Che la mafia non voti. Per il Pd


vibovalentia


Yes, we can. Stavolta con una certa enfasi. E spezzando una lancia a favore del Uolter. Sarà retorica. Ma è una retorica questa volta diversa. Cita e parla di cose che normalmente non rientrano – non così – nella campagna elettorale.


Silvio parla di voto utile. E, per carità, anche Veltroni gli fa eco. Arrivati a questo punto, e causa Porcellum, non hanno scelta, in fondo. Ma oggi, da Vibo Valentia, è arrivato anche un altro messaggio. Qualcosa che è andato al di là del voto utile, degli indecisi, degli scontenti, degli scoramenti, dei distacchi.


In Calabria – e non è l’unico luogo, certo – il voto è anche, e soprattutto, altro.

Questione di ‘ndrangheta. E Walter Veltroni, alle cosche, dà oggi, di nuovo, un messaggio forte:

So che si stanno muovendo, decidano quel che vogliono ma non di votare per noi, perché il Pd distruggerà quei poteri che impediscono lo sviluppo del Mezzogiorno, schiaccerà la ‘ndrangheta che è una sanguisuga e la mafia e la camorra. Non vogliamo voti con le mani insanguinate. Questo è il momento in cui le organizzazioni criminali offrono i loro voti in cambio di qualcosa per il futuro, in cui si stringono patti sbagliati

Probabilmente, sia detto per inciso, le cosche a tutto stanno pensando tranne che a votare o a far votare Partito Democratico.


Quella del leader del Pd è una vera e propria sfida per il Sud. Che assume forme precise. E target individuati. Primo fra tutti quello della legalità. E non manca – la tentazione è ghiotta – un’implicita provocazione: chissà se Silvio Berlusconi, nel suo comizio a Catanzaro, farà lo stesso.


Vorrei che la nostra frase rivolta alle cosche fosse ripetuta da tutti i leader politici

Tiè. Silvio in Sicilia… Vibo Valentia è una città significativa. Due volte è balzata, tragicamente, agli onori delle cronache. Malasanità.


Veltroni ha incontrato i genitori di Flavio Scutellà, il bimbo caduto da una giostra e morto a causa dei ritardi nei soccorsi.

I primari non devono essere nominati per lottizzazione politica ma per capacità, questa regione deve avere ospedali che funzionano come il resto d’Italia

Eddai però Walter. Il resto d’Italia? Certo, a questo punto, per il segretario del Pd c’è la standing ovation.


E poi i brogli:

Si parla di brogli e ora a Palermo sono stati individuati alcuni autori che erano tra quelli che denunciavano i brogli elettorali


Il colorato pullman ha attraversato queste terre. E’ arrivato anche al luogo dell’agguato mortale all’imprenditore Antonio Longo. Qui Walter è in giro, naturalmente, con il capolista del Pd al Senato, il superprefetto Luigi De Sena. Ci sono anche Rosa Calipari, e Marco Minniti, il Vice Ministro all’Interno. Che dice:

La ndrangheta sta insanguinando questa campagna elettorale, sotto elezioni solitamente le faide si fermavano, ora non più. Noi dobbiamo definitivamente rompere il rapporto tra mafia e politica

Rottura. Tra mafia e politica. Un rapporto che certo prevederà i cento miliardi di euro di fondi comunitari stanziati per il sud per il 2007-2013. Le infrastrutture e il piano per il Sud, che è già un ddl. Le previsioni? Alta velocità ferroviaria Napoli-Bari; ammodernamento della Taranto-Reggio; potenziamento della Battipaglia-Reggio e della Catania-Palermo; accesso alla banda larga.

Non so quanto tempo ci sia voluto per fare gli acquedotti romani ma certo meno che per fare la Salerno-Reggio

Certo, non si sbaglia.


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