Bondi, il porno e gli “atti sessuali espliciti e non simulati”

Il Governo nel pacchetto anti-crisi ha reintrodotto quella che era chiamata la “porno-tax” che prevede che chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. È dunque necessario ora stabilire per ogni giornale, audiovisivo e libro cosa sia porno poiché nell’articolo 31 è scritto che è da considersi pornoogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti“. Al povero Ministro Sandro Bondi, nuovo “Censore Maximus“, toccherà decidere “cosa è porno e cosa non lo è” durante interminabili giornate davanti a uno schermo: mai persona, credo, sia stata più inadatta a questo compito. Da questa legislatura, la poltrona di Ministro per i Beni e le Attività Culturali diventa sicuramente una tra le più ambite.

Il nodo di Alfano

Sms sul cellulare – suo, proprio suo – del Ministro della Giustizia dal tono estremamente intimidatorio.
Non manca la classica busta con proiettile e contenente un messaggio con su scritto

Alfano boia

e firmato con una stella a cinque punte, trovata nelle scorse settimane nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap).

Una stpria cominciata l’estate scorsa. Rusultato: misure di sicurezza per il Guardasigilli rafforzate, e solidarietà bipartisan, naturalmente.

USA: Il Terrore è la causa della crisi

Sono intervenuti centinaia di trader esperti o meno, capaci o meno con un unico obiettivo: determinare definitivamente quale fosse l’elemento che ha scatenato la crisi dei mercati, debellarlo e cercare di ripartire. Nessuno ce la fece allora, costringendo il governo e successivamente i paesi del vecchio continente a vivere una delle crisi economiche più forti mai vissute.

Parlando di questo argomento è intervenuto anche Ayman Al Zawahiri, di cui sinceramente non conoscevo queste doti finanziarie, il quale ha pensato bene di ricordare come la crisi in realtà sia nata a causa dell’attacco americano nei confronti dei musulmani dopo l’11 settembre.

Ma se anche così fosse, caro Al Zawahiri, non credere che ora gli Stati Uniti ti daranno pace. In fondo loro si vendicano di ciò che avete fatto in quell’11 settembre del ormai triste 2001 e per cui, se mai si dovesse trovare un colpevole, il dito indicherebbe ancora voi. Per cui da italiano in crisi mi sento di dirti: Grazie Mille, Al Zawahiri.

Papa e Israele di nuovo vicini. Nonostante Pio XII

Tempi duri per Israele e Vaticano. Periodo dettato dalla difficile situazione nata dalla ormai “nota” targa dedicata a Pio XII in quel del museo Yad Vashem. Nonostante questo, e nonostante l’incapacità di molti a tentare di riavvicinarsi, pare che tra Israele e il Papa, si badi bene il Papa non il Vaticano, un processo di avvicinamento sembrerebbe in atto.

Avvicinamento che dovrebbe concretizzarsi con il 2009, il nuovo anno e quindi con spirito rinnovato. Malmenarsi verbalmente per una targa, che in fondo testimonia fatti veri per quanto essi possano essere di parte e definiscano solo una parte o una piccola facciata di quella che fu la vita di Papa Pacelli, non ha molto senso.

Importante è invece dimostrare apertura e capacità di dialogo con chi rappresenta il pensiero, religioso ovviamente, di centinaia di migliaia di persone nel mondo. Un gesto di apertura che ripensando ai tragici eventi indiani non può far altro che farci ben sperare in un futuro più sereno.

ONU: Prospettive di un nuovo fallimento

Che agisca da sola o che agisca in coppia con qualcuno (vedasi in questo caso specifico la Ua, ovvero l’Unione Africana), le Nazioni Unite non sono mai riuscite nell’intento di ottenere ciò che effettivamente si erano prefisse: i grandi ideali di pace e di rinascita di un paese, spesso associati all’intervento dei caschi blu, sono ormai solo un pretesto, un sogno, una realtà onirica alla quale ormai, solo alcuni creduloni riescono ancora a confidare. Ennesimo risultato in tal senso è, e probabilmente sarà, la Somalia.

Repubblica, la vittima di Mumbai e la barca di Gino Paoli

Ci deve essere qualcosa che mi sfugge. Quello in foto è il trafiletto che, sull’edizione cartacea di Repubblica in edicola oggi, dettaglia la foto del povero Antonio Di Lorenzo, l’italiano rimasto ucciso negli attentati di Mumbai. A Repubblica ritengono tremendamente importante informarci che il nostro connazionale comprò una barca da Gino Paoli. C’è tanto di titoletto riassuntivo per incuriosire chi non avesse nemmeno voglia di leggere tutte e 25 le parole della didascalia: “La Barca di Paoli”.

Una triste pagina di cronaca deve avere il suo siparietto. Questo signor Di Lorenzo, devono aver pensato a Repubblica, è uno sconosciuto un po’ troppo sconosciuto, vediamo di trovare qualcosa che lo colleghi ad una persona nota, dimostriamo ancora una volta che la teoria dei sei gradi di separazione non perde un colpo.

Statue incappucciate contro le morti bianche



PoesiAzionArte… PoesiAzionArte è la prima lista di discussione per i poeti e gli artisti del terzo millennio!!


Così si descrivono. L’unica avanguardia esistente in Italia, fondata nel 1994 da Alessandro D’Agostini. Hanno anche provato a candidarsi alle elezioni, e la loro lista è stata accettata e ha concorso anche in occasione delle ultime.


