Report, Poveri noi

Poveri noi. Stasera Report parlerà di qualcosa divenuto (tristemente?) famoso negli ultimi tempi in Italia: la Social Card – o Carta Acquisti che dir si voglia. Sapete di che si tratta?

Nata nell’ultimo mese del 2008, consiste in una sorta di carta di credito del circuito Mastercard con a disposizione 40 euro al mese. Viene ricaricata dallo Stato ogni due mesi e può essere utilizzata per fare acquisti ad esempio nei supermercati e in farmacia, nonché (80 euro a bimestre, eh) per pagarci bollette di luce e gas.

Crisi, Berlusconi bacchetta (?) Obama al G20

Silvio Berlusconi oggi al G20:

Ho detto a Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi visto che arriva proprio dall’America. Lui mi ha risposto che ho ragione e che l’importante è restare tutti insieme per risolvere i problemi

Si potrebbe commentare in molti modi tutto questo. Si potrebbe, invero.

Londra contro il G20

Il mondo si sta svegliando. Anzi: il mondo si sta svegliando? 8.000 manifestanti hanno occupato la City londinese. Assedio agli istituti di credito. Manager e impiegati sotto ciave. E non solo in Inghilterra. Avete seguito tutti la vicenda dei quattro manager della Caterpillar, sequestrati per protesta e nutriti la mattina con croissant a colazione. Il G20 aprirà i battenti tra meno di 24 ore. E come sovente accade in questi casi, la città che ospita il summit, Londra, è una vera e propria fortezza sotto assedio.

E leggendo queste notizie mi viene in mente: uno spettro si aggira per Europa.

Congresso Pdl, il capolavoro di Berlusconi

Tre giorni di congresso, e ora è tutto finito. L’opera è compiuta. Musica, trionfi, inni. Tutti sul palco per il gran saluto, tra Silvio Berlusconi, ministri, leader, micro-leader. Non c’era Gianfranco Fini, e neppure Renato Schifani.

Porteremo l’Italia fuori dalla crisi senza lasciare indietro nessuno e difenderemo democrazia e libertà

Ma Silvio, mentre Gianfranco lo guardava da lontano, non ha risposto ad una sola delle domande – input? Spunti? – che il Presidente della Camera aveva ieri “rilasciato” da quello stesso palco.

Elettronucleare, se ne parla a Report

Elettronucleare, si torna a parlarne. Report, stasera, ci delizierà con una inchiesta sui reattori e la storia dell’aatomo per la pace, come diceva Eisenhower. Alla fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità. Ma non e’ che e’ esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l’acqua calda? 436 sono ancora sparsi per il mondo.

Il programma della Gabanelli va indietro nel tempo. Fino al 1953, quando appunto si parlava di utilizzare l’atomo non solo in senso militare, ma anche per l’elettricità. Passando per gli incidenti: Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl.

Congresso Pdl, parla Fini

Congresso del Pdl, seconda giornata. Live dalla Fiera di Roma Edoardo Colombo in missione emozionata, entusiasta e un po’ commossa laggiù. Oggi interverranno i Ministri del Governo Berlusconi, accompagnati da quelli dei leader dei gruppi parlamentari di quello che è, dopotutto, un nuovo partito sulla carta.

E sta arrivando l’attesissimo intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Mi permetto di riportare alcuni commenti al merito sul profilo di Facebook di Edoardo.

A me preoccupa di più Fini quando si rimangia di aver detto che Mussolini è stato un grande statista.. Fortunatamente il duce non l’ha conosciuto, altrimenti chissà cos’abrebbe potuto dire di lui!! Va bene evolversi, va bene smarcarsi dal passato, ma un zichinin di coerenza non sarebbe fuori luogo!!

Ed ecco il discorso di Fini.

Berlusconi e l’antidoto alla crisi. “Lavorate di più”

C’è la crisi? Lavorate, lavorate, lavorate. Parola del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nell’ondata di ottimismo che da ormai una vita tenta di attivare, in Italia e nel mondo, Silvio consiglia la sua ricetta infallibile e imperdibile. Siete pronti?

Voglia di reagire, di impegnarsi e magari lavorare anche di più, reagendo a questa influenza americana, a questo virus che viene dall’America

Lo dice mentre inaugura la linea alta velocità sulla tratta Bologna-Firenze. E aggiunge la sua personalissima versione della crisi. E cioè: viene da lontano e non dipende, fondamentalmente, da noi.

Crisi, Marcegaglia batte cassa

Mentre per Confindustria la crisi si aggrava e servono soldi veri (non stiamo mica pettinando le bambole, insomma. Quindi la Marcegaglia batte cassa a Silvio Berlusconi e i suoi), trovo in giro – su Specchio Economico – l’editoriale del Direttore Responsabile Victor Ciuffa che ci tiene a ridimensionare la portata della crisi suddetta. E allora sorge spontanea la domanda alla Supertramp. Crisis? What Crisis?

Non si scherza, per Nostra Signora di Confondustria. La crisi è un’emergenza vera. Non è una boutade mediatica, dice Emma Marcegaglia oggi. E giù tutti a tremare. Cittadini, politici, domanda e offerta del mercato.

Eluana – e il “corpo” di Stato – sulla stampa estera

Eluana, Berlusconi e Napolitano. Ho visto la rassegna stampa dei giornali di domani. Il manifesto non delude nella titolazione – gongolo per l’efficacia giornalistica delle loro soluzioni, non sto entrando nel meito. E “sbatte” in prima pagina il seguente titolo: Corpo di Stato.

