il processo per l’uccisione dell’amica Meredith. Un paese intero, come l’America, convinto della non colpevolezza della ragazza è pronto ad accoglierla a braccia aperte nei prossimi giorni quando rientrerà in America, non appena sarà concluso il processo. La famiglia della ragazza avrebbe già preparato tutto nel minimo del dettaglio per evitare che venga esposta al bagno di folla di giornalisti, fotografi e semplici curiosi.

In accordo con l’ambasciata americana a Roma, la ragazza subito dopo il processo, in caso di assoluzione, verrà trasferita nell’ambasciata, per poi da lì partire con un jet privato verso l’America, dove l’attende invece, un intervista da un milione di euro. Cifra più che giusta per una famiglia che è stata costretta a lunghi soggiorni in Italia e sopratutto alle spese delle varie cause giudiziarie che hanno sostenuto fino ad ora.

Bagnasco: “Questione morale grave, immagine del Paese danneggiata”

Il presidente della Conferenza Episcopale, Card. Angelo Bagnasco, ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei con un duro monito contro la crisi “morale e culturale che sta attraversando il Paese, causata da un “deterioramento del costume e del linguaggio pubblico” e da “comportamenti licenziosi e relazioni improprie” che “ammorbano l’aria“.
Non vi sono, nella prolusione di Bagnasco, riferimenti espliciti al premier Berlusconi, che non viene mai nominato, ma è chiaro che il pensiero corre subito ai recenti scandali in cui questo è coinvolto. Nella stessa base cattolica, del resto, si auspicava una presa di posizione dei vertici della Cei in merito a tale questione. Già nel suo viaggio a Berlino, pochi giorni fa, papa Benedetto XVI aveva parlato della necessità di un “rinnovamento etico” dell’Italia.
Nel suo discorso, il cardinale ha affermato:

” Si rincorrono con mesta sollecitudine racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica. La collettività guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l’immagine del Paese all’esterno ne viene pericolosamente fiaccata“.

Picchiato dai vigili dopo la partita, ma il comandante smentisce: “Ci ha aggredito lui”

Secondo alcune testimonianze, un ragazzo sarebbe stato picchiato ieri sera dai vigili urbaninei pressi dello stadio Olimpico, a Roma, al termine della partita Roma-Siena. Una testimone avrebbe raccontato quanto visto alla redazione di Repubblica.
In tarda mattinata, però, dopo la diffusione della notizia, il comandante dei vigili urbani di Roma Angelo Giuliani ha fornito una versione totalmente diversa di quanto accaduto, spiegando che sarebbe stato il giovane, che andava con lo scooter ubriaco e senza patente, ad inveire prima contro un passante e poi ad aggredire i vigili, ad uno dei quali avrebbe anche sferrato un pugno. Il ragazzo si chiama Andrea Di Stefano ed ha diciotto anni, e dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il suo avvocato ha chiesto il rinvio per prendere visione degli atti e intende ricorrere al rito abbreviato. Il giovane, rimesso in libertà dopo aver passato la notte in camera di sicurezza, nel corso dell’udienza di convalida avrebbe “sostanzialmente” confermato la versione dei vigili, stando a quanto riferito da fonti giudiziarie.
Intanto, però, alla prima testimonianza fornita a Repubblica, nella quale una donna ha riferito che dopo il pestaggio il ragazzo Era una maschera di sangue, aveva un occhio ridotto malissimo“, se ne sono aggiunte altre ricche di particolari. Un secondo testimone ha detto anche di aver lasciato il suo nome per testimoniare ai poliziotti poi intervenuti sul posto, e che intende presentare denuncia in questura su quanto accaduto. Egli riferisce infatti di aver visto un vigile di corporatura robusta che avrebbe cercato di ammanettare il ragazzo, che però avrebbe cercato di divincolarsi, e, una volta messe le manette ai polsi del giovane, lo avrebbe colpito con quattro o cinque pugni forti in pieno volto.

La Camera respinge l’arresto di Milanese. Polemica per l’assenza di Tremonti

La Camera, con 312 voti contrari e 306 favorevoli, ha respinto la richiesta d’arresto per il deputato Pdl Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Sarebbero stati dunque sette i deputati della maggioranza che, con il voto segreto, si sarebbero espressi in maniera difforme dal loro partito. Dai banchi della maggioranza mancavano inoltre otto deputati, dei quali sei del Pdl, uno della Lega e uno di Noi Sud.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, presente in aula, sarebbe stato ripreso, al termine dello scrutinio, mentre chiedeva al ministro La Russa, seduto al suo fianco: “Per soli 7 voti?” . Quando La Russa gli ha fatto cenno di si, il premier sarebbe diventato scuro in volto. In seguito, però, ha ostentato soddisfazione per l’esito del voto, e ha commentato: “Andiamo avanti, la maggioranza tiene”.
Il leader leghista Bossi ha invece commentato: “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali“, ed ha precisato che i franchi tiratori non erano del suo partito. Quanto alla tenuta della maggioranza, Bossi ha detto invece: “Vedremo giorno per giorno“, e ha smentito le indiscrezioni riportate da alcuni giornali di un accordo con Berlusconi per arrivare a gennaio 2012.

