La Corte dei Conti defenestrata

La Corte dei conti è organo costituzionalmente previsto come ausiliario del governo e del parlamento. C’è una notizia, oggi, che la televisione non vi darà. A meno che non ci pensi Report. Un emendamento piccolo piccolo e buttato in mezzo a una valanga di postille, in un bel disegno di legge che non c’entra granché. Uno stile che sembra piacere all’attuale esecutivo (ricordate la salva-manager e Milena Gabanelli? Persino Tremonti l’aveva rinnegata).

C’è un articolo, come riporta il Corriere, nel disegno di legge 847 (il 9) tutto per il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. Tra i vari compiti, la Corte effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo e della pubblica amministrazione, ed un controllo di gestione a consuntivo sui bilanci dello stato, delle amministrazioni pubbliche e di quegli enti per i quali lo stato contribuisce alla gestione ordinaria. Ecco perchè il quotidiano parla di “controllori”.

2008, un anno in Politica Live – Primo tempo

2008. Un anno difficile. Lo vogliamo ricordare così, rivivendolo. Anno Internazionale della Patata come dichiarato dall’ONU e dalla FAO.
Un anno che è finito con uno dei tanti moniti del Vaticano alla politica italiana (loro possono): i vescovi ai politici dissero Litigate di meno e siate sobri. Come se, soprattutto in Italia, le due parole, sobrietà e politica, possano mai armonizzarsi all’interno della stessa frase.
Un anno che, per l’Italia, si apre e si chiude tra le braccia del Colonnato di San Pietro: era il 15 gennaio

ANSA – Dopo forti opposizioni da parte di 67 docenti e di una parte degli studenti il papa Benedetto XVI rinuncia a partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico all’università di Roma La Sapienza

Natale in Sicilia

La battaglia è lunga e secolare, e abbiamo avuto modo, recentemeente, di ricordarlo:

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Mentre il Sole 24 Ore ricordava che nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione erano sopravvissuti magicamente tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.
Modernizzare significa sempre calpestare i piedi di qualcuno, leggevo oggi. E in Italia non c’è posto né modo né fantasia per poter affermare il contrario.

Leggi razziali e Vaticano: il “ruggito” di Fini, il miagolio del Pd?

Il Pd è d’accordo con Fini. Fini fa il lavoro che dovrebbe fare il Pd. O la Sinistra, se ne rimanesse ancora traccia. Questo il sillogismo odierno.
Leggevo oggi su Facebook la nota di Eugenio Marino, del Dipartimento Internazionale del Partito Democratico. Un Piddino onesto, che ha sempre detto chiaramente e onestamente che il suo Partito ha tanto, tanto da lavorare.

Perché penso che Fini abbia detto cose giuste che avremmo potuto e dovuto dire noi per primi?

Fini è stato critico. Politically correct ma critico sulla Chiesa.

Taglia-enti? Non esattamente

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1337-1340, Palazzo Pubblico, Siena. La battaglia è lunga e secolare. E’ tutt’altro che una novità, insomma.

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Così titolava il Corriere il 4 dicembre.

Che è quasi un eufemismo, rispetto all’analisi impetosa odierna del Sole 24 Ore (quindi faziosa anche questa?), che il Governo ha dovuto mettere sulla sua rassegna stampa on line.
Insomma, nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione sopravvivono tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.

Fini-D’Alema: la strana coppia

Lo chiamavano inciucio. I fini alla riscossa. Due leader, un ex delfino e un ex Presidente del Consiglio, che sembra proprio che stiano cercando di riprendere il centro della scena politica. In più, su un tema scottante.
Le parole del giorno sono: Summer school e bozza Violante (che è stata approvata nel corso del Governo Prodi dalla commissione Affari costituzionali della Camera, per esaminare i decreti delegati di attuazione del federalismo fiscale).
D’Alema e Fini lo chiamano percorso condiviso tra maggioranza e opposizione. Uhmmmmmm.

Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 ovvero Decreto Gelmini

Ci stiamo scannando, stiamo forse facendo anche il loro gioco – loro: non sappiamo neppure di chi. Non lo sappiamo, non lo enucleiamo, non ce lo raccontiamo di certo.
L’unica, vera cosa che possiamo fare è provare a capire, e avere voglia di farlo. Andate con un microfono in mezzo alle folle di studenti. Non vi sapranno dire perché sono lì. Per i tagli e la scuola pubblica. Sì ma. Quali tagli? Cosa succederà alla scuola pubblica?
L’unica cosa che possiamo fare, è provare a capire. Per combattere il nemico, bisogna conoscerlo. Proviamo allora a ricostruire la cronistoria e il contenuto di STO BENEDETTO DECRETO GELMINI. Che già non è più decreto, ma è stato convertito in legge. Almeno ognuno poi, per sè, deciderà e individuerà i nemici, e come eventualmente combatterli.

Immigrazione? Emigrazione… Te lo ricordi, signò?

