Berlusconi: “Se mi tiro indietro, il candidato è Tremonti”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un’intervista alla trasmissione “Porta a Porta”, ha affrontato nuovamente la questione di un suo possibile “successore” alla guida del centrodestra, affermando: “Se mi chiederanno di candidarmi mi ricandido, ma se mi tiro indietro, Tremonti è un possibile candidato”. E ha aggiunto: “Vedremo alla fine di questa legislatura se sarà necessario per il centrodestra mettermi quale candidato alla guida del governo, in quel caso non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità, e ne abbiamo  diverse, Tremonti in primis, che possano suscitare consenso elettorale, io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del PDL e lasciare ad altri la conduzione del governo”.
Un nome diverso, quindi, rispetto a quello indicato qualche settimana fa, quando aveva parlato invece del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, come possibile successore. Tremonti, alcuni giorni fa, era stato preso di mira dai giornali di centrodestra, mentre gode sempre di un forte consenso all’interno della Lega Nord, e l’indicazione di Tremonti potrebbe essere quindi vista come un tentativo di riavvicinamento al partito di Bossi, dopo le divergenze sul conflitto in Libia. A tal proposito, il premier ha dichiarato: “Con Umberto Bossi non c’è stata nessuna incomprensione. La mozione sulla Libia ha dimostrato la solidità e la coesione della maggioranza contro le divisioni dell’opposizione”.

Galan attacca Tremonti, Berlusconi lo difende

  

  

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Duro attacco del ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan al suo “collega” dell’Economia, Giulio Tremonti:Con Tremonti si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa”, ha affermato Galan in un’intervista al Giornale. E l’attacco a Tremonti è, in realtà, solo l’ultimo problema da affrontare per il premier in seno alla maggioranza, con le tensioni nel PDL fra ex di Forza Italia ed ex di An, le richieste dei Responsabili per posti nel governo, i malumori della Lega.
Per Galan, il ministro dell’Economia avrebbe abbandonato la via del liberismo, preferendo mantenere rigore nei conti, anche a costo di non riuscire a ridurre le tasse. In più, Galan lo accusa di essere “un socialista che ritocca i provvedimenti”, e chiede al premier una “scossa“, per “tornare allo spirito del ’94, rinnovare il partito e la sua classe dirigente” e “arginare lo spettro di Giulio Tremonti che aleggia su qualsiasi decisione del governo”. Inoltre, aggiunge Galan: ” Io mi rivolgo non al singolo Tremonti ma al governo nella sua collegialità”.
Tremonti non ha replicato direttamente a Galan, ma, in un’assemblea del Collegio dei Geometri, avrebbe riaffrontato il tema della crisi e dei conti pubblici.

Nucleare, il governo ci ripensa: stop al referendum

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Il governo sempra voler soprassedere sul programma nucleare, e ha inserito nella moratoria prevista nel decreto legge omnibus, al vaglio del Senato, l’abrogazione delle norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari. Una nota di Palazzo Chigi ha poi precisato che ” Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova strategia nazionale” che ” Terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali” e ” Sarà sottoposta all’esame della Conferenza stato-regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”.
In tale modo, salterà anche il quesito referendario per l’ abrogazione della legge che avrebbe consentito il ritorno dell’ energia atomica, previsto, assieme ad altri tre quesiti (sulla privatizzazione dell’ acqua e sulla legge sul “legittimo impedimento”) il 12 e il 13 giugno.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando a Bruxelles, aveva infatti detto che quanto avvenuto a Fukushima ha una dimensione “rilevante in cifra storica” e necessita di una “riflessione economica e non solo”. Tremonti starebbe quindi pensando ad un grande piano per le fonti energetiche rinnovabili, “una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors”, ha spiegat0 il ministro. Egli sostiene, comunque, che va fatto un calcolo dei costi derivanti dallo smantellamento e dalla messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari, ma anche del rischio radioattivo.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la ricerca sul nucleare, comunque, “deve andare avanti“, perchè essa, spiega, ” è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare”.

