Colata a picco di una nazione. Alitalia, dopo Spinetta, arriva colletta

il manifesto
L’omaggio è per loro. Farà rabbrividire qualcuno, ma pace. Il manifesto. Quando ce vò ce vò. Quando deve sparare un titolo, lo fa. E lo fa con gloria. Lo so, lo so, l’ho già detto, ma non mi stancherò mai di ripeterlo. Sempre vivo in me rimarrà il titolo della Prima Pagina post elezione di Ratzinger, post fumata bianca. IL PASTORE TEDESCO.

È rimorto il Papa

Il manifesto titola così il 29 settembre 1978, all’indomani della scomparsa di Giovanni Paolo I, eletto appena 33 giorni prima come successore di Paolo VI.

Quando l’Italia non vola. E, forse, non vota neanche. Alitalia, il fantasma del fallimento: staccata la Spinetta

Alitalia
Bene. Forza, ora tiriamo in campo il piano b. E’ il momento di mettersi all’opera e di realizzare il back up. Una cordata italiana, sì. Perchè c’è, no? Perchè c’è un piano b, vero? Ci sarà sicuramente. Per forza. Uno Stato, uno Stato civile, uno Stato moderno, uno Stato europeo, uno Stato da G8, G7, G1000 avrà sicuramente un piano b per salvare la sua storica compagnia di bandiera, che permette ai suoi prodi cittadini e concittadini di volare liberi e felici per il mondo. E’ chiaro, è evidente. Vogliono solo creare un po’ d’attesa, ma certo sarà tutto calcolato. Sì, certo. Non c’è nessun problema.
I giornali, quei cattivoni, roiportano che quella di ieri è stata una giornata drammatica per Alitalia. I francesi ci hanno dato una lezione, parrebbe, ma sarà sempre malizia. Air France ha abbandonato il tavolo delle trattative. Altra ciliegina, a quel punto, il presidente e amministratore delegato della compagnia di bandiera, Maurizio Prato, si è bello che dimesso.

Alitalia survivor? I ministri litigano

Alitalia

Cose serie, per favore

Queste le parole del dimissionario Premier Romano Prodi. Qualcosa di reale e di concreto. La polemica non si placa. Il ministro Bonino e il ministro Bianchi che litigano, e ultimatum che volano, tra sindacati sul piede di guerra e Air France.

Alitalia al bivio. Domani gran giorno. Negli uffici della Magliana a Fiumicino verra riaperto il tavolo tra Alitalia e l’acquirente Air France. Il silenziatore pasquale – che pure sarebbe stato assai utile – sull’affaire Alitalia non ha funzionato, anzi. Coma già a Natale, le festività risultano cruciali per la faccenda. Il destino della compagnia di bandiera è ormai inscindibilmente legato a quello della campagna elettorale. E non doveva, plausibilmente, andare così.
Conferme e smentite a rotazione. La presunta cordata italiana di imprenditori nostrani è avvolta nel più bizzarro silenzio. Cordata sponsorizzata sì da Silvio Berlusconi e dal Pdl, ma anche dalla sinistra radicale, coinvolta attraverso la lotta sindacale.

Alitalia, cordata di figli alla riscossa: La famiglia Berlusconi ci salverà

Alitalia
Parliamone. Cioè, uno se ne vorrebbe esimere, poichè la nausea sulla faccenda è sopraggiunta da un pezzo. Ma insomma parliamone. Realisticamente. Ci sono strane coincidenze. Un eterno ritorno si affaccia sull’Italia. Era il 24 dicembre. E la vicenda si era guadagnata l’appellativo di A Nightmare Before Christmas I e II. Cambiano le stagioni, le festività, ma il Paese si arrovella come di consueto sulle stesse faccende.
Era Natale. Ora è Pasqua. E di cosa parla la politica? Ma è semplice! Alitalia-Air France, l’eterno ritorno!

Il Tar & Alitalia: no Air One, sì Air France


Air One


Fly Air France, non c’è niente da fare. Nuova puntata della soap opera. Quella che, in fondo, tutti si aspettavano, nonostante le richieste di Toto, nonostante le richieste – fondate o meno – di chiarezza.


Era una decisione attesa, che costituisce un capitolo importante. Il Tar del Lazio ha deciso di non sospendere in via cautelare la trattativa in esclusiva tra Alitalia ed Air France-Klm. Il Tribunale Amministrativo ha quindi deciso di accogliere la richiesta avanzata da AirOne.


