Il ponte sullo stretto di Messina



Viva il futurismo. Era il tempo delle Elezioni 2008, e la noia e la barba ci colsero.


Il Ponte sullo Stretto. Report non dimentica, e nei giorni scorsi, nella rubrica Com’è andata a finire?, è ritornato su una faccenda già affrontata nel 2002.

Si fa e si disfa dal 1971

L’aggiornamento dellee cronache è il seguente: la prima pietra a metà del 2010, con l’obiettivo ambizioso di inaugurare il ponte sullo Stretto di Messina a inizio 2016. Perchè il Berlusconi IV vuole mantenere la promessa fatta in campagna elettorale. Per un progetto da 6 miliardi di euro.


Briciole all’italiana, come al solito.

La patata bollente è nelle mani del Ministro Altero Matteoli, neofita della difficile vita del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Da bravo alunno, ha testè riaperto il dossier Ponte sullo Strtto. Lo immaginiamo lì, a studiare la notte carte decennali, prodotto della follia tutta italiana.


Essendo il Mattioli un ottimo alunno, ha studiato in tempi brevi, e in tempi ancor più brevi ha scritto a Pietro Ciucci, il presidente della società “Stretto di Messina”. Quella stessa società incaricata di seguire il progetto.


Chi è la società Stretto di Messina? Ancora una volta è Report a dare una possibile lettura.

La società Stretto di Messina esiste e lotta per noi dal secolo scorso, precisamente dal 1981

comincia il servizio.


Matteoli è chiarissimo con Ciucci: premette che per il governo il progetto è di carattere prioritario.

E’ pertanto necessario porre in essere nei tempi più brevi tutte le condizioni per la ripresa delle attività inerenti alla costruzione

Perfetta applicazione delle parole del Presidente Silvio, che in campagna elettorale, a Porta a Porta, aveva detto che, insomma, il Ponte è prioritario

per fare dei Siciliani degli Italiani al 100 per 100

Forse che i siculi si sentono poco italici a causa di quel benedeetto lembo di mare?


La società Stretto di Messina, controllata dall’Anas con l’81,8%, e partecipata anche da Rfi del gruppo Ferrovie e dalle Regioni Calabria e Siciliana (dopo il riassetto di due anni fa, quando era in mano a Fintecna). A questo punto, dunquee, dovrebbe nuovamente avere del lavoro da fare.


Nel passato getta, con un sospiro di sollievo, l’ipotesi di scioglimento che era stata valutata sotto il precedente governo. Il Governo Prodi, in effetti, l’avevano dfinito un

progetto inutile e velleitario

La SdM (per rapidità) ha investito nel mentre cifre da capogiro in pubblicità. Per far vincere, alle elezioni, i partiti pro-ponte.


Antonio Di Pietro, all’epoca recente del suo dicastero, ha imposto i tagli alla SdM. Che pure spendeva: un esempio? 250.000 euro per il noleggio delel auto. Ma dove vanno e cosa vanno a fare?


L’operazione Pont costerà ai contribuenti ben più dei 6 miliardi previsti, e Report spiega bene il perchè. Ecomostro: non s’ha da fare. Tutte le organizzazioni e molti cittadini del Sud non sono esattamente d’accordo col progetto. Che sembra troppo spesso frutto di interessi particolari. Ricordo la Storia del Ponte sullo Stretto come una favola lontana di quando ero bambina. Sarà lo stesso per tutta la mia generazione.


E’ ancora valido il contratto con Impregilo, la capofila della cordata che nel 2005 si è aggiudicata la gara per la realizzazione del ponte. Offerta da 3,88 miliardi. Ciucci conferma:

I contratti stipulati sono tutti validi. Sarà necessario un aggiornamento della convenzione che lega la società Stretto di Messina con il concedente, il ministero delle Infrastrutture


Un altro segnale delle determinazione del nuovo governo potrebbe arrivare, nei prossimi giorni, con una specifica delega al ponte ad un Sottosegretario alle Infrastrutture. Sono tempi di deleghe speciali. L’incarico dovrebbe andare a Giuseppe Reina, esponente del Movimento per l’Autonomia che ha improntato la campagna elettorale anche su questa promessa. Voci di corridoio parlano del fatto che il dirottamento di risorse verso altri impieghi, come il taglio dell’Ici, potesse pregiudicare l’obiettivo di garantire tempi rapidi. Tempi rapidi che trovano quasi tutti d’accordo: Emma Marcegaglia, Nostra Signora di Confindustria, ritiene che il Ponte sullo Stretto di Messina, sia un’opera costosa (scoperta fondamentale) ma che ci sono anche altre priorità, per quel che riguarda le infrastrutture. Ci si potrebbe azzardare ad essere d’accordo.