Abruzzo, terremoto e inchieste. E il fotografo si finse prete

A L’Aquila non c’è più nessuno. Il sindaco ha predisposto la chiusura del centro storico. A L’Aquila non c’è più nessuno. I fantasmi ve li racconta Daniele Mastrogiacomo qui. Le vittime accertate sono, ad ora, 272. Più di 1100 i feriti, di cui almeno un centinaio in condizioni gravi. Il numero dei morti sale. Basta controllare per più volte durante la giornata un qualsiasi giornale o una qualunque agenzia.

Un fascicolo contro ignoti sul terremoto, indagando per disastro e omicidio colposo, è stato aperto presso la Procura de L’Aquila. Un atto dovuto, fanno sapere. Ed ecco un’altra news.

(ANSA) – PESCARA, 8 APR – La presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, chiede l’apertura di ‘una commissione di inchiesta e un piano per mettere in sicurezza le scuole prima di tutto, insieme agli enti locali’. La richiesta e’ stata avanzata in un’intervista a ‘Titoli’ su Red Tv.
‘Non e’ possibile – ha spiegato – che siano crollati le costruzioni degli anni ’80. Abbiamo dovuto evacuare un ospedale, questo e’ il segno della caduta dell’autorevolezza dello Stato’.
La Pezzopane non risparmia critiche al Governo. ‘Spero che il presidente del consiglio – ha aggiunto – dopo questi tre giorni di euforia, faccia qualcosa. Il presidente della regione Chiodi torna a Casa a Teramo e non ha gli stessi problemi che ho io, non mi piace fare polemiche, pero’ devono lavorare meglio, devono agire con piu’ chiarezza tutti’.
‘Sono stati annunciati 30 milioni di euro – ma qui ci vogliono i miliardi, l’opinione pubblica deve saperlo. Io ho cercato di dare subito segnali operativi senza fare polemica, poi hanno detto che sarebbero arrivate duemila tende, se le tende non ce l’hai non lo dici. Tutta l’opinione pubblica ha creduto ci fossero. Un bravo politico deve dire cio’ che puo’ fare. Io continuero’ a lavorare con Bertolaso e tutta la sua struttura – ha concluso la Pezzopane – perche’ ha degli uomini straordinari’.
(ANSA).

Ma c’è un’altra notizia che mi ha colpita molto oggi, dopo il Tg1 in questi giorni:

L’Aquila, 8 apr. – (Adnkronos) – Si e’ spacciato per sacerdote ma in realta’ era un giornalista, la persona che oggi pomeriggio poco prima delle 15 ha cercato di entrare con questo ‘espediente religioso’ nell’autorimessa adibita a obitorio della scuola ispettori della Guardia di Finanza de L’Aquila, a Coppito, forse per fare qualche scatto delle salme identificate delle vittime del terremoto.

Scoperto da alcuni allievi, riferisce il tenente colonnello Paolo Carretta, portavoce della scuola, il falso prete e’ stato accompagnato all’uscita, ma non denunciato.

[Foto|Panoramio]

2 commenti su “Abruzzo, terremoto e inchieste. E il fotografo si finse prete”

  1. Da “La nación”, quotidiano cileno, del 3 marzo 2010, nell’intervista a Raúl Madariaga, professore della Scuola normale superiore di Parigi:

    ” Non si possono prevedere i terremoti, però costruire bene è la cosa principale per riuscire a farvi fronte. C’è poco da fare, purtroppo, contro lo tsunami, che è stata la causa principale di distruzione nella zona dell’epicentro. I cileni sono scappati verso le colline, come erano stati preparati a fare, e questo gli ha salvato la vita”.

    In Italia non c’è lo tsunami ma non si costruisce nelle zone sismiche con sistemi antisismici e non si prepara la popolazione.

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