Gli italiani con Napolitano: no al voto anticipato

Voto o non voto? Meglio le elezioni anticipate oppure la stabilità di un percorso esecutivo intrapreso dal Governo Berlusconi e messo in crisi dalle polemiche in seno al Popolo delle Libertà? Stando al parere direttamente interessato dei politici di casa nostra, pare che la voglia di riconsegnare agli elettori matita e scheda non l’abbia più nessuno. Nè l’opposizione, che punterebbe volentieri a sostenere un periodo di transizione nel quale affidare a tecnici (espressione di larghe intese) il compito di modificare la legge elettorale prima di votare di nuovo; nè tantomeno la maggioranza, dove il solo Umberto Bossi (poi convinto del contrario dal Premier) aveva con veemenza sostenuto la necessità di rimettere tutto nelle mani della popolazione.

Ora, tutavia, anche la Lega Nord sembra aver ufficializzato il passo indietro e sposato la volontà di Berlusconi di procedere con questi numeri, questi alleati e con i cinque fatidici punti da sottoscrivere. Un agosto trascorso ad ascoltare opinioni e pensieri di esponenti partitici che cambiavano dalla sera alla mattina e nel quale l’unica coerenza da sottolineare sembra essere stata quella del Presidente della Repubblica (“Il Paese ha problemi più importanti a cui pensare e che vanno risolti, le elezioni anticipate aggraverebbero la situazione di crisi”, ha ribadito in più circostanze Giorgio Napolitano) non è in ogni caso bastato a confondere le idee agli italiani. Già: hanno cominciato a circolare i primi sondaggi rispetto a quel che realmente pensano i maggiorenni aventi diritto di voto e i risultati sono eloquenti.

Non tanto per la preferenza riscontrata quanto piuttosto per la netta percentuale che la sostiene. Il dato che si evince dal sondaggio effettuato dall’ìistituto Piepoli per La Stampa mette in luce un dato su tutti: l’elettorato non vuole le elezioni anticipate. A non ritenere di interesse per il Paese il voto è il 61% degli intervenuti (su un campione totale di 500 persone rappresentative della popolazione tricolore) a fronte di un 28% che invece reputa le elezioni anticipate la soluzione ideale. Ancora: a domanda specifica “Ritiene credibile che si possa andare a elezioni anticipate entro quest’anno?”, il 53% risponde no (prevarrà il desiderio della continuità e i dissidi si ricomporranno), il 26% dice sì (i dissidi sono insanabili e Bossi in realtà vuole le elezioni) e 13% non ha opinione.

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