Più aspra la guerra in Ucraina: rischio “blackout totale” a Kiev adesso

Pare essere concreto il rischio di andare incontro ad un blackout totale a Kiev nelle prossime ore. L’amministrazione comunale di Kiev si prepara a evacuare circa 3 milioni di residenti in caso di blackout completo della città. Secondo una fonte dell’amministrazione comunale di Kiev citata dal quotidiano statunitense “New York Times”, 12 ore prima di questa presunta situazione critica, i funzionari saranno informati e inizierà l’evacuazione della popolazione.

blackout totale
blackout totale

Zelensky e l’Ucraina riguadagnano terreno sulla Russia: le informazioni aggiornate

Arrivano senza ombra di dubbio buone notizie per Zelensky e per l’Ucraina, in merito al conflitto che si trascina ormai da otto mesi con la Russia. L’esercito ucraino ha liberato 29 insediamenti e più di 770 chilometri quadrati nell’Ucraina orientale, ha affermato il 7 ottobre il presidente Volodymyr Zelenskiy mentre le organizzazioni per i diritti umani russe e ucraine hanno ricevuto una quota del Premio Nobel per la pace lo stesso giorno in cui il presidente russo Vladimir Putin ha celebrato il suo 70esimo compleanno.

Zelensky
Zelensky

Gas dalla Russia, Putin manda un segnale all’Europa

Tiene banco la questione della fornitura di gas dalla Russia. L’Europa lo teme da quando Vladimir Putin ha fatto la prima guerra all’Ucraina. Mosca ha ridotto i flussi di gas verso il blocco europeo per il secondo giorno consecutivo giovedì e i prezzi sono aumentati del 24%, costringendo i paesi europei ad affrontare la realtà di quanto dipendono dalle enormi riserve di gas di Putin.

Gas dalla Russia
Gas dalla Russia

Confermato l’attacco al villaggio di Tyotkino in Russia

Il governatore regionale di Kursk, Roman Starovoy, ha postato di nuovo su Telegram con ulteriori dettagli su quello che sostiene essere un attacco al villaggio di Tyotkino in Russia, che si trova proprio al confine con l’Ucraina. Il suo messaggio dice che sta visitando la zona e arriva dopo quello che sembra un attacco ucraino sul suolo russo.

villaggio di Tyotkino
villaggio di Tyotkino

La corsa contro il tempo degli americani in Afghanistan

Quella in atto è una vera è propria corsa contro il tempo per trovare ed estrarre i rimanenti americani che vogliono andarsene dall’Afghanistan. Probabilmente significa che migliaia di alleati afgani e altri possano essere lasciati indietro, in una tragedia finale della guerra più lunga d’America. Proviamo a fare il punto della situazione, con le ultime informazioni trapelate.

Afghanistan
Afghanistan

Lo storico incontro tra le due Coree e la denuclearizzazione. Piantato il pino della pace

coreaAlla fine le due Coree si sono incontrate al confine, in uno storico meeting sulla linea di confine tra Kim Jong-un e Monn Jae-in.

I due leader si sono stretti la mano sulla linea, e poi hanno entrambi attraversato simbolicamente il confine da entrambi i lati, per poi piantare insieme un albero di pino.

Gli annunci coreani

In occasione dell’incontro, il leader Kim Jong-un ha anche annunciato la chiusura del sito dei test nucleari di Punggye-ri, da fare in una cerimonia pubblica. Un gesto simbolico, più che altro, visto che il sito sarebbe ufficialmente inattivo, e i test sarebbero comunque conclusi.
Ma secondo la Corea del Sud, due ulteriori tunnel sarebbero ancora in funzione, e in buone condizioni.
Soddisfazione è stata espressa dai leader di tutto il mondo, e parole di buon aspicio sono state espresse anche da Papa Francesco.
Ora si attende il prossimo, storico, incontro, tra Kim Jong-un e il presidente Usa Donald Trump. La Corea del Nord ha gocato una partita strategicamente perfetta, prima con i test nucleari, e ora con lo smantellamento del sito. Una partita che ha portato gli USA ad essere meno aggressivi, per poter così poi incontrare, in un evento storico, gli americani.