L’Italia è intorpidita, viva l’Italia. E’ di oggi la notizia dei risultati di un sondaggio dell’Eurobarometro condotto fra febbraio e marzo sulla discriminazione nell’Unione europea.
E, toh guarda: gli italiani sono gli europei più a disagio con i rom, seguiti solo dai cechi. La politica cavalca l’onda, oppure la crea sottilmente?
Il 47% degli italiani intervistati si dice a disagio all’idea di avere un rom come vicino, contro una media Ue del 24%.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 24 giugno 2008

Ore 01:19. Sono i vari piccoli eventi nazionali, di cronaca o di politica, che raccolgono l’attenzione dei vari quotidiani che ogni giorno andiamo ad analizzare. Nel caso in cui non siano le news nazionali a dominare i quotidiani sono le notizie internazionali di nicchia a farla da padrone. Vediamo ora in dettaglio come i vari paesi si apprestano a vivere questa giornata.

Il blocco delle strade: la moda del momento

Una volta si scendeva in piazza senza grandi media che ti supportavano nella dura lotta a far sentire la propria voce. Quando i potenti non fingevano di fare i sordi, lo facevano e basta.

Oggi anche la minima manifestazione è divenuta uno spettacolo. I cortei organizzati, anche i più piccoli con poche persone al seguito, sono sempre seguiti da almeno una telecamera che da risalto alla notizia, a volte “spettacolarizzandola” più del dovuto.

Vista la spettacolarizzazione anche le proteste si sono dovute adeguare. Così dopo le mucche portate dalla Coldiretti direttamente davanti al governo, è arrivata la moda di protestare con camion e affini per rallentare il traffico di tutti i giorni, ultimo caso in Spagna e Francia nemmeno tanti giorni fa.

A questo punto non mi resta che chiedervi: Secondo voi è giusto bloccare le strade e intralciare chi lavora per fare sentire la propria voce?

Lecce, omicidio e coltellate

Lecce è una città bene. Un paesotto-città: mentalità grande paese dell’entroterra, a volte, dimensioni cittadine. Lecce è bella, pulita – in alcune zone – ma soprattutto ripulita. Ripulita nell’anima e nell’aspetto. Lecce è la nuova borghesia, i Mastro Don Gesualdo, i nobili che ancora sottolineano le loro origini, il Circolo Cittadino, lo shopping a Piazza Mazzini. Lecce è gruppi di ragazzi da pseudo-centro-sociale, cani al seguito, dred in testa, quanto ci sia di rivolta o denuncia non sta a me dirlo. Non se ne occupano neppure loro. Lecce mi ha accolta nella mia adolescenza.
Lecce è tranquilla, non accade mai nulla, o quasi, di criminoso. O meglio, quello che accade non lo vedi, difficilmente lo senti, è ovattato.
L’assassino, a Ugento – che non è esattamente Lecce, distando quei 60 chilometri verso sud – lo aspettava sotto casa nel cuore della notte.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Che fine ha fatto il Senatore indagato?

Signore e Signori. Oggi la rassegna critica è veramente critica. Non è la ricerca di qualcosa che c’è ma che è stato maltrattato. Quest’oggi è la ricerca di una notizia che non c’è. Non esiste. Nel mainstreaming non passa. I Tg nazionali la ritengono probabilmente non degna di nota?
Non ve la sto a fare lunga. Il sunto: tutti i Tg Nazionali si sono persi una notizia, non piccola. Disposti i domiciliari per il senatore Di Girolamo.

42 giorni…per essere colpevoli

Nella giornata di ieri, dopo un’estenuante votazione risolta sul filo di lana, il premier inglese Gordon Brown ha visto accogliere da parte della Camera dei Comuni l’emendamento noto come “42 giorni”.

La “42 giorni” è una legge che regolamenterà il carcere preventivo per le accuse di terrorsimo.

Fino a ieri i poliziotti britannici potevano arrestare dei presunti colpevoli di terrorismo e fermarli in stato di arresto preventivo per 28 giorni, periodo in cui gli stessi agenti avrebbero poi dovuto cercare prove per incarcerarli definitivamente. Da oggi quei giorni passeranno da 28 a 42.

Una legge che però fa storcere il naso alla polizia, prima di tutto perchè peggiorerà le relazioni con la comunità islamica e in secondo luogo perchè si teme che gli inquirenti subiscano pressioni al fine di trovare prove contro i fermati danneggiando la reputazione della polizia

E voi che ne dite: Avreste votato a favore della “42 giorni”?

Morti sul lavoro. Annegati in una vasca

Ogni quanto accade? Anzi, la domanda non è appropriata. Ogni quanto tempo, con che scadenza lo stanco, sfatto e assopito mondo italiano ne ha percezione?

Con il termine Caduti del lavoro sono chiamati i morti per incidenti sul lavoro. Questi lavoratori vengono spesso ricordati con questo termine anche nelle strade e nelle piazze d’Italia a loro dedicate

Si trova su Wikipedia. Che se ne fanno, loro cadaveri e le familglie scomposte?

Ne sono morti sei, questa volta. Forse, per una intossicazione da esalazioni venefiche: stavano puleendo una vasca di depurazione. I sei operai lavoravano nella struttura consortile di Mineo, a 35 km da Catania. Quattro erano dipendenti comunali (uno era un precario dei Lsu) e gli altri due di un azienda privata.
Non sono passati neeanche tre mesi da Molfetta: cinque operai morirono intossicati dentro una cisterna. Dall’inizio dell’anno ad ora, per lavoro, ci sono: 443 morti, 443.240 infortuni, 11.081 invalidi.