Ballottaggio primarie Pd chi può votare?

Chi può votare al ballottaggio delle primarie del Partito Democratico? La domanda negli ultimi giorni ha suscitato una serie di risposte non certamente chiare. Cerchiamo allora di porre un po’ di trasparenza a questo quesito, a poche ore dall’inizio della nuova (e ultima) tornata che permetterà di eleggere il leader della coalizione di centro sinistra alle prossime elezioni politiche del 2013. Cosa deve fare chi non ha votato al primo turno? E chi invece ha già esercitato la propria opzione di voto nella prima fase di queste complesse primarie?

Disoccupazione ottobre 2012

La disoccupazione italiana continua a crescere. Stando a quanto affermato dall’Istat, infatti, il tasso avrebbe superato la soglia degli 11 punti percentuali, raggiungendo l’11,1%. Un incremento che conferma le previsioni negative sul deterioramento del mercato del lavoro nazionale, e che dovrebbe costituire – purtroppo – solamente uno step intermedio lungo la strada che dovrebbe presto condurre il tasso di disoccupazione a superare il 12%. Vediamo allora quali sono state le principali elaborazioni dell’Istat, con un occhio particolare di attenzione per la disoccupazione giovanile.

Berlusconi è il miglior candidato del Pdl?

Silvio Berlusconi è ancora (o lo è mai stato, a seconda di come la pensiate) il miglior candidato del Pdl? Secondo Sandro Bondi, senatore del Popolo delle Libertà, la risposta non può che essere positiva. L’ex premier è in assoluto il miglior candidato possibile – ha dichiarato Bondi, che poi precisa come il problema di fondo non sia affatto la realizzazione di un nuovo partito, quanto il ripensamento dell’intero centro destra italiano, il suo rapporto con l’esecutivo guidato da Mario Monti, la cui esperienza è definita come “non positiva” dal senatore.

Primarie centrosinistra esito dibattito TV

Ieri sera, negli studi di Rai Uno, si è consumato l’ultimo dibattito televisivo prima del ballottaggio per le primarie del centro sinistra. Un dibattito che non ha visto alcun netto vincitore, ma che ha visto prevalere lievemente la comunicatività di Matteo Renzi sulla maggiore flemma di Pier Luigi Bersani, apparso ancora impacciato nell’ambiente televisivo. Bersani, di contro, ha dimostrato una maggiore sicurezza , che ha probabilmente controbilanciato l’incapacità di sfruttare adeguatamente lo strumento televisivo posto a disposizione.

Delega fiscale bloccata al Senato

Il Senato ha scelto di rinviare in commissione Finanze la delega fiscale. Una decisione giunta nel momento in cui Palazzo Madama avrebbe dovuto approvare il provvedimento, e che invece rischia ora di esser coinvolta in iter in grado di allungare i tempi e ridurre la portata delle innovazioni. Il rischio (oramai, una certezza) è che il governo a questo punto non riesca a trarre benefici dalla delega, visto e considerato che – anche in caso di accelerazione di tutti i termini – non avrebbe più giorni utili per poter esercitare le deleghe prima della fine della legislatura. Ma a quali norme stiamo rinunciando?

Sistema sanitario a rischio sostenibilità – Monti

Il sistema sanitario nazionale è a rischio sostenibilità. Ovvero, se non si trovano “nuovi modelli di finanziamento integrativo”, la stabilità e la tenuta del sistema sanitario nazionale non può esser garantita. A pronunciare tale dichiarazione è stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante un incontro svoltosi a Roma, quasi a preannunciare una importante riforma del SSN, come accaduto al comparto pensionistico (travolto dalla Riforma Fornero). A preoccupare sono anche i riferimenti a “nuovi modelli di finanziamento integrativo”: si prevedono nuovi oneri per gli italiani?

Renzi corre da solo?

Nuova confusione nel centro sinistra. Come era lecito attendersi, il risultato del recente primo turno delle primarie Pd ha generato ulteriori scontri tra le parti in causa con il centro destra che, approfittando del caos generato tra le fila dei “renziani” e dei “bersaniani”, sta cercando di catturare l’interesse del sindaco di Firenze, che secondo alcuni osservatori potrebbe addirittura scegliere di correre da solo con un’alleanza centrista. “Se uscissimo dal Pd avremmo tra il 12% e il 25%” – ha affermato Renzi durante una recente intervista. Prima però di aggiungere: “non lo farei assolutamente mai”. Ci credete?

Chiusura Ilva Taranto

Lo stabilimento dell’Ilva di Taranto ha chiuso i battenti. A quattro mesi dal sequestro del discusso impianto, sembra che il caso Ilva sia infatti definitivamente esploso, trascinando con sé scioperi, arresti, sequestri, nuovi provvedimenti giudiziari e, appunto, la chiusura – definita “immediata e ineluttabile” – dello stabilimento contestato. Da ieri sera, pertanto, 5 mila operai che lavoravano nell’impianto di Taranto saranno costretti a rimanere a casa, con scarsissime prospettive per quanto concerne il proprio futuro a breve e medio termine.

