Terremoto Abruzzo, notizia più importante del 2009

terremoto l'aquila

Fine dell’anno, tempo di bilanci. E i bilanci, in epoca di Google News e di informazione dalle più svariate forme, prevedono naturalmente anche la notizia più importante.

Ci sarà tempo per un anno il PoliticaLive. Ma nel frattempo apprendiamo dall’Apcom che per gli italiani la notizia più importante del 2009 è quella del terremoto in Abruzzo. Certo, il 2009 è l’anno di Obama. Ma è anche l’anno della terribile tragedia di Viareggio. E sempre nel 2009 è morto Mike Bongiorno.

Primarie PD, come si vota, dove e quando

primarie pd

Tra poche ore si potrà votare per le primarie del Partito Democratico.Si sceglie il segretario del partito con le primarie, decise per statuto. E’ possibile votare dalle ore 7 alle ore 20 di domenica 25 ottobre. In gara tre candidati: l’attuale segretario, Dario Franceschini, succeduto a Walter Veltroni dopo le sue dimissioni. Pierluigi Bersani, già ministro dell’Industria e ai Trasporti. Ignazio Marino, senatore e chirurgo, nato a Genova.

Chi vota e come

Il Pd ha preparato 10mila seggi per le primarie di domani. Possono votare i cittadini italiani, o europei, residenti in Italia, o cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno. Si vota presentando un documento valido e la tessera elettorale, a fronte di un versamento di 2 euro. Cliccate qui per trovare il vostro seggio. E’ possibile anche telefonare al numero 848.88.88.00.

Marrazzo, dimissioni dopo lo scandalo del video

marrazzo dimissioniMarrazzo, le dimissioni. Piero Marrazzo si dimette, o meglio si autosospende dalla sua carica, quella di presidente della Regione Lazio, dopo che ieri è scoppiato lo scandalo su un ricatto di cui sarebbe – lo ha ammesso davanti ai giudici – stato protagonista: un ricatto per un video che ritraeva l’incontro di Marrazzo con un transessuale. Ricatto per il quale l’ormai ex presidente della Regione Lazio avrebbe pagato: le minacce dei carabinieri, dice, lo avevano portato a staccare e consegnare immediatamente ai militari che lo ricattavano tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. Senza poi denunciare nulla.

Mi autosospendo, questa vicenda è frutto di una mia debolezza della vita privata

Un ricatto a luci rosse per un video. E il tesserino, la cocaina, gli assegni.

Piddì (de rosso c’è solo er vino)

La politica, si sa, va a braccetto, nella reazione “popolare”, con la satira. Qui in Italia la satira è, a volte, l’ultimo baluardo di informazione. E l’ultimo baluardo di reazione di comuni mortali. Ed ecco satira dedicata al prossimo congresso del Partito Democratico. Targata Francesco De Carlo e i Komic Blues, autori di Sinceritù e Certe notti a Villa Certosa. Da ridere (per alcuni con tanta, consapevole amarezza). Della serie? L’Italia sarà piena di gente di sinistra, “sempre i soliti vecchi comunisti”, ma per alcuni, di rosso qui è rimasto solo il vino.

Vi aiuterà il testo, dopo il salto.

Fondi, l’intreccio da chiarire

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Fondi, più di 30mila anime in provincia di Latina, e un consiglio comunale per il quale è stato richiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. E per il quale non si è proceduto.

Qui c’è un intreccio tra poteri criminali e politica che deve essere stroncato. Questa non è una battaglia di parte

Tuona (di tuono può mai parlarsi quando si tratta di Uolti?) oggi Walter Veltroni, che non è solo l’ex segretario del Partito Democratico, ma che è anche componente della Commissione Antimafia. E lo fa in occasione di una manifestazione antimafia oggi proprio a Fondi. Uno scontro politico che si protrae da alcuni giorni, e nel quale è intervenuto anche il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Politica, questione di stile

Eravamo adolescenti, in una città nè troppo piccola, nè troppo grande. Una città del sud, pulita a tratti, arricchita per alcuni, povera allo stesso modo per molti. Andavamo in giro su motorini Sì bordò, verdi, blu. O su una Sfera Piaggio dal colore improbabile. A scoprire e a non riuscire a osservare veramente parti di quella città.

Una città divisa tra fazioni, fazioni non di spessore, ma di stile. O appartenevi ad uno stile, oppure ad un altro. Si sceglieva per vocazione, simpatia, fato o discendenza famigliare. Solo in un caso abbiamo assistito allo sviluppo di una persona che di fasi le ha passate tutte. Stile anarchico, stile salopette, stile femme fatale, stile vita da banca. Gli altri hanno conservato (purtroppo, forse) la loro monotonia della scelta iniziale. Forse oggi qualcuno, insospettabilmente, ha trovato passioni (ma sempre e solo di stile e immagine) in stili e immagini che fino ad allora aveva denigrato. Ma non c’è nulla di reale. Men che mai ci sono personalità.

Volevamo parlare di politica. Leggevamo libri, ascoltavamo canzoni. Ci perdevamo in elucubrazioni mentali. C’era chi osservava, e chi agiva. Chi osservava lo faceva con un misto di orgoglio, timidezza, interesse, scarsa fiducia in sé.

Veltroni, a volte ritornano

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Gira voce – lo hanno anche già scritto molti giornali nella loro edizione cartacea di oggi, mentre il mondo piange Mickael Jackson più o meno sonoramente e sinceramente – che Walter Veltroni possa essere candidato alla presidenza del Lazio. A volte ritornano – scrivono anche, perchè è una frase che viene automatica.