Federalismo: il Cdm rinvia il decreto di una settimana

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Rinvio federalismo. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare di una settimana il voto sul decreto attuativo del federalismo fiscale sul fisco comunale, che doveva essere preso in esame dalla commissione bicamerale entro il 28 gennaio.

Lo fanno sapere fonti del governo, secondo cui il rinvio è stato proposto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli per dare alla commissione più tempo per discutere e approvare il testo.

Elezioni: Berlusconi (PdL) e Fini (Fli), ultimo treno (il voto alletta ma fa paura a entrambi)

Silvio Berlusconi vuole andare al voto: senza indugi, nessun tentennamento. I motivi che il Presidente del Consiglio mette sul tavolo dei referenti del Popolo della Libertà sono almeno tre, ciascuno dei quali da non trascurare:

1. “In questo momento non abbiamo avversari”;

2. “Gli altri, gli avversari non potranno mai coalizzarsi tutti contro di me, da Fini a Vendola”;

3. “Non possiamo stare a contrattare con i finiani su ogni legge”.

Non c’è solo tatticismo, dietro la volontà del leader PdL, ma pare anche lineare il fatto che la nuova prospettiva (fuori i finiani dal partito) consenta di prendere in considerazione uno scenario ovvio: dovesse rivincere le elezioni, il centro destra ne uscirebbe non solo rafforzato ma addirittura invincibile. Perchè tutti – uno per uno – remerebbero nella stessa direzione: quella indicata da Berlusconi.

Ancora: a dare man forte alla determinazione del Premier, i dati diffusi dal fresco sondaggio di Euromedia, realizzato dopo la fuoriuscita dei finiani: i numeri parlano di un Pdl in crescita di due punti percentuali, Futuro e Libertà oscilla in una forbice che va dal 2-3 per cento (in caso di schieramento senza alleanze) all’8-10 in coalizione con l’Udc. Intanto, l’ultimo vertice di Palazzo Grazioli prima delle ferie (non particolarmente lunghe, quest’anno) si è consumato alla presenza dei massimi esponenti di partito cui si sono aggregati i Ministri Giulio Tremonti, Franco Frattini, Altero Matteoli e Angelino Alfano. Oltre a una disamina della situazione è emersa tutta la convinzione di Berlusconi – manifestata, condivisa – di optare per il voto subito: le date attorno alle quali si è ragionato sono nella peggiore delle ipotesi il 27 marzo del 2011 (non a caso, nello stesso giorno del 1994, Berlusconi vinse le prime elezioni a cui partecipò) e nella migliore, a metà novembre. Nell’ultimo caso, il tentativo sarebbe quello di dare la parola ai cittadini prima del 14 dicembre, quando la Consulta dovrebbe bocciare lo scudo del legittimo impedimento.

Il quartier generale del PdL sa bene cosa fare: comizi, reclutamento, divulgazione delle attività di Governo, comitati elettorali, promotori delle Libertà e una macchina da far ripartire in fretta con il lavoro certosino ma efficace di Denis Verdini, Michela Brambilla, Giorgia Meloni e Beatrice Lorenzin. Dovrà essere un martellamento: di numeri, di fatti, di opere, di azioni portate a termine. Rendere l’attività di Governo un libro che sia il più aperto possibile, magari con qualche affondo a temi di cui altri (Futuro e Libertà) si sono autoproclamati paladini: anche per questo, in occasione del discorso di Ferragosto (quest’anno a Palermo e non a Roma) Berlusconi parlerà per lo più dei successi del governo nella lotta alla mafia e si avvarrà del contributo del ministro degli Interni, Roberto Maroni, e del Guardasigilli Alfano.