Berlusconi sponsorizza Renzi

Silvio Berlusconi sponsorizza Matteo Renzi, appena sbarcato in ballottaggio per la poltrona di nuovo leader della coalizione di centro sinistra insieme all’attuale segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Durante un intervento alla trasmissione televisiva “La Telefonata”, di Belpietro, l’ex premier afferma come “gli italiani sono lontani dalla politica. Il 70% degli italiani è disgustato dalla politica e dai partiti (…) Serve cambiare tutto, aprire gli occhi, credo che sia giusto che chi ha avuto l’onore di guidare il governo per dieci anni rifletta su cosa fare per compiere quella rivoluzione liberale che non si e’ realizzata ma non per colpa mia. Stiamo valutando con grande senso di responsabilita’ la situazione”.

Risultati primarie Pd 2012

Come era lecito attendersi,  e come ampiamente previsto dai candidati, il primo turno delle primarie del Partito democratico si è concluso con un nulla di fatto, o quasi. Sarà infatti ballottaggio tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi: il segretario del Pd ha ottenuto il 44,3% delle preferenze, mentre il sindaco di Firenze si è fermato ad un pur onorevole 36,2%. Più attardato Nichi Vendola, che ottiene il 15,2%, divenendo in tal modo l’ago della bilancia dell’esito della tornata. Più scarsi i voti confluiti nelle tasche di Laura Puppato (2,9%) e Bruno Tabacci (1,1%).

Primarie Pd, oggi si vota: tutto quello che c’è da sapere

Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la giornata dedicata alle primarie del Partito Democratico. Una giornata che potrebbe determinare, già in serata, l’uomo (o la donna) che guiderà il centro sinistra nella prossima tornata elettorale. Ma siete convinti di sapere esattamente come funzionano le primarie del Pd? Quando si può votare? Come si può votare? E, soprattutto, dove si vota? Cerchiamo di chiarire tutti i principali dubbi in questo nostro approfondimento dedicato alle Primarie Pd – Day.

Berlusconi torna in campo: “ne capisco di più di tutti gli italiani”

Silvio Berlusconi sta valutando un suo ritorno in campo, a margine dell’ennesimo annuncio di abbandono della scena politica. Nel corso della sua recentissima visita al centro sportivo di Milanello, dove ha assistito all’allenamento del Milan in vista del match contro la Juventus, in programma per domani sera, l’ex premier ha affermato di pensare a un suo ritorno in prima linea, impegnandosi così di persona in vista delle prossime elezioni politiche, e mettendo quindi a dura prova la pazienza di chi punta a partecipare alle primarie del Pdl.

Chiude l’ambasciata italiana in Siria

Visti gli ultimi avvenimenti in Siria, la Farnesina ha deciso nella giornata di oggi di chiudere l’ambasciata italiana e di seguire il rimpatrio di tutto lo staff in nazione. “Anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell’Unione Europea, abbiamo inteso ribadire la più ferma condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini.” Così si legge nel comunicato online che porta la firma di Giulio Terzi.

L’Italia ha sospeso oggi l’attività della propria Ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica – ed aggiunge che – L’Italia continuerà a sostenere il popolo siriano e a lavorare per una soluzione pacifica della crisi, che ne garantisca i diritti fondamentali e le legittime aspirazioni democratiche”.

Fausto Bertinotti contro Nanni Moretti, “Non feci cadere io Prodi”

Tutto inizia con un intervista a Nanni Moretti con la firma di un giornalista di La Repubblica. In quell’occasione il regista, addita l’ex senatore Fausto Bertinotti come il politico che fece cadere il primo governo Prodi e che quindi “costrinse il paese a perde 10 anni”. A questa affermazione di Moretti, però, Fausto Bertinotti vuole rispondere e sempre tramite Repubblica da la sua versione dei fatti. Nanni Moretti, nella sua intervista dichiara che il governo dell’Ulivo era “un governo che era popolare nel Paese e che invece fu costretto a dimettersi perché da sinistra gli tolsero i voti”.

Secondo quanto dichiara il regista, Bertinotti si mosse perché “in nome dei lavoratori che diceva di rappresentare tolse la fiducia a Prodi e, secondo me, di fatto fece perdere 10 anni a questo Paese”. Secondo Bertinotti però, la ricostruzione del regista è totalmente sbagliati, “Qualche generoso cronista dovrebbe informare il molto saccente Nanni Moretti che la rottura tra Rifondazione comunista e il governo Prodi è del 1998”. Bertinotti, infatti, ricorda che dopo la rottura tra Prc e il Governo Prodi, ci sono stati altri governi prima di quello di Berlusconi, pertanto la colpa non può essere data a lui.