L’Angelus del Papa, nella Giornata della Vita

Papa
Mentre di nuovo la politica si agita intorno al tema delicatissimo dell’aborto e dell’interruzione di gravidanza, arriva puntuale cone un orologio svizzero la direzione senza spiragli del Pontefice.
Papa Benedetto XVI ha appena lanciato da S. Pietro il suo appello a rispettare, tutelare e promuovere la vita umana sia prima della nascita che nella sua fase terminale.
Quest’oggi, infatti, si celebra la 30esima Giornata della Vita in tutta Italia. Ed ecco l’Angelus del Papa: Saluto e ringrazio quanti sono convenuti qui, in piazza San Pietro per testimoniare il loro impegno a difesa e promozione della vita e per ribadire che la civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita. Ognuno, secondo le proprie possibilità, professionalità e competenze – ammonisce il pontefice – si senta sempre spinto ad amare e servire la vita, dal suo inizio al suo naturale tramonto. E’ infatti impegno di tutti accogliere la vita umana come dono da rispettare, tutelare e promuovere, ancor più quando essa è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, sia prima della nascita che nella sua fase terminale.

Scommettiamo che… vince Obama?

Vista la pochezza del palinsesto televisivo RAI, scusate lo sfogo ma dopo essere rimasto a casa un sabato sera per alcuni problemi personali mi sono ritrovato a guardare I MIGLIORI ANNI e la carrellata di “mummie”, si potrebbe finalmente riportare in auge un vecchio programma che da tempo non c’è più SCOMMETTIAMO CHE…

E magari farne una bella puntata speciale dove si parli di politica e di SuperTuesday, ovvero il famoso super martedì che sta accompagnando i cittadini americani aventi voto, verso la scelta dei due candidati che concorreranno definitivamente verso la Casa Bianca.

Obama e Clinton da una parte, McCain e Romney dall’altra. Democratici contro Repubblicani. La novità (un candidato di colore e una donna) contro il classico (due candidati bianchi). Insomma in qualsiasi modo la si voglia guardare queste elezioni americane stanno raccogliendo interesse. E non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale.

Politically correct, e che ce la si mandi buona

Clinton Obama
Cortesi fino all’inverosimile. La nuova strategia, l’unica possibile, è questa. Hillary Rodham Clinton e Barack Obama dibattono soavemente al Kodak Theatre, dove va annualmente in scena la cerimonia degli Oscar. Il capitolo rissa e veemenza si direbbe superato.
Quesi sembravano non nemici, ma alleati nel loro confronto delizioso. Due vecchie, british amiche che chiaccherano durante l’ora del tè. Hillary è tutta un cuoricino: Abbiamo l’opportunità di fare la storia, cambieremo il nostro Paese, perché penso che uno di noi due finirà con l’essere il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Tanto carini e tanto onesti parevano, che negli osservatori è sorta spontaneamente una domanda e uno scenario possibile. Lo scenario possibile si chiama dream ticket. E vorrebbe dire correre insieme alle elezioni di novembre, naturalmente a diverso titolo: uno come candidato alla presidenza e l’altro alla vicepresidenza.

Ha detto Almunia che Padoa-Schioppa non era poi così male

Padoa
Sarà di parte anche lui? Oppure si tratterà di solidarieà umana? Solidarietà politica? Realtà? Insomma. Il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia definisce politiche lodevoli da portare avanti le azioni economiche del governo Prodi. Si tratta di un esplicito invito a continuare nella stessa direzione.
Al commissario Ue, insomma, l’operato del Governo è piaciuto: ha avuto grandissimo successo nel ridurre il deficit, controllare la spesa pubblica e affrontare il debito.
Almunia ha presentato la valutazione del programma di stabilità italiano: l’Italia, una volta che saranno notificati ad aprile i dati sul deficit del 2007 e una volta che avremo le previsioni del 2008 a maggio, con altissima probabilità vedrà abrogata la procedura per deficit eccessivo, aperta nei suoi confronti nel 2005.

Bush e l’economia, il binomio difficile

Bush
George W. Bush ha parlato. Di guerra e di economia. Ha parlato per l’ultima volta, ha tenuto il suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione.
E, in verità, sembrava stanco. Enfasi, poca. Promesse, rare. La parabola è al termine, per il Presidente degli Stati Uniti d’America, e si vede.
Dalle emergenze e dagli hot topics non può scappare. Però che fatica. Ha parlato della crisi dell’economia e dell’immancabile questione Iraq.