Tre motivi per andare a votare, sosteneva Berlusconi: esistono però anche incognite di similare importanza che spingono parte del PdL a fare passi piccoli e ragionati a lungo:

Web giornale politicalive: 3 agosto 2010

SOMMARIO:
1. corruzione post-terremoto in Abruzzo, via agli interrogatori;
2. Fabio Granata parla di connivenza tra mafia e politica mentre il Senato approva il disegno di legge con piano straordinario;
3. confermato dal Consiglio di Stato lo stop al rincaro dei pedaggi autostradali;
4. strage sul posto di lavoro nel Connecticut: 8 morti e un suicidio;
5. attacco Taliban in Afghanistan, sei vittime;
6. Bersani si dice non contrario a un Governo di transizione guidato da Tremonti;
7. muore a Palermo Elvira Sellerio;
8. ennesimo tentativo della Bp di arginare la falla nel pozzo Macondo (Golfo del Messico);
9. Istat: produttività italiana in crollo evidente.

PER APPROFONDIRE:
Libano – Israele: il confine torna linea di morte
Finiani e Udc: astensione su Caliendo
MoVimento 5 Stelle: programma. Grillo: “Nè Di Pietro nè Vendola”

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 3 agosto 2010.

TERREMOTO ABRUZZO: il post sisma avrebbe generato il fenomeno di corruzione politica in ambito di assegnazione appalti per la ricostruzione dell’area colpita dal terremoto. L’accusa: favoritismi non in cambio di denaro ma di regali (preziosi, auto, gioielli). I cinque indagati (l’ex assessore regionale abruzzese Ezio Stati; la figlia Daniela assessore alla Protezione Civile; il compagno della Stati, Marco Buzzelli; l’ex deputato di Forza Italia, Vincenzo Angeloni; Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e attuale amministratore delegato di Selex Service Management, società di Finmeccanica) si sono difesi in alcuni casi respingendo le interpretazioni delle intercettazioni ambientali (Angeloni) e in altri negando illeciti (la Stasi: “”Vorrei dire al presidente Berlusconi che da oggi anche io mi vado ad aggiungere agli altri casi nazionali”).

MAFIA & POLITICA: Fabio Granata, deputato finiano in quota a Futuro e Libertà nonchè vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, denuncia infiltrazioni mafiose nei consigli regionali: “Nonostante la condivisione teorica al codice etico promosso dalla commissione Antimafia, sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono infiltrazioni e zone d’ombra. Stiamo ricomponendo il quadro e riferiremo alle Camere”. Intanto il Senato approvava il disegno di legge con piano straordinario di contrasto alle mafie e la delega al Governo in materia di normativa antimafia: voto bipartisan, 279 sì e un solo astenuto. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, a margine della votazione replica a Granata: “La legalità sia patrimonio di tutti gli uomini che stanno in politica e non esclusiva di qualcuno”.

Finanziaria 2010, il Senato approva; in Usa passa la riforma voluta da Obama

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Appuntamento congiunto, lo detta la tempistica, rispetto a tematiche tra loro affini: in Italia il Senato ha approvato la manovra Finanziaria 2010; negli Stati Uniti ci si è pronunciati a favore di una delle riforme più caldeggiate dall’amministrazione democratica, quella della Finanza. Per Silvio Berlusconi e Barack Obama, quindi, il primo step è archiviato e si attende la conseguenziale prosecuzione dell’iter (che in Italia significa passaggio alla Camera, in Usa marchio finale del Presidente) per arrivare alla definitiva accettazione in un caso del prospetto economico e finanziario, nell’altro dei regolamenti innovativi che incidono sul funzionamento di Wall Street.

Bossi: “Il federalismo fa guadagnare soldi allo Stato”

Umberto BossiIl federalismo fa guadagnare soldi allo Stato non li fa spendere. Ora vedo che la sinistra vuole allungare un pò i tempi ma con Tremonti è tutto a posto”.

L’ha dichiarato Umberto Bossi, leader della Lega Nord, al termine del Consiglio dei ministri in risposta ai cronisti che gli chiedono se ci siano problemi sulla coperture finanziaria del federalismo fiscale.

Annozero, stasera ospite Tremonti

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Annozero, croce e delizia del premier. Oggi è giovedì, Michele Santoro ritorna, e questa volta l’ospite d’eccezione in studio sarà il ministro dell’Economia – colui che alcuni giornali hanno ipotizzato essere in quota “futuro premier” – Giulio Tremonti. La puntata si chiama: Il Profeta.