Averci raggiunto per te è una fortuna e un privilegio perché visitare ed esplorare questo sito è un’esperienza che ricorderai e ti farà crescere.
…e mentre scorri queste righe e via via te ne rendi conto, divieni sempre più curioso e interessato a conoscere e comprendere le Verità che abbiamo da offrirti


La descrizione è mesta e modesta, come vedete. Rilanciano e pubblicizzano, come sublime performance, l’azione di CASAPOUND Italia, la famosa associazione nera di Via Napoleone III n. 8, Roma: Statue incappucciate contro morti bianche, come quella che vedete nella foto, da Roma.


Un mercoledi sera milanese

Un Mercoledì sera come qualsiasi altro, quello di ieri nel tardo pomeriggio. Stazione della Metro Rossa a Cadorna inaccessibile. Confusione. Rabbia. Amarezza sui volti di coloro che dovranno attendere tempo indeterminato prima di poter tornare a casa dalla propria famiglia. Facce perse. Facce da iPod. Facce da businessman che chiede un taxi “perché cribbio qui si fa tardi”. Poi un annuncio. “La linea Rossa della Metro riprende a funzionare“. Sempre confusione, rabbia, amarezza. Sempre le stesse facce perse, quelle da iPod che per l’occasione hanno perso le cuffiette mentre i businessman sono già altrove. “Scusi, mi potrebbe dire cosa è successo per bloccare l’intera linea?” “Il solito che ha tentato di ammazzarsi, ma non c’è riuscito“. La notizia però sembra scivolare nel caos e sulle facce. A volte mi chiedo perché alcune persone tentino il suicidio e in queste situazioni ho davanti la risposta. L’indifferenza è uno dei mali peggiori della nostra società.

Terrore a Bombay: Un prezzo troppo salato

La dinamica che sta prendendo la politica del terrore mi spaventa sempre di più. In principio gli attacchi erano da vigliacchi, senza far sapere niente si presentavano e sacrificavano la loro vita. Con il tempo il coraggio, o la sfacciataggine, di chi vuole creare terrore è aumentato divenendo un’arma ancora più pericolosa.

Ennesima riprova è ciò che è accaduto alla vecchia Bombay ora Mombay, dove ieri un gruppo di Mujaheddin, e di una piccola organizzazione, ha seminato il panico nel quartiere “occidentale”, dove sono presenti i grandi alberghi di lusso. Obiettivo: sequestrare quanti più ospiti americani e inglesi con uno scopo ovviamente immaginabile.

Il risultato degli attacchi è di 101 morti (tra cui 1 italiano) e 250 feriti. I nuovi numeri del terrore, gli ennesimi, che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia che hanno perso la vita a causa di una guerra che non esiste. A causa di quell’incapacità da parte di molti a rispettare anziché sopprimere. Da quell’incapacità nata, come d’improvviso, quell’11 settembre del 2001.

Gabetti, Property Solutions di protesta

Camminavo oggi, dopo il terzo cappuccino della prima mattinata, e sotto all’ufficio ho rinvenuto: a) molteplicità di volantini. b) striscioni in rosso. Nei pressi c’è un’agenzia immobiliare Gabetti.
Una vera e propria protesta in piena regola. Vi riporto il comunicato sindacale:

Il Gruppo Gabetti, fra i cui azionisti figura anche la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ha deciso di chiudere definitivamente la rete delle Agenzie immobiliari a gestione diretta. Con questa decisione vengono licenziati complessivamente 500 lavoratori, di cui 300 dipendenti e 200 collaboratori

Pd, ovvero: lo sfacelo di un non partito



Soru si dimette. Sfiduciato e con l’aria serissima, lo spigoloso governatore della Regione Sardegna ieri sera ha detto basta. Qui, un bell’incontro col Renato. Veltroni gli ha prontamente telefonato.


Sempre dalla Sardegna, un’altra lacrima amara per il Pd dalle troppe anime.

Dentro il Pd ci sono troppe beghe interne che hanno lacerato il partito, con esibizioni da avanspettacolo, davvero poco dignitose

E la consigliera regionale Mariuccia Cocco lasciò il Partito democratico per passare nel gruppo misto.

Aggiunge anche che la sua decisione non è collegata alle dimissioni di Soru.


Dobbiamo uscire presto dal torbido, dicono tutti a Walter. Che tra un Villari e una fase due, non sa più a quale santo rivolgersi.


Socialisti Francesi: Aubry e il mito di Giovanna

Lo so che tra di voi si nasconde qualcuno che al nome di “Giovanna” ha pensato immediatamente alle immagini trash dei film italiani anni 70 con la saga della “Giovannona” nazionale. Fortunatamente per la Aubry, ma anche per noi, non si tratta di tutto questo, ma bensì di tutt’altra Giovanna, molto più nota al di là del confine delle Alpi: ovvero Giovanna d’Arco.

Al pari della paladina francese che sacrificò se stessa per salvare la patria, la Aubry è stata eletta ufficialmente, dopo il ricorso della Royal ieri il riconteggio ha aumentato da 42 a più di 100 i voti a favore di Martine, leader dei PS francesi e guiderà la gauche verso il potere.

Questo almeno finchè un altro problema non insorga all’interno del partito. Come spesso accade si parla di innovazione, di novità ideologiche, di nuova via politica e ci si ritrova con sempre le stesse persone al potere. Sicuramente meglio di chi le novità le avrebbe portate, vedasi Royal, ma che forse prima di trovare una nuova via sarebbe bene ne trovi una per sé.

Thailandia: Perchè tutto il mondo è paese

Leggendo un po’ le notizie che giungono dalla Thailandia, tralasciando solo per un momento i numeri dei feriti (fortunatamente non morti) che arrivano dal paese asiatico, pare di vedere uno scenario che si potrebbe facilmente credere sul quasi-tragicomico se fosse romanzato anziché essere vita reale. Uno scenario fatto di proteste e di un governo, non voluto, che in realtà c’è e che per operare è costretto a nascondersi.