Nuove tensioni tra Corea e Stati Uniti

missile-coreaSi acuisce di nuovo la tensione nell’est asiatico, dopo le presunte dichiarazioni di Pyongyang sulla Tv di stato. La Corea avrebbe ultimato il suo ultimo test e il suo missile intercontinentale, Hwasong-15, sarebbe pronto. Con questo missile, la Corea potrebbe colpire tutte le città degli Stati Uniti, e quindi affrontare la minaccia di Washington. Il test si sarebbe svolto martedì, e il missile avrebbe volato fino a 4000 metri di altezza, il massimo raggiunto da un razzo di Pyongyang. Dopo 50 minuti di volo, il razzo sarebbe caduto a nord del Giappone, secondo il ministero degli esteri nipponico. I militari americani lanciano l’allarme. Secondo gli esperti militari, il missile sarebbe capace di raggiungere almeno la costa californiana. In questi casi però, si deve sempre fare attenzione e valutare con molta precauzione la propaganda da entrambe le parti. Se Pyongyang ha bisogno di mostrare i muscoli per ottenere condizioni più favorevoli, l’amministrazione americana ha bisogno di un nemico per portare l’attenzione dalla politica interna a quella esterna. Oggi, che la riforma fiscale di Trump sembra andare sulla direzione giusta, l’annuncio della Tv di stato coreana ha fatto meno sensazione in America. Non a caso, per il momento il presidente Trump ha fatto solo un laconico annuncio. Un pacato “ce ne occuperemo”, rispetto ai toni più bellicosi del passato. Nemmeno i mercati finanziari si sono preoccupati più di tanto, e Wall Street continua a segnare records su records.

Fallito il blitz per liberare Azzarà

Tredici poliziotti uccisi e trenta feriti, è questo il bilancio del blitz fallito atto a liberare il volontario di Emergency, Francesco Azzarà, a dare tale informazione è la polizia locale che cita fondi di stampa sudanese. Una versione diversa, però, viene fornita dal governatore del South Darfur , il quale dichiara che il blitz era mirato per liberare tre militari presi prigionieri da gruppi armati. La presidente di Emergency, Cecilia Strada , ha dichiarato però che “al momento, non ci risulta che c’entri Francesco”.

La sparatoria sarebbe avvenuta a Jebel Marra, nel Darfur Sud Sudan. La sparatoria è stata confermata anche dal capo della polizia Ahmed al-Tughani, che ha dichiarato che c’è stato uno scontro a fuoco con “un gruppo di banditi e non ribelli”. Francesco Azzarà è stato sequestrato a Nyala, mentre in auto si stava dirigendo verso l’aeroporto.

Gheddafi, nega la fuga e parla di guerra psicologica

 

Muammar Gheddafi torna a farsi sentire, questa volta tramite un messaggio audio mandato in onda da una tv di Damasco, la tv Al Rai. Dallo scorso 23 Agosto, quando i ribelli hanno preso il suo bunker a Tripoli, sono stati molti i messaggi audio che Gheddafi ha inviato alle TV, sue immagini, però, non si vedono dallo scorso 12 giugno. In questo suo ultimo messaggio audio Gheddafi ha ironizzato sulla sua possibile fuga ed ha parlato di guerra psicologica da parte della Nato, inoltre, ha dichiarato nuovamente che l’invasore verrà sconfitto.

“Hanno detto negli ultimi giorni di aver visto Gheddafi in un convoglio verso il Niger – così il colonnello commenta le notizie sulla sua fuga -. Quanti convogli di contrabbandieri e mercanti, persone, transitano ogni giorno nel deserto diretti in Sudan, Ciad, Mali o Algeria. Come se fosse la prima volta che un convoglio attraversa verso il Niger!”