Una notizia

troppo ghiotta per essere vera. Finalmente, dopo le chiacchere a vuoto sui debiti fasulli della regione si potrebbe parlare di quelli veri del comune… Magari ci rimette l’Udc che sognava la presidenza ma non sarà una poltrona mancata a farli desistere dalla lotta

Riassume con la consueta ironia Francesco Storace, segretario nazionale e capogruppo in Campidoglio de La Destra. Come commenteranno i seguaci e non? Cosa accadrà al Pd dopo la discesa in campo di Franceschini e la sfida con Bersani?

Pd, tra “scosse” e brigate rosse

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Scosse… La spaccatura interna al Pd prende corpo. Una spaccatura che risponde implicitamente a Massimo D’Alema. E si schiera con il segretario – suo successore – Dario Franceschini e con l’appoggio anche della neo-stella Debora Serracchiani, nelle esternazioni dell’ex: Walter Veltroni. L’appello all’opposizione di D’Alema ha trovato la sua risposta nell’appoggio di Veltroni a Franceschini. Endorsement al segretario Pd e sfida aperta a Pier Luigi Bersani, sponsorizzato da D’Alema. E la partita è certo da giocare.

Neel frattempo, le parole dell’ex premier hanno avuto anche un altro effetto, certo meno prevedibile. Perchè D’Alema non ha parlato solo delle condizioni e del futuro del suo partito, ma anche e soprattutto delle condizioni dell’attuale maggioranza, soprattutto in seguito alle Europee. (E le amministrative? no…) Il leades Ds ha parlato di “scosse”. E non tutti l’hanno presa bene. Vedi Maroni…

Ballarò: Berlusconi-Lario e crisi

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Anche Ballarò, questa sera, cade nella rete Silvio – Veronica – Noemi. C’è anche un po’ di crisi economica e di elezioni a Trento. Con Giovanni Floris, Dario Franceschini per il Pd e Sandro Bondi per il Pdl, ma anche Renata Polverini, Concita De Gregori, Carlo Rossella, il professore Umberto Curi, Andre Segre, Israli e Nando Pagnoncelli.

Maurizio Crozza non si lascia naturalmente scappare la classifica di Freedom House che vede l’Italia paese parzialmente libero in termini di libertà di stampa.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

Prodi a Che tempo che fa

Romano Prodi è ospite stasera a Che tempo che fa. Ospite di Fazio, parla del Partito Democratico. Ieri il Professore ha rinnovato la tessera del partito, ma continua a confermare che non tornerà in politica, che non sarà capolista alle Europee. Glielo ha proposto anche il Belgio.

Era da tempo che il professore non si vedeva in giro.

Riforme. Cosa è importante ora per il Partito Democratico? Romano Prodi risponde parlando della necessità di una struttura partitica trasparente e partecipata. Affinché finisca il gioco delle tessere che ha dominato la vita di tutti i partiti. Credo negli obiettivi di lungo periodo.

Ma la vera chicca della pur affatto coraggiosa attività “giornalistica” del buon Fabio Fazio è la richiesta: Cosa ha pensato quando Veltroni ha detto che il PD avrebbe corso da solo? Prodi racconta: Si affacciò Mastella alla porta del mio ufficio a Palazzo Chigi, e mi disse: Prima che mi facciate fuori voi, lo faccio io. Il resto è Storia.

L’addio di Walter


Veltroni si è dimesso. E’ ufficiale, già da ieri.

Ecco il discorso di Walter Veltroni oggi, alla conferenza stampa di ufficializzazione delle sue dimissioni da segretario del Partito Democratico. Veltroni solo, Veltroni che parla al suo popolo. Veltroni che lascia. Veltroni pacato. Veltroni, a modo suo, senza mezzi termini.

Pacatamente, serenamente. Dopo il salto.

Veltroni si dimette

Walter Veltroni si dimette. Questa è la traduzione in lingua corrente del post precedente. Si è arreso, Walter. E le sue parole sono da apocalisse. Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto. Pensateci. Sedici mesi fa, solo meno di un anno e mezzo addietro nasceva il PD, la sua leadership, nonché quel motto. Quel tormentone.

Yes, we can. Tutti noi canticchiamo, probabilmente, oggi. La beffa, e il destino fatto dall’uomo. Oggi, quella frasetta viene violentemente sostituita da un’altra. Perché le pressioni sono state tante, e lui, ora, va via. Non voglio restare per far logorare me e la possibilità del Pd di esistere. Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione.

Gli ultimi giorni degli utimi 16 mesi del “principale esponente dell’opposizione” non sono stati semplici. Accuse, neanche troppo nascoste, soprattutto dall’interno stesso del Partito Democratico.

Veltroni: “il mio mandato a disposizione”

Veltroni rimette il suo mandato. Certo, i fatti di Sardegna sono un duro colpo. Una sconfitta cocente che obbliga il Partito Democratico a fare un esame di coscienza (l’ennesimo). Questa mattina si è riunito il coordinamento del partito riunito. Presenti Pier Luigi Bersani, Enrico Letta, Rosy Bindi, Piero Fassino e i capigruppo di Camera e Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro. Oltre, naturalmente, al Segretario. Si riuniranno ancora, durante il resto della giornata. E dopo l’annuncio, certo eclatante, del loro leader unico (?):

Il mio mandato è a disposizione

Questo quanto annunciato – finalmente, diranno alcuni – da Walter Veltroni. Un profondo riassetto. La necessità di cambiamento – di ricostituzione se non proprio di costituzione ex novo – non è più procrastinabile. I presenti rispondono:

La leadership non è in discussione

Ammettere una sconfitta è faccenda assai complessa, soprattutto tra i politici italiani. Walter ha risposto:

Ci penso, ma non cambio idea