Ue – Serbia: Questione di Asa

Tra pochi giorni la Serbia, il 3 febbraio, deciderà sul suo futuro politico nazionale con il voto presidenziale al turno di ballottaggio. I candidati, come già anticipato alcuni giorni fa su politicalive, sono l’ultranazionalista Tomislav Tadic e il democratico nonché europeista Boris Tadic.

Elezioni che avranno un riscontro non solo nazionale ma anche internazionale, in quanto a seconda del risultato ottenuto potrebbe avvenire, nel giro di pochi giorni, l’ingresso in Europa. La UE che nelle ultime ore ha progettato un accordo “ad interim” di Associazione e Stabilizzazione, chiamato appunto Asa.

L’accordo attualmente non contiene tutti i capitoli negoziali facenti parte dello standard Asa, ma ne è costituito dalla maggior parte. Un testo che rappresenta il 75% dello standard di Associazione e Stabilizzazione, prevedendo intese commerciali, dialogo politico, liberalizzazione dei visti.

Usa: Anche il Nobel sta con Obama

I consensi nei confronti di Barak Obama, sembrano crescere sempre più con il passare del tempo tanto che ormai è praticamente impossibile che passi un giorno senza un commento favorevole verso il candidato “coloured” per le presidenziali.

Prima furono i Kennedy a decidere di appoggiare con la loro nomea la candidatura di Obama e quindi oggi è Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura nel 1998. La presa di posizione da parte della Morrison è molto più importante di quanto in realtà potrebbe pensare se consideriamo che nel suo recente passato arrivò a definire Bill Clinton:

Il Primo presidente nero nella storia d’America

Kenya: E’aperta la caccia al Kikuyu

Da alcuni giorni ormai in Kenya è aperta la caccia al Kikuyu. Non si tratta di una specie animale particolarmente preziosa o in via d’estinzione ma di un’etnia tribale del paese. Un’etnia che da ormai un mese è presa di mira da tutte le altre per i sospetti di broglio elettorale, per le presidenziali che hanno visto vincere il leader uscente Mwai Kibaki.

Scontri sempre più sanguinosi e violenti, di qualsiasi genere e specie dalle lapidazioni ai roghi, si stanno svolgendo in questi giorni nella regione di Nakuru, capoluogo della provincia della Rift Valley. Una situazione che, fino a questo momento in cui scriviamo, ha portato circa 70 cadaveri causati dagli scontri, ma con una stima sempre pronta a salire.

Le morti ormai avvengono in entrambe le fazioni. Da una parte c’è tutto un paese contro i Kikuyu, colpevoli di aver vinto “rubando” durante le ultime elezioni e presi di mira da assalti e violenze senza esclusione di colpi dalle tribù avversarie. Dall’altra c’è il calvario della tribù Luo, guidata dal leader dell’ODM Raila Odinga, presa di mira dalla polizia, che non mostra problemi a utilizzare il machete per sedare e disperdere le manifestazioni che nascono per le strade.

Grillo: tu vò fà l’americano

Grillo
Ai media d’oltreoceano a tratti diverte, probabilmente, parlare del Belpaese e delle sue beghe. A volte bene, a volte decisamente meno bene. Questa volta tocca al New Yorker.
Beppe’s Inferno, Tom Mueller. A comedian exposes government crime. Oggi in edicola il nuovo numero del New Yorker. Che, in copertina, lancia il Grillino nostrano. Colui che un tempo era un comico e un attore, e che oggi è IL blogger con velleità politiche mai ammesse, è oggi lì in bella mostra nientepopodimenoche sulla copertina del prestigioso settimanale dell’intellighenzia Usa.
Beppe Grillo viene senza mezzi termini definito Il Michael Moore italiano. Il giornalista, Tom Mueller, è evidentemente affascinato dal fenomeno Grillo.

Germania: Il duro schiaffo dell’Assia

E’ tempo di elezioni regionali in Germania con il voto in Bassa Sassonia e in Assia, due dei piu grandi “lander” dell’Allemania (in tedesco il lander è appunto la regione). Un voto che arriva giusto a metà della legislatura di Angela Merkel è la sua grande coalizione che tanto ha fatto parlare un paio di anni fa, giusto giusto mentre in Italia si polemizzava su chi avesse realmente le elezioni dopo un clamoroso 50 a 50.