Nelle ragioni presenti nell’ordinanza a sostegno del verdetto, i giudici scrivono laconicamente

non sussistono i presupposti dell’accoglimento dell’istanza cautelare, sia per la carenza di elementi di irreparabilità del danno, sia per la mancanza di fumus boni iuris

Il Tar dovrà poi esprimersi sul merito del ricorso. Al momento, dopo la pronuncia di oggi, la tanto criticata e temuta trattativa in esclusiva con Air France-Klm non si ferma e procede il suo inesorabile cammino.


La compagnia di Carlo Toto aveva presentato ricorso lo scorso 30 gennaio. L’intenzione era di chiedere l’annullamento di questa trattativa, nata della decisione del caduto governo Prodi del 28 dicembre scorso. La trattativa con Air France-Klm riguarda la vendita di una quota non inferiore al 30,1% della compagnia di bandiera italiana.


AirOne non ha digerito l’esclusiva. Per Carlo Toto qui si tratta della vendita di un bene pubblico. Uno dei più grandi. Quindi non si può non scegliere tra un ventaglio di proposte. Inoltre Air One è stata esclusa dalla gara dopo la conclusione della prima fase della trattativa, ha chiesto – non ascoltata – di essere riammessa in lizza.


Quel tesoro di tesoretto Redux

sindacato
Sul tesoretto si avvelenano i sindacati. Un po’ evidentemente risentiti con Padoa Schioppa e compari. Sindacati e Bertinotti. Che per torna a sentire velleità di contrattazione collettiva.
Ad aprire le danze è il dimissionario Presidente della Camera. Non si possono opporre vincoli di bilancio a chi guadagna appena mille euro e fa fatica da arrivare alla fine del mese. Semplice considerazione di Fausto Bertinotti, che ha dato il via alle polemiche, in verità serrata e con scarso spiraglio si composizione, di ieri da parte delle forze sociali – i sindacati in prima linea – con l’a sua volta dimissionario Ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa.
Il suddetto Ministro, solo ieri, aveva laconicamente avvisato un’Italia che, in fondo, ci sperava, che il tesoretto non esiste. Non c’è nessun pozzo dal quale attingere per provare a risanare qualcosa. Ma i sindacati non ci stanno.

Sig. Rossi d’Italia, unitevi! Nel nome del Codacons

Valentino Rossi
Questa è particolarmente simpatica. Ricevo e pubblico il Comunicato odierno del Codacons. Ne mandano parecchi al giorno, ma si ammetterà che hanno anche materiale a iosa. E comunque questo, per l’originalità dell’idea, ha decisamente il suo perchè.
COMUNICATO STAMPA. Economia. 12 febbraio 2008. VALENTINO ROSSI: NASCE COMITATO DEI SIGNOR ROSSI CHE CHIEDERA’ ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE UNA RIDUZIONE DELLE TASSE. TUTTI COLORO CHE FANNO ROSSI DI COGNOME POSSONO AGGREGARSI AL COMITATO E CHIEDERE UNO SCONTO SULLE TASSE PARI AL 68,75%.

Quel tesoro di tesoretto

Tesoro
La parola tesoretto serpeggia ormai da tempo nell’economia e nella politica del Belpaese. C’è, non c’è, cos’è, quant’è.
Mentre Romano Prodi ha giurato e spergiurato che MAI lascerà il suddetto Tesoretto all’acerrimo nemico Silvio, ora ci pensa il dimissionario Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, a dare un quadro della faccenda. Un quadro che non piacerà a molti.
Il tesoretto non c’è. L’ho detto a dicembre e nel frattempo la situazione è solo peggiorata. Tommaso Padoa Schioppa è lì, piantonato sul volo diretto a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo. Parla con i suoi collaboratori, e da buon economo non può non pensare a fattori decisamente importanti e strettamente contemporanei, nonchè mediamente drammatici, come: Borse mondiali e loro tracollo, recessione, quella parolaccia che arriva da Oltre oceano ma che guai a pronunciarla a cospetto di un americano (la recessione non esiste, che credete). E poi beghe anche dall’Istat, che adesso se ne esce con un 6,5% per la produzione industriale, un dato che fa piangere. E poi non dimentichiamocelo, Padoa è di ritorno da Tokyo, dal vertice dei G7. E poi. Ogni giorno, probabilmente, il Padoa Schioppa si ricorderà di quel Senato, di quel voto e di quella caduta.

Ha detto Almunia che Padoa-Schioppa non era poi così male

Padoa
Sarà di parte anche lui? Oppure si tratterà di solidarieà umana? Solidarietà politica? Realtà? Insomma. Il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia definisce politiche lodevoli da portare avanti le azioni economiche del governo Prodi. Si tratta di un esplicito invito a continuare nella stessa direzione.
Al commissario Ue, insomma, l’operato del Governo è piaciuto: ha avuto grandissimo successo nel ridurre il deficit, controllare la spesa pubblica e affrontare il debito.
Almunia ha presentato la valutazione del programma di stabilità italiano: l’Italia, una volta che saranno notificati ad aprile i dati sul deficit del 2007 e una volta che avremo le previsioni del 2008 a maggio, con altissima probabilità vedrà abrogata la procedura per deficit eccessivo, aperta nei suoi confronti nel 2005.

