Wikileaks, Assange ricercato. Hillary Clinton: “Berlusconi nostro migliore amico”

Foto: AP/LaPresse

Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è stato inserito nella lista dei “most wanted”, i più ricercati, dall’ Interpol, facendo scattare così un mandato d’ arresto nei suoi confronti in 188 paesi. Assange è ricercato dalla Svezia per un caso di stupro ed aggressione sessuale, dopo la denuncia di due donne, che risalirebbe ad agosto. Il fondatore di Wikileaks voleva chiedere un permesso di residenza in Svezia per usufruire delle leggi sulla libertà di stampa per il suo sito . Egli ha respinto le accuse, facendo capire che tali denunce sarebbero riconducibili ad una campagna degli Usa contro la sua organizzazione.

Ieri, intanto, Assange, intervistato da “Time Magazine” via skype, da una località segreta, ha attaccato duramente il segretario di Stato americano Hillary Clinton: “Deve fare un passo indietro se si può dimostrare che è stata responsabile dell’ aver ordinato alla diplomazia  americana di spiare le Nazioni Unite violando le convenzioni internazionali firmate dagli Stati Uniti” ha dichiarato. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha oggi replicato a tale richiesta, definendola “ridicola” eassurda”, e ribadendo che “il presidente ha piena fiducia nel lavoro svolto dal Segretario di Stato e da tutto il Dipartimento di Stato”.

Assange si è anche detto pronto a rivelare i  segreti di Russia e Cina, poichè, ha affermato, “il governo cinese e il suo apparato di sicurezza appaiono terrorizzati dalla libertà di stampa e se qualcuno può dire che questo rappresenta qualcosa di terribile, io in realtà credo che sia un segno molto ottimistico perchè significa che la libertà di espressione  può ancora provocare delle riforme”. Opinione  che sembra essere condivisa dalla stessa Clinton, che, intervendo ad un vertice dell’ Ocse, a cui partecipavano tra l’ altro molti dei capi di Stato coinvolti nei documenti rtivelati da Wikileaks, ha sottolineato l’ importanza del rispetto  dei diritti umani e della libertà di stampa. Affermazioni, queste della Clinton, che sembravano rivolte in maniera particolare alla Russia e al Kazakisthan, dopo che già il segretario americano alla Difesa Robert Gates, in uno dei dispacci pubblicati da Wikileaks, aveva affermato: “la democrazia russa è scomparsa e il governo è un oligarchia retta dai servizi segreti”. Parole che non sono piaciute al primo ministro russo Putin, che ha bollato l’ opinione di Gates come “profondamente fuorviante”.

Quanto all’ Italia, dopo le polemiche per i giudizi non lusinghieri sul premier Berlusconi da parte dei diplomatici americani trapelati grazie a Wikileaks, la Clinton, a margine del  vertice dell’Osce, ha incontrato proprio il presidente del Consiglio, e ha dichiarato: “Non abbiamo amico migliore di Silvio Berlusconi che ha sostenuto sempre con la stessa coerenza le amministrazioni Clinton, Bush e Obama”, evidenziando il “sostegno generoso” dell’ Italia in Afghanistan.

2 commenti su “Wikileaks, Assange ricercato. Hillary Clinton: “Berlusconi nostro migliore amico””

  1. Contro Assange un mandato di cattura internazionale dell’Interpol, però quando una banda di killers israeliani assassinò un palestinese di Hamas in un hotel di Dubai, e il capo della polizia di Dubai chiese all’Interpol di intervenire, questi fecero finta di niente. L’ipocrisia occidentale è qualcosa di spaventoso.

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