Tutti contro l’Iran: no alla pena di morte per Sakineh Mohammadi Ashtiani

Sakineh Mohammadi Ashtiani, condanna alla pena di morte per adulterio: è il volto di un Iran a cui nessuno vuole abituarsi. Nè la società civile e neppure la politica occidentale che si sta mobilitando in ogni modo per fermare la manoi del boia e salvare la vita alla donna. La Francia, per esempio, ha invitato la Ue, attraverso il ministro degli esteri Bernard Kouchner che ha inoltrato un messaggio all’Alto rappresentante dell’Unione Europea Catherine Ashton, a prevedere sanzioni contro lo Stato nel caso in cui si dovesse materializzare la morte di Sakineh.

Nell’appello, si fa riferimento a “Una lettera comune di tutti gli Stati membri dell’Unione europea alle autorità iraniane è diventata necessaria, ne sono convinto, se vogliamo salvare questa donna. Bisogna che l’Unione si impegni in nuove iniziative per ricordare alle autorità iraniane che, come sul dossier nucleare, la loro attitudine di isolamento e di chiusura ha un costo, di cui si potranno liberare nel momento in cui sceglieranno comportamenti più conformi ai loro impegni internazionali in materia di diritti dell’uomo“.

La richiesta è che i 27 Paesi che appartengono alla Comunità possano intraprendere iniziative congiunte al fine di sostenere i diritti umani: in tal senso, l’appuntamento è per un vertice tra ministri degli Esteri tra il 10 e l’11 settembre. Anche la società civile italiana è impegnata in una attività incessante al fine di salvare la donna dalla morte: promossa in suo favore una manifestazione a Roma per il prossimo 2 settembre davanti alla sede dell’ambasciata iraniana di Via Nomentana.

Tra i promotori, la Federazione dei Verdi, per bocca della quale parla il Presidente Angelo Bonelli: “Questa barbarie va evitata. Se Sakineh dovesse essere lapidata saremmo di fronte a una gravissima violazione dei diritti umani. Per questo chiediamo all’Onu e all’Unione europea di intervenire immediatamente e senza indugi. Invito partiti, associazioni, movimenti e cittadini a partecipare al presidio davanti alla sede dell’ambasciata iraniana senza vessilli di partito“.

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