Il PD e il caso Serracchiani

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Debora Serracchiani, la nuova promessa del PD che nel Nord-Est ha preso più preferenze di Berlusconi, è sotto attacco. A dirgliene quattro non sono i soliti ceffi della maggioranza, ma l’establishment del suo stesso partito, al quale probabilmente non va già che un volto nuovo si stia facendo strada fra le cariatidi. La colpa di Debora? Aver detto, in un’intervista a Curzio Maltese pubblicata ieri da Repubblica, che lei sta con Franceschini perché è il più simpatico. Una semplice battutina nel complesso di un’intervista interessante, non scevra di risposte ben più profonde e ragionate.
I grandi nomi del partito non si sono minimamente trattenuti, quasi che non aspettassero altro che uno spunto buono per abbattere la pericolosa novità che risponde al nome di Debora Serracchiani, una “giovane” (ha 37 anni, età in cui in altri paesi i politici cominciano a fare progetti per la pensione) la cui colpa è quella di non essere una Melandri qualsiasi, e di essere in grado, a differenza dell’ex-ministra, di completare discorsi di senso compiuto.

La fiera del tiro al piccione ha toccato il suo massimo nel commento di Nicola Zingaretti:

“Se questo è il criterio, peccato che siano morti Totò e Tina Pica. Erano molto simpatici e sarebbero stati un ticket straordinario”

Ha sentito il dovere di dire la sua anche il Sen. Marco Follini. Quando si dice un volto nuovo.

“Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ‘perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici”.

La Serracchiani ha poi affidato la propria risposta a Facebook:

“Ho scelto Dario Franceschini non certo per la simpatia, ma perché vuole assumersi la responsabilità di creare una squadra, di crescere una classe dirigente che diventi la classe di governo di un partito non più votato alla sola resistenza”.

Chi ha letto l’intervista non può non notare come la risposta sulla simpatia di Franceschini non sia da prendere sul serio. Solo un piccolo divertissement fra intervistatrice ed intervistata. E’ per questo che è evidente la pretestuosità dello sdegno, in questo caso davvero stupidamente snobistico, dimostrato un po’ da tutti i colonnelli del dissestato Partito Democratico. E’ davvero possibile che il mare di preferenze che la Piccola Debora™ ha dimostrato di sapersi conquistare non significhi un bel niente per i vegliardi che si arrabattano come comari per trovare un posto nel partito una volta finito il congresso? Sarà una calda estate, ma sarà tutto già visto e già sentito.

3 commenti su “Il PD e il caso Serracchiani”

  1. Cosa si pensa in Italia della direzione delle azioni adesso? Quando vedremo ancora il sole? Parlavo l’altro giorno col mio amico Corrado Abbattista, chi disse (giustamente) che tutti questi “regeneration packages” veranno pagati primo o poi. Questo vorra dire incrementi inevitabili di tasse. Corrado Abbattista, non Giovanni Battista, che prevedeva un futuro bello! Corrado dice che se i governi del G8 si sbagliano col tempismo, soffreremo una recession lunga e dura!

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