Bondi e la buona novella (al bando le cattive)



Questa mi ha colpita: Adnkronos, 27 Dicembe 2008:

“Esiste un grave problema che riguarda i mezzi di comunicazione, in particolare l’informazione televisiva. Non parlo dell’informazione politica. Intendo riferirmi ad un orientamento generale dell’informazione, sia di quella pubblica che privata, che tratta vicende di cronaca nera senza alcuna cautela e senza alcuna considerazione di chi guarda la televisione, almeno in alcune fasce di ascolto”. Lo afferma il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, in un intervento che sarà pubblicato domani sul quotidiano “Il Tempo”. “Qualche giorno fa tutti i telegiornali hanno dato grande risalto ad una notizia raccapricciante e orribile, dagli effetti imprevedibili sulla psicologia dei bambini, proveniente da Los Angeles. Questa notizia – sottolinea Bondi – è stata ripetuta da tutti i telegiornali il giorno di Santo Stefano, con la solita morbosità nel raccontare i particolari e nell’indugiare nell’orrore senza fine.
Non ho potuto e saputo spiegare a mio figlio le ragioni di tanta cieca ferocia, che non ha pietà dei bambini e che avviene proprio alla vigilia del Natale, cioe’ nel giorno in cui la famiglia si riunisce nel segno del calore degli affetti”.


Troppi orrori, insomma, provengono da questa informazione. Per non turbare il clima, in questi giorni, allora sarebbe il caso di lasciar perdere molte cose. Gaza, gli incidenti, un anno fa la Bhutto…


Troppe cose brutte e insopportabili. Chiudiamoci in una campana di vetro, e portiamo l’informazione con noi


Sky contro il Governo



[photo | Flickr] Questa foto si chiama: Fire in the Sky. Appunto.


Nel pacchetto anticrisi varato venerdì dall’esecutivo c’è la sorpresa pay-tv. Regalo di Natale per Murdoch: raddoppia l’Iva sugli abbonati.


Da Spinoza:

Aumenta l’Iva sulle pay-tv. Berlusconi si difende dalle accuse di conflitto di interessi: “Ero convinto che anche Sky fosse mia”


Anche Macchianera ci dà giù, con le sue leggendarie vignette. L’AD di Sky Italia, Tom Mockridge, non ha esattamente preso bene questa faccenda dell’aumento dell’Iva sulla Pay-tv deciso dal Governo.

Questa è concorrenza sleale. Così il governo colpisce le famiglie


Neanche Scalfari, a dirla tutta.


Un provvedimento che non è piaciuto a nessuno. La vera notizia è che pare non sia piaciuto neppure al Partito Democratico.


Repubblica, la vittima di Mumbai e la barca di Gino Paoli

Ci deve essere qualcosa che mi sfugge. Quello in foto è il trafiletto che, sull’edizione cartacea di Repubblica in edicola oggi, dettaglia la foto del povero Antonio Di Lorenzo, l’italiano rimasto ucciso negli attentati di Mumbai. A Repubblica ritengono tremendamente importante informarci che il nostro connazionale comprò una barca da Gino Paoli. C’è tanto di titoletto riassuntivo per incuriosire chi non avesse nemmeno voglia di leggere tutte e 25 le parole della didascalia: “La Barca di Paoli”.

Una triste pagina di cronaca deve avere il suo siparietto. Questo signor Di Lorenzo, devono aver pensato a Repubblica, è uno sconosciuto un po’ troppo sconosciuto, vediamo di trovare qualcosa che lo colleghi ad una persona nota, dimostriamo ancora una volta che la teoria dei sei gradi di separazione non perde un colpo.

Governo, troppo spazio nei Tg per l’Agcom

Vi ricordate della Par condicio? Eh, sì, avete ben ragione. Che d’è sta par condicio. E’ passata di moda, non è più momento, insomma, per caso siam di nuovo in campagna elettorale???
Moda o non moda, il fine teorico della Legge 28 del 22 febbraio 2000 è quello, come si diceva, di ribadire ed estendere il principio di pari opportunità: tutti i soggetti politici devono avere le stesse possibilità di accedere e comunicare le proprie posizioni, i programmi e i contenuti. Questo, indipendentemente dal loro peso elettorale, perché l’idea di base è quella di garantire all’elettore le informazioni rilevanti per compiere una scelta consapevole.
Ed eccoci arrivare ai nostri giorni, alle beghe quotidiane: il governo domina la scena nell’informazione dei nostri telegiornali. Sai che novità, direte voi.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 19 giugno 2008

Giornatina niente male, quella di ieri.

La lettura del giornale la mattina presto/ E’ una sorta di realistica preghiera mattutina/ Uno orienta il proprio comportamento/ Nei confronti del mondo o secondo Dio/ Oppure secondo ciò che è il mondo / Entrambe danno la stessa sicurezza/ Quella di sapere come ci si possa stare

Dunque orientiamoci stamane. ITALIA. Partendo da Il Corriere della Sera:

Dal governo sì alla manovra Piano triennale da 34 mld

Attenzione dunque alla politica e all’economia interna, senza dimenticare l’approvazione di ieri della norma blocca-processi e la grande attenzione, come tradizione, agli esami di maturità che oggi vedono protagonista la seconda prova.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Lodo Schifani e dintorni

Si torna a parlare di Lodo Schifani. Si torna? Qualcuno ci spiega? Di nuovo nell’aria, e al centro del dibattito (?) politico una norma dichiarata incostituzionale nell’ormai lontano 2004.
A volte ritornano? Una sapiente rielaborazione della stessa potrebbe tornare? Urgente il desiderio di comprendere.
Tre bambini tra i sei immigrati dispersi a largo di Malta. Un sabotaggio i rifiuti ospedalieri con tracce di radioattività . Esercito nelle strade, la norma sarà nel decreto sicurezza. Polemiche sul cosiddetto Lodo Schifani. Sentiamo cosa ci dice il Tg1 di oggi, ore 13.30, tra una vigilia di Italia-Francia e l’altra.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Che fine ha fatto il Senatore indagato?