Giulio Tremonti è il protagonista de Il Profeta, la puntata di Annozero dedicata alla situazione economica, al rapporto del Governo con la Lega dopo il successo elettorale nel nord Italia e al progetto del federalismo fiscale. Quali i costi e l’impatto di questo progetto sullo stato sociale? C’è il rischio di una “secessione leggera”, come i dati sul costo della vita, sui redditi, sull’occupazione sembrano ormai indicare? Tremonti è il ministro che ha previsto profeticamente i risultati elettorali e la vittoria della Lega. Ma è anche l’esponente politico che ha in mano le chiavi per aprire il nuovo corso dell’azione di governo.

In studio, ospiti di Michele Santoro, ci saranno anche Gad Lerner, il sociologo Luca Ricolfi, il professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Milano ed editorialista de La Padania Stefano Bruno Galli, l’imprenditore Diego Della Valle.

Tremonti: “Ok lavori casa, se non c’è divieto regionale”

tremonti marrazzoCon l’articolo che abbiamo messo di colpo oggi le opere interne alla casa o la casetta per i bambini si potranno fare a meno che non ci sia una legge regionale che le vieta”. Parole del ministro dell’Economia Giulio Tremonti al termine del Consiglio dei Ministri, che sottolinea che il problema della casa è “enorme, ci giriamo intorno da tanti anni. Ma in Italia è tutto vietato”. Tremonti continua:

Nel 2001 abbiamo affrontato il problema con padroni in casa nostra, un provvedimento che ha funzionato in parte.

Poi il presidente Berlusconi ha rilanciato il piano casa. Abbiamo fatto un decreto che semplificava le procedure e andava incontro alla gente.

Ma era un provvedimento dall’alto e non ha funzionato perchè ci hanno detto che era materia di competenza regionale.

Chi va e chi rimane

tremonti marrazzo

Piero Marrazzo si è dimesso. Giulio Tremonti non si dimette, affatto (se ne è parlato insistentemente in questi giorni, dopo lo scontro sull’Irap). Anzi, dopo 50 minuti di incontro ad Arcore con il Premier Silvio Berlusconi, dice: Sono soddisfatto, forte rapporto con il Cavaliere.

C’è l’intesa, insomma. Chi va e chi viene, scene, storie e matrici politiche (e personali) diverse.

Caso Tremonti: aperto

tremonti-viceministro dimissioni

Scoppia il caso Tremonti. Lo scenario è: o viceministro o crisi. Questo quanto affermano alcuni analisti. Umberto Bossi rilancia la candidatura del ministro dell’Economia alla del Consiglio. E oggi Silvio Berlusconi ha riunito ad Arcore i vertici del Pdl.

Che ne sarà? Gli equilibri di Governo appaiono non del tutto stabili. Tensioni, rimpalli, ipotesi di “scambi” politici. Il punto è uno, al momento: Giulio Tremonti e il suo ruolo. Il ministro è appoggiato dalla Lega. E la sua impostazione di governo, ad oggi, è stata e intende essere ancora quella del rigore economico.

Rigore che “cozza” un tantino con alcuni annunci del premier, come quello sul taglio dell’Irap. E che non piace ad altri ministri.

Annozero, il “posto fesso”

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Dal sito di Annozero, ecco cosa offre la serata:

“Penso che il posto fisso sia la base su cui organizzare un progetto di vita e la famiglia”. Il Ministro Tremonti rivaluta il posto fisso quando si aggrava la crisi della piccola e media impresa, si fa sempre più drammatica la situazione dei cassintegrati e il Governo vara lo scudo fiscale.
Ospiti in studio Maurizio Lupi del Pdl, Ignazio Marino che, dopo le sue battaglie sui temi etici, dovrà dimostrare di avere le carte in regola per la corsa alla segreteria del Pd, e i giornalisti Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale e Massimo Giannini, vicedirettore de La Repubblica. Il reportage sulla crisi è a cura di Corrado Formigli con Luca Bertazzoni ed Eva Giovannini
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