Diaz, Giustizia all’italiana



Assolti i vertici della polizia, insomma. Vorrei aver avuto l’idea geniale di Spinoza. Diaz Irae. Ma ancora meglio del titolo, la finta pubblicità stile GoogleAds, che recita:


Dimostrazioni Pacifiche


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Genova-Eluana 1 a 1? Non si sa che dire. Stato di diritto sì, Stato di diritto no.

Il parallelo viene così spontaneo. Due sentenze, una storica l’altra raggelante, nello stesso giorno. Genova è incredula. Una città attonita. Il tribunale di Genova ha assolto tutti i vertici della polizia su quanto accadde alla scuola Diaz durante il G8 del 2001. A pagare, solo gli esecutori materiali. Non chi CONCEPI’ gli ordini e le azioni. L’Italia che fa un passo avanti, Eluana, e 20 indietro, la sentenza del g8.


La blogosfera si leva amareggiata, in questi giorni. Fa male leggere di quest’Italia che non vuole cambiare e muore.



Genova è di nuovo basita. Genova per noi. La condanna è arrivata solo per gli agenti, e per due dirigenti, Michelangelo Fournier e l’ex capo del reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canteriniche. Sapete come il Fournier aveva definito quella notte?

Macelleria messicana

Macelleria messicana. Macelleria. Fa un po’ specie.


Canterini, ora, fa l’addetto all’ambasciata italiana in Romania. Mica sta in Italia.

Sono diventato il capro espiatorio di tutto questo casino. Sono amareggiato, per me e per i miei uomini. Comunque, andrò fino in fondo, fino all’ultimo grado di giudizio, per dimostrare che non c’entro, non c’entriamo nulla


Così dice. Fournier, dal canto suo, condannato a due anni contro i 3 e sei mesi chiesti dall’accusa, vuole rinunciare alla prescrizione, che dovrebbe scattare a marzo 2009. Con lui, forse, i capi squadra Lucaroni, Tucci, Compagnone e l’ispettore Basili. Vogliono affrontare il giudizio di secondo grado.


Siccome Genova è una città illuminata, e i genovesi pure, il sindaco dell’epoca dei fatti, Giuseppe Pericu, e il Sindaco dell’epoca di altri fattacci, cioè quelli contemporanei, Marta Vincenzi, chiedono subito una commissione d’inchiesta.


Strano, bizzarro, difficilmente immediatamente intuibile il ragionamento dietro ai perchè della sentenza. Agenti e funzionari avrebbero agito da soli, di testa loro. Con tanto di blitz. Forse, per divertirsi? E bravi sarebbero stati a tenere così all’oscuro i vertici, mentre si scagliavano contro vittime in quel momento inermi. Aspettiamo la lettura del dispositivo, per comprendere le ragioni dei giudici.


Andate avanti, fate crescere l’onda, ma tenete gli occhi aperti, la notte è ancora lunga da passare


Andate avanti, voi che siete vivi. E fate crescere questo qualcosa. L’Onda. Andate avanti, dice Giuliano Giuliani, il papà di Carlo ucciso il giorno prima del blitz alla Diaz, il 20 luglio, a Roma agli studenti. Andate avanti.


Qui, il dossier sui fatti del G8, per chi volesse approfondirli.


1 commento su “Diaz, Giustizia all’italiana”

  1. >La blogosfera si leva amareggiata, in questi giorni. Fa male leggere di quest’Italia che non vuole cambiare e muore.

    Ancora peggio: l’Italia è un Paese che non ha più speranza. La speranza è ancora viva solo nei giovani, giovani che però vengono tenuti fuori dal gruppo dirigente grazie al tappo generazionale, fin quando anch’essi finiscono per perderla (o per emigrare). Il gruppo dirigente continua ad avere l’età meda più alta d’Europa, e questa stessa gente, che non vuole staccarsi dal potere, sembra non notare il proprio fallimento, basti pensare all’Italia, in stagnazione da quindici anni (e con un vero e proprio crollo del PIL pro capite dal 2001). La recessione, per me, è proprio l’ultimo dei problemi di questo Paese. Ne ho parlato estesamente qui http://blog.tooby.name/politica/il-miraggio-del-cambiamento-la-speranza-italiana-in-via-di-estinzione/

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