La Bassa Sassonia è, geograficamente parlando, la regione di Hannover. Qui la CDU, il partito cristiano-democratico di Angela Merkel, ha visto confermati i risultati ottenuti in precedenza nella regione. Il presidente uscente Christian Wulff, potrà continuare a governare come già in precedenza seppur la percentuale di preferenze siano scese, nell’arco di 5 anni, dal 48 al 42%. Punti persi, e molti anche da parte del SPD, il partito socialdemocratico, che ha visto ottenere il suo peggior risultato di sempre in Bassa Sassonia.

L’Assia invece riporta un risultato completamente opposto a quello ottenuto nella regione di Hannover. Infatti nel lander di Francoforte il partito della Merkel, nonché quello del governatore uscente della regione Roland Koch, ha visto perdere 12 punti di preferenza rispetto al 2003 vedendosi superato dal SPD.

Mercato mondo: (NON) offresi lavoro

lavoro

Non solo Italia. La disoccupazione invade il mercato mondiale come certezza, dimostrando un trend che dunque non è solo italiano.

Suona la campana. L’allarme sul versante dell’occupazione a livello mondiale arriva dal Rapporto annuale dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Le previsioni per il 2008 sono poco rosee. A livello mondiale, l’incertezza economica può fare crescere al 6,1 per cento la quota dei senza lavoro.

Non solo, ma nel mondo un miliardo e 300 milioni di persone percepiscono una paga giornaliera inferiore ai 2 dollari. E l’Europa si distingue particolarmente, per l’alto tasso di disoccupazione giovanile.

Grecia e Turchia: Finalmente Amici!

Tra le tante notizie tristi, che sembrano quasi tante e tante e tante repliche, fa piacere poter leggere che il mondo non va sempre poi così male come viene disegnato. In fondo sappiamo tutti benissimo quanto di argomenti positivi ce ne siano, ma anche quanto questi, sotto i nostri occhi sempre un po polemici, passino per lo più inosservati.

Eppure questo evento non può essere invisibile. Non può esserlo perchè rappresenta un ricongiungimento dopo 50 anni di attriti, di silenzi e di problematiche di vario tipo.

Mastella e Ruini. Ovvero: il gatto e la volpe

gatto volpe
Mi arriva la newsletter di Libertà e Giustizia. Mi ci sono iscritta appositamente. Sarà colpa dei miei inutili studi in Scienze della Comunicazione, ma a me Umberto Eco in fondo è sempre piaciuto – certo, ha da un po’ una deriva eccessivamente intellettualoide e insofferente, ma tant’è. A capirlo davvero, poi. E su Enzo Biagi non spendo parole, perchè è ben difficile che ne sia degna.
Comunque, col suo Comitato di Garanti e la sua discrezione, ha solleticato la mia curiosità ben sopita dal disgusto dei circoli intellettuali, le associazioni, gli pseudopartiti dei tempi nostri. Mi ha colpita anche per la sua discrezione. Si direbbe che non la butta in caciara come una matrona partenopea al mercato del pesce.
L’articolo che oggi si è imposto alla mia attenzione, dall’alto della mia influenza Pacifica (Il nome sarebbe in verità grazioso, se corrispondesse ad uno stato dell’animo. PACIFICA: mi sento un tantinello presa per i fondelli) porta il titolo sobrio di Coincidenze e peccatori.

L’importanza del Mare Nostrum

Fin dai tempi dei greci e quindi dei romani, l’importanza del mare Mediterraneo è sempre stata fondamentale per l’economia e per il processo di scambio culturale. Un mare che permetteva di collegare in maniera particolarmente veloce, rispetto alle vie di terra, l’Italia con il Medio Oriente, una terra già da allora mitica.

Con il passare degli anni l’importanza del Mediterraneo è rimasta consolidata, nonostante la scoperta degli oceani e del nuovo continente. E a salvaguardare questa importanza, già da tempo, è stato istituito un consiglio di cooperazione sulla politica del Mediterraneo, meglio noto come “Dialogo 5 + 5”.