Si apre oggi il processo a Mubarak

Foto: Ap/LaPresse

 

Si apre oggi in Egitto il processo contro Hosni Mubarak, insieme a lui altri nove imputati tra cui i suoi figli Gamal e Alaa, ma anche l’ex ministro dell’interno del governo Mubarak. Hosni Mubarak appare in pubblico dopo lo scorso 10 Febbraio su una barella, ed è la prima apparizione pubblico da quando è crollato il suo governo. Per l’occasione è stata allestita una sala all’interno dell’accademia della polizia alla periferia della capitale.

Tante le persone accorse per assistere al processo che si sta compiendo in queste ore, circa 300 persone più i vari imputati ed i famigliari, sono attesi all’interno di questa aula. La sala è stata predisposta per dividere gli imputati ed i famigliari dal resto del pubblico, la divisione è stata ottenuta con delle celle metalliche. Il pubblico è distante da Mubarak per evitare che gli venga tirato qualche oggetto contro.

Obama annuncia l’accordo per eliminare il debito USA

Foto: Ap/LaPresse

Dopo una domenica di spasmodica attesa, alle ore 20:40 a Washington (le 2.40 del mattino qui in Italia), il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dato alla nazione la notizie che ormai l’accordo di era raggiunto. “Mancano ancora delle importanti votazioni al Congresso, ma voglio annunciare che i leader dei due partiti, nelle due Camere, hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit ed eviterà il default, un default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia. Comincia a diradarsi l’incertezza che pesava sulla nostra economia”, così ha annunciata Obama.

Il capo dei democratici al Senato, Harry Reid, ha dichiarato che questo è uno “storico compromesso bipartisan che mette fine a uno stallo pericoloso”, mentre il repubblicano John Boehner, ha dichiarato: “Non c’è nulla in questo accordo che contraddica i nostri principi. Abbiamo ottenuto che non ci siano nuove tasse”.

Caso Murdoch, Cameron chiede scusa al parlamento

Foto: Ap/LaPresse

In una sessione straordinaria del parlamento, il primo ministro inglese Cameron, ha risposto a tutte le domande in merito allo scandalo intercettazioni che sta colpendo l’Inghilterra in questi giorni. Il primo ministro ha dichiarato che “Un torrente di rivelazioni hanno incrinato la fiducia in media, polizia e politica”, inoltre ha aggiunto che l’inchiesta pubblica, dovrà fare luce “sui rapporti fra stampa, polizia e politici, e sulle condotte individuali”.

L’opposizione dalla voce di Miliband, chiede le dimissioni di Cameron il quale dichiara di non volersi assolutamente dimettere e che è “estremamente dispiaciuto” per il furore che ha provocato dalla nomina di Coulson, ex direttore del News of The World, quale capo delle Comunicazioni. Solamente nel caso in cui Coulson si rivelasse complice delle intercettazioni ma anche solo a conoscenza dei loschi traffici del tabloid inglese, il premier ha dichiarato che presenterà le sue “profonde scuse” al parlamento.

Libia, la Nato conferma di aver colpito obiettivi civili

Foto: AP/LaPresse

Dopo le accuse da parte del governo di Gheddafi, rivolte verso la Nato, riguardo l’ultimo raid aereo che ha ucciso anche dei civili, nella giornata di ieri è stato rilasciato un comunicato ufficiale sul sito della Nato, che afferma che l’agenzia è a conoscenza di quanto afferma il gruppo vicino a Gheddafi e che sta svolgendo delle indagini per capire se effettivamente le vittime sono state causate da un loro raid aereo.

Il viceministro degli Esteri, Khaled Kaim, ha dichiarato che questo è stato un attacco “intensionale contro edifici civili, un altro segno della brutalità dell’Occidente”. Secondo quanto si legge sul comunicato, la Nato si mostra dispiaciuta per quanto accaduto e si scusa con le popolazioni coinvolte ma ricorda che la Nato, ha operato 4.400 volte in questa lotta contro le repressioni di Gheddafi, ed ogni operazione viene prima pianificata con estrema precisione.