E l’Italia sulla scena internazionale. Mi sono chiesta a un certo punto se i giornali stranieri e i paesi del mondo stessero in qualche dando copertura alle nostre beghe di italioti in pieno conflitto istituzionale là dove una donna è in stato vegetativo da 17 anni. La risposta è stata sì. Siamo in home page. L’eutanasia al centro di una crisi politica in Italia, titola Le Monde. Su Le Figaro, invece, facciamo un figurone con la delazione dei medici.

Viva Zapatero, processo in tv

Zapatero sotto torchio in tv. Una cosa è certa: Silvio Berlusconi non lo avrebbe mai fatto. Un’altra cosa è certa: non lo avrebbe probabilmente fatto neppure un qualsiasi altro politico italiano, a dirla tutta.

Il presidente del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, l’altra sera in televisione ha subito un vero e proprio interrogatorio davanti a sei milioni e mezzo di telespettatori. Pensate a Silvio (e ripeto non solo lui, ma TUTTI gli italici appartenenti alla categoria): rispondere a delle domande senza che siano concordate, senza una scaletta pre-approvata… Sarebbe disdicevole.

Zapatero si è messo lì. Nessuno nega la possibilità che fosse, anche qui, tutto preparato. Ma il premier spagnolo non ne è uscito benissimo, quindi magari qualcosa deve essere sfuggito… Ma vediamo cos’è successo al nostro.

Veltroni cuor di leone sfida Berlusconi in tv sulla crisi

Walter Veltroni alla riscossa? Ritorna sulle scene, a Porta a Porta, e ritorna con fare deciso. O almeno ci prova, a rivestire il ruolo del Cuor di Leone della situazione. Liquida con due battute decise il caso Villari.

Villari ha ragione quando dice che potrà tornare nel partito solo con un Pd diverso. Potrà rientrare solo se ci sarà un leader diverso, non con me. Parliamo di una persona che si è incollata con il vinavil alla poltrona

Uolti è in tour de force in terra sarda. Sì, perchè – dopo che Silvio Berlusconi ha passato giorni in Sardegna – anche il “principale esponente della parte avversa” è sbarcato nell’isola per la campagna elettorale per le Regionali. Ma ecco il boom: Veltroni sfida Berlusconi sulla crisi. A nientepopodimenoche un faccia a faccia pubblico.

Noi vi aspettiamo. Lo vedessimo, finalmente, questo faccia a faccia. Peggio di una puntata di Porta a Porta non sarà.

Barack Obama. Il discorso del Presidente

[Photo| Flickr] Ecco il testo integrale del discorso di insediamento di Obama, Washington, 20 gennaio 2009. Votatelo a piè di pagina (è lunghetto, sì!)

Concittadini. Sono qui oggi, umile davanti al compito che ci aspetta, grato per la fiducia che mi avete dato, consapevole dei sacrifici dei nostri padri. Ringrazio il presidente Bush per i servizi resi alla nazione, come pure per la generosità e la collaborazione dimostrate durante questa transizione.

Quarantaquattro americani hanno sinora prestato il giuramento presidenziale. Sono state parole pronunciate sull’onda crescente della prosperità e nelle acque tranquille della pace. Eppure, di tanto in tanto, il giuramento è stato pronunciato tra l’addensarsi delle nubi e l’infuriare della tempesta. In quei momenti, l’America ha proseguito il suo cammino non solo grazie all’abilità e alla visione di coloro che occupano i più alti incarichi, ma anche perché noi, il popolo, siamo rimasti fedeli agli ideali dei nostri padri, nel rispetto della nostra costituzione.

Inaugurazione Obama. 150 milioni alla faccia della crisi

[Photo| Flickr] Alla faccia della crisi e della recessione. L’inaugurazione di Barack Obama sarà la più costosa di sempre: con la modica cifra di 150 milioni, il costo della faccenda sarà pari a quasi quattro volte quello che è stato speso per l’incoronazione di George W. Bush del 2005 (e cioè 42 milioni di dollari).

Di più: per Obama verrà speso cinque volte l’importo che sio era sborsato per Bill Clinton del 1993, e cioè 33 milioni. Quattro giornate storiche, per carità. Quattro giorni di balletti, trenini, cotillon, concerti, dediche, ospiti, feste e festini. Un tonfo, però, in termini di immagine: il team della transizione aveva fissato un obiettivo di raccolta di 45 milioni, e ne sono arrivati 41.

Sborsare soldi per chiudere otto anni di era di Bush è un nobile atto

Si scrive oggi. A celebrare il primo presidente USA afroamericano della storia ci saranno Beyoncè, gli U2, Bruce Springsteen. Ma da dove sono venuti tutti i restanti soldi?

Tassa sui permessi di soggiorno. La proposta della Lega fa discutere

Immigrazione. La proposta della Lega sulla tassa sui permessi di soggiorno fa discutere.

Al Governo, la proposta della Lega non ha entusiasmato. Il Carroccio ha, infatti, presentato un emendamento a firma Claudio D’Amico al decreto legge anticrisi: il provvedimento avrebbe previsto una tassa da 50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno agli extracomunitari.

L’emendamento è stato accantonato, in attesa di riformulazione, e non è andato ai voti. Veniva prevista, inoltre, una fideiussione di 10mila euro da parte delle società o da parte dei cittadini stranieri non comunitari intenzionati ad aprire una partita Iva. E l’opinione pubblica si è scatenata.