Immigrazione? Emigrazione… Te lo ricordi, signò?



L’Italia è intorpidita, viva l’Italia. E’ di oggi la notizia dei risultati di un sondaggio dell’Eurobarometro condotto fra febbraio e marzo sulla discriminazione nell’Unione europea.


E, toh guarda: gli italiani sono gli europei più a disagio con i rom, seguiti solo dai cechi. La politica cavalca l’onda, oppure la crea sottilmente?


Il 47% degli italiani intervistati si dice a disagio all’idea di avere un rom come vicino, contro una media Ue del 24%.

Eurobarometro non è esattamnente una voce qualunque: si tratta dello strumento di cui si è dotata la Commissione Europea per realizzare sondaggi mirati a conoscere e comprendere gli atteggiamenti dei cittadini europei. E’, in sostanza, base preziosa per la Commissione nell’elaborazione di testi, ma anche per prendere decisioni e valutare il proprio lavoro.


Il livello più alto in Europa. Un bel primato. Insieme al 47% dei cechi, segue la Slovacchia con il 38%. In Francia a provare disagio è solo il 15% degli intervistati. In Germania Il 25%: sale, ma assestandosi in estrema lontananza sall’italico 47%. La media europea è del 24% degli europei, un quarto della popolazione. Con le altre etnie questa percezione scende al 6%. Solo il 5% degli italiani intervistati ha detto di avere amici rom.


Stamane mi sono impeelagata sotto il caldo soffocante della Capitale, in direzionee della Camera dei Deputati. Oltre all’assai apprezzabile aria condizionata, c’era oggi un convegno, organizzato dai Deputati e dai Senatori eletti all’estero del PD: Migranti come noi.


Una risposta mediatica e demagogica: così è stata visto l’approccio della maggioranza al problema immigrazione. Cavalca gli istinti più bassi e le paure della gente, e non li governa. Gli 8 parlamentari eletti all’estero, che sono prima di tutti degli emigrati, hanno raccontato la loro storia e la loro conoscenza. Manifestando preoccupazione anche per l’immagine che l’Italia sta dando al resto deel mondo. Gli italiani, questo il concetto alla base, sono e sono stati un opolo di emigrati. Parliamo di scambio e intercultura per dare una risposta alternativa alla politica delle impronte e delle schedature.


La minaccia di ridiscutere lo spazio di libera circolazione delle persone, una delle più grandi conquiste del progetto europeo, non sarà forse la strategia migliore. Al di là dell’approccio, e dall’alto dei risultati del sondaggio di cui sopra, viene però un dubbio. Il dubbio e il bivio della politica italiana.


Un punto dal quale non si è, probabilmente, mai mossa. Una democrazia matura non può pensare di risolvere i problemi con la repressione, sa che deve investire molto di più sull’educazione e sulla prevenzione. Il governo sta puntando sulla paura. E’ vero, c’è chiara e giusta esigenza di sicurezza. Ma il metodo paventato è quanto meno criticabile.


La risposta dell’opposizione, in qualche modo, parte da qui. Ma. Se all’istinto basso dell’italiano meedio si contrappone lo scambio culturale, si può essere certi deell’effetto? Quale sarà l’effetto?


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