Signore e Signori. Oggi la rassegna critica è veramente critica. Non è la ricerca di qualcosa che c’è ma che è stato maltrattato. Quest’oggi è la ricerca di una notizia che non c’è. Non esiste. Nel mainstreaming non passa. I Tg nazionali la ritengono probabilmente non degna di nota?
Non ve la sto a fare lunga. Il sunto: tutti i Tg Nazionali si sono persi una notizia, non piccola. Disposti i domiciliari per il senatore Di Girolamo.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì (ma prima di Bush)

Arriva Giorgio Passeggiatore Bush, quindi. Ma come sta vivendo l’Italia l’ultimo viaggio da Presidente e da uomo più potente del mondo (per quanto, attualmente, probabilmente anche il più impopolare) di George W. Bush?
I Tg nazionali sono pro o contro il suddetto? Posto che non dovrebbero essere nè l’uno nè l’altro. Posto che dovrebbero riportare i fatti e non altro, e aiutare l’utente, anzi, il telespettatore, che rispetto all’utente web è per alcuni versi meno smaliziato, a comprendere le storie.
Cominciamo con l’odierna edizione del Tg1. Ecco i titoli.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Ilaria Alpi

Ilaria Alpi. Riaperta l’inchiesta. Sono passati SOLO 14 anni.
20 MARZO 1994 – A Mogadiscio, un commando somalo uccide Ilaria Alpi, inviata del Tg3 Rai, e l’operatore Miran Hrovatin, in Somalia per seguire la guerra tra fazioni che stava insanguinando il Paese africano e le operazioni militari lanciate dagli Usa con il nome di “Restor Hope”, con l’appoggio di numerose nazioni alleate, compresa l’Italia, per porre fine alla guerra interna e ristabilire un minimo di legalità nel disastroso scenario somalo. Qui, tutta la cronologia della vicenda sull’Osservatorio sull’informazione – Ilaria Alpi. Il 7 giugno, ore 21 Palazzo del Turismo di Riccione, c’è stata la premiazione dei vincitori della XIV edizione del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. E dopo il Gay Pride

Taaaaaaaanto se n’è parlato, di questo benedetto appuntamento. Taaaaaaanto. Polemiche a non finire, in tempi di cambi al vertice nell’Urbe. Da Veltroni ad Alemanno, uno che di sicuro nella vita come primo provvedimento politico non penserebbe esattamente alla difesa del Gay Pride.
Tempi in cui il Ministro più piacente della storia della Repubblica italiana – dicono così, e come dare torto – ha negato il patrocinio delle Pari Opportunità al Gay Pride in questione. E giù la polemica – il dibattito? il confronto? la crescita? in teoria… – per giorni e giorni, all’epoca dei fatti. Ciò detto, uno si aspetterebbe, per completezza di informazione, che ci sia l’ultima puntata della vicenda, nei tg del giorno del fattaccio. E cioè ieri, giorno in tutt’Italia – anche Roma – si è svolta l’anteprima del Gay Pride, che si terrà quest’anno, in salsa nazionale, a Bologna.
Quindi sarà in agenda, no, nelle edizioni di ieri sera dei pregevoli tg nazionali? Il Tg1 parte con l’intervista esclusiva a Bush di Gianni Riotta.

Intercettazioni? No, grazie

Questo a esemplificativa presenza. Era in quel di Santa Margherita Ligure che tornò in auge quella parola. Davanti alla platea di imprenditori, davanti al proprio pubblico naturale? Ecco il punto, annunciato da tempo, esplicitato oggi: il divieto di ordinare ed eseguire intercettazioni, anche nell’ambito di indagini giudiziarie.
Ah, no. Poi Silvio Berlusconi ha la bontà d’animo di specificare che verranno escluse dal provvedimento solo le inchieste che riguardano la criminalità organizzata, la mafia, la camorra e il terrorismo. C’è un libro, ora anche un film, che probabilmente dal tanto parlare che se ne è fatto dalla nascita ad oggi, passando – verrebbe, forse, da chiedersi: purtroppo? – anche per Cannes, che su quelle intercettazioni (quelle ESCLUSE dal provvedimento) si basa: è Gomorra. Che cita e richiama a ritmo di musica le intercettazioni della Direzione Distrettuale Antimafia. Temo per loro, libro, film e autore, il boomerang della popolarità e del circuito. Ma quella è un’altra storia. QUESTA storia, quella di oggi, parla di intercettazioni. E intercettazioni NON siano.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. I patti Lateranensi

il mio Governo non può che compiacere il Pontefice e la Chiesa

Brrr. Che vuol dire, esattamente? Perchè nessuno ha chiesto numi al Premier. Accipoffarbacco.

I Patti lateranensi. Vengono in mente, o forse dovrebbero tornare alla mente. Storia del secolo scorso che però non rientra nella gestione e nelle ricostruzioni dei fatti contemporanei del mainstreaming. Un peccato: capire da dove si viene non è esattamente inutile. In tempi di incontri tra Silvio e il Pastore Tedesco.
I Patti Lateranensi, insomma. Che c’entrano? C’entreranno, no, se l’Italia è stata definita da più parti il Giardino del Papa??? Non di pipponi storici si vorrà tediare il lettore, ma di causa-effetto virtù.