Bush e l’economia, il binomio difficile

Bush
George W. Bush ha parlato. Di guerra e di economia. Ha parlato per l’ultima volta, ha tenuto il suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione.
E, in verità, sembrava stanco. Enfasi, poca. Promesse, rare. La parabola è al termine, per il Presidente degli Stati Uniti d’America, e si vede.
Dalle emergenze e dagli hot topics non può scappare. Però che fatica. Ha parlato della crisi dell’economia e dell’immancabile questione Iraq.

L’importanza del Mare Nostrum

Fin dai tempi dei greci e quindi dei romani, l’importanza del mare Mediterraneo è sempre stata fondamentale per l’economia e per il processo di scambio culturale. Un mare che permetteva di collegare in maniera particolarmente veloce, rispetto alle vie di terra, l’Italia con il Medio Oriente, una terra già da allora mitica.

Con il passare degli anni l’importanza del Mediterraneo è rimasta consolidata, nonostante la scoperta degli oceani e del nuovo continente. E a salvaguardare questa importanza, già da tempo, è stato istituito un consiglio di cooperazione sulla politica del Mediterraneo, meglio noto come “Dialogo 5 + 5”.

Metalmeccanici: L’accordo è nato

Finalmente ce l’abbiamo fatta. Dopo aver visto scene di qualsiasi tipo, l’accordo tra i sindacati di categoria e Finmeccanica per quanto riguarda il contratto delle “tute blu” è stato raggiunto. Un accordo che porterà un maggior salario nelle tasche dei metalmeccanici con aumenti in tre tranche.

La prima da gennaio 2008 con un aumento di 60 euro, la seconda da gennaio 2009 con un aumento di 37 euro e quindi la terza da settembre 2009 di 30 euro. A queste si aggiungerà una tantum a marzo 2008 di 267 euro.

Un buon accordo assolutamente che permetterà finalmente ai metalmeccanici di “respirare” e di poter vivere finalmente una vita forse più tranquilla, con la possibilità di non dover rinunciare a tutto per poter permettersi il minimo per campare.

Metalmeccanici alla riscossa. Hasta la victoria: 127 euro di aumento per le tute blu

Metalmeccanici
Habemus finalmente il rinnovo. Il contratto dei metalmeccanici si è concluso. E’ un risultato di grande rilevanza sia per i lavoratori, ma soprattutto per il Paese che ha bisogno di stabilità e certezze. E chi l’avrebbe mai detto che il ministro Cesare Damiano avrebbe pronunciato queste parole.
Damiano gongola. Sottolinea come questo accordo, che si è finalmente appena conluso, aiuti a migliorare la tutela dei lavoratori e le loro retribuzioni. Non solo. Per non fare torto a nessuno, questo accordo, nelle parole del Ministro, è favorevole anche per le imprese, che possono accrescere la loro competitività e flessibilità.
Ecce l’accordo, insomma. E’ appena stata raggiunta l’intesa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Un accordo che prevede un aumento di 127 euro per i prossimi 30 mesi, 260 euro per chi non fa contrattazione di secondo livello e 300 euro una tantum come compenso del ritardo di nove mesi dalla scadenza del contratto, che verrà erogato a marzo 2008.

Bce: Eurolandia tra inflazione e tassi

BCE
E’ arrivato l’arrotino. O meglio, è arrivato il bollettino mensile della Banca Centrale Europea. Un bollettino che dice: i tassi potranno nuovamente crescere.
La situazione è chiara: perdurano forti pressioni al rialzo sull’inflazione nel breve termine. Ecco perchè il Consiglio direttivo della Bce resta pronto a intervenire in via preventiva al fine di evitare il concretizzarsi di effetti di secondo impatto e rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi a medio termine e, quindi, a far sì che le aspettative d’inflazione di medio e lungo periodo rimangano saldamente ancorate su livelli in linea con la stabilità dei prezzi.
Appare dunque evidente che l’Eurotower agirà, ed agirà in direzione restrittiva. Questo proprio nel momento in cui il presidente della Fed, la Banca Centrale degli Stati Uniti, Ben Bernanke, ha annunciato di voler tagliare i tassi dello 0,75. Questo, nonostante le performance preoccupanti del petrolio. Questo, nonostante l’ormai drammatica situazione dell’impennata dei generi alimentari.