L’Aquila, il telegramma del Sindaco

Aiuto. Avevano già chiesto aiuto da L’Aquila. Il mezzo è quello che nell’immaginario vediamo come tipico delle comunicazioni urgenti e cariche di gravità. Il telegramma. Oggetto: richiesta di dichiarazione di “stato d’emergenza” per la città dell’Aquila, resa necessaria dalla concomitante segnalazione dello sciame sismico in corso, e di gravi lesioni ad edifici pubblici e privati.

Cinque giorni prima del Grande Terremoto, il Comune dell’Aquila ha inviato un telegramma di richiesta di aiuto e di accorato allarme a:

1. Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Protezione civile

2. Governatore della Regione Gianni Chiodi

3. Assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati

4. Prefettura dell’Aquila.

Le scosse continuavano da mesi, nella città abruzzese. Il Sindaco era giunto così a chiedere aiuto, in particolar modo in seguito alla scossa del 30 marzo. Il 4° grado di magnitudo aveva gettato nel terrore tutti, in città. Molti edifici pubblici erano stati addirittura evacuati, a quel punto. Molti edifici avevano riportato già da allora importanti lesioni. Li avevano anche quantificati in denaro: un danno che si aggirava intorno ai 15 milioni di euro.

Panico giustificato, col senno di poi. Panico giustificato anche dal fatto che quella scossa, quella del 30 marzo 2009, era stata per gli aquilani la più forte scossa registrata dal lontano 1967.

Il sindaco, Massimo Cialente, si era deciso a scrivere a Palazzo Chigi. Il telegramma è stato appena appena recuperato tra le macerie. Silvio Berlusconi ha spiegato la posizione del Governo al merito, mentre Calente è stato convocato in procura per quella missiva.

Che le cose non fossero del tutto tranquille è testimoniato dal fatto che, il giorno prima all’invio del telegramma, su richiesta del capo della protezione civile Guido Bertolaso, si era riunita all’Aquila la Commissione Nazionale Grandi Rischi. Nonostante la riunione, il Sindaco scriverà ugualmente.

Il testo è su tutti i giornali e le agenzie. Lo si riporta per completezza.

In relazione ai gravi e perduranti episodi di eventi sismici il cui inizio risale al 16 gennaio scorso, sotto forma di quotidiano sciame sismico di complessive 200 scosse e oltre, culminato con scossa di quarto grado il 30 marzo scorso, chiedesi urgente e congruo stanziamento di fondi per prime emergenze, nonché dichiarazione stato emergenza ai fini dell’effettuazione dei necessari interventi di ripristino idoneità degli edifici pubblici e privati. Inoltre, si segnalano in particolare gravissimi danni strutturali in due edifici scolastici ospitanti cinquecento alunni

Il tutto, senza mettere in dubbio quanto riportato dal Premier. Alla Protezione Civile, racconta infatti Bertolaso, arrivano migliaia di telegrammi di segnalazione ogni giorno. Questo, però, si è rivelato poi diverso dagli altri.

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