Berlusconi incontra Napolitano e Bossi ma dice: “Non mi dimetto”

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e si è intrattenuto a colloquio con lui per oltre un’ora. Era presente anche il sottosegretario Gianni Letta. Al termine dell’incontro, il premier non ha rilasciato dichiarazioni, ma, stando a quanto riferito dal ministro Galan, Berlusconi avrebbe ribadito di non avere intenzione di dimettersi, convinto della tenuta della sua maggioranza.
Il capo dello Stato avrebbe invece ribadito la necessità di misure condivise per affrontare la crisi economica. Martedì Napolitano aveva incontrato anche il ministro dell’Interno Maroni e i capogruppo PDL Gasparri e Cicchitto, proprio per verificare la solidità della maggioranza e la sua capacità di affrontare la crisi, chiedendo anche misure adeguate per la crescita.
In mattinata, il premier aveva invece incontrato a Palazzo Grazioli il leader leghista Bossi, assieme ai leghisti Calderoli, Cota e Zaia e al segretario del Pdl Angelino Alfano, e in serata, intorno alle 22, si è svolto un altro vertice del Pdl a Palazzo Grazioli, per discutere anche del voto sulla richiesta d’arresto per Marco Milanese, deputato ed ex braccio destro di Tremonti, previsto per oggi alla Camera.
In proposito, Bossi ha garantito: “Io voto per non far cadere il governo“. Quanto all’incontro con il premier, invece, il leader leghista ha detto ai cronisti: “L’incontro con Berlusconi è andato bene. Se il governo va avanti e si faranno le riforme? Penso di sì. Non so cosa sia andato a fare Berlusconi dal presidente Napolitano”.

Lampedusa, rivolta degli immigrati: in fiamme il centro di accoglienza

Torna ad essere critica la situazione a Lampedusa per la questione dell’immigrazione. Nel pomeriggio, infatti, è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, che al momento ospita 1300 extracomunitari, dei quali 1200 tunisini, che già nei giorni scorsi hanno protestato più volte per chiedere il loro trasferimento sulla terraferma. Circa 800 immigrati sarebbero anche riusciti a fuggire dal centro, e di questi 400 sarebbero stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, mentre gli altri sarebbero ricercati.
I vigili del fuoco, dopo quattro ore, sono riusciti a domare l’incendio,che nel frattempo però aveva già distrutto due dei tre edifici del centro, e provocato una fitta nube di fumo nero. Il fumo è arrivato anche sopra l’aereoporto, che è stato momentaneamente chiuso, e ha raggiunto il centro abitato. Almeno una decina di persone tra migranti e forze dell’ordine sono rimaste intossicate, e fra queste anche un immigrato paraplegico; nessuno, comunque, sarebbe in pericolo di vita.
Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis ha dichiarato:

“Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Lampedusa non ha più un posto. E’ l’ora che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevano avvertito tutti su quello che poteva accadere ed è accaduto”.

Abu Mazen: “Sullo stato palestinese decida l’Onu”

Abu Mazen, vuole che sia l'Onu a prendere una decisione sulla Palestina

Abu Mazen ha richiesto una decisione unilaterale da parte dell’Onu sulla domanda di riconoscimento dello stato palestinese. La domanda verrà presentata all’Onu venerdì prossimo, tale operazione è necessaria secondo Abu Mazen, prima di prendere in considerazione “altre opzioni”. Tale notizia è stata data da uno dei negoziatori dell’Anp, Nabil Shaath. Il presidente dell’Anp ha dichiarato di voler incontrare Benjamin Netanyahu, a New York al termine dell’assemblea generale delle nazioni Unite.

Nabil Shaath ha dichiarato: “Il presidente ha detto: ‘vogliamo una decisione del Consiglio di sicurezza. Dopo, tutte le opzioni sono aperte’”. La decisione di Abu Mazen di portare la domanda direttamente all’Onu sicuramente porterebbe a peggiorare i rapporti con gli Stati Uniti i quali hanno dichiarato che faranno valere il loro diritto di veto riguardo la decisione di accettare o meno la domanda di Abu Mazen.

Strauss-Kahn, prima intervista televisiva in Francia

Uno Strauss Kahn pronto a difendersi anche in diretta televisiva, è quello che si è visto nella giornata di ieri sulla televisione privata tf1, prima emittente francese a condurre una diretta televisiva con l’ex direttore dell’FMI dopo lo scandalo della violenza sessuale il quale lo ha visto coinvolto nei mesi scorsi. A porre le domanda a Strauss Kahn è stata Claire Chazal, amica di sua moglie Anne Sinclair.

Quanto è accaduto non comprende né violenza né costrizione né aggressione, non c‘è stato alcun reato. Lo dice il procuratore, non lo dico io. E’ stata una relazione inappropriata, anzi di più, un errore” ha detto l’ex direttore dell’FMI Strauss-Kahn.