Sicurezza: Il governo lascia cadere il dl

Le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, in mattinata hanno ufficializzato la posizione del governo riguardo il dl sicurezza di cui si ampiamente parlato in questi giorni.

Il ministro ha affermato:

Il governo ha mantenuto l’impegno preso al Senato: la via più diretta e lineare sarebbe stata la possibilità di togliere l’articolo 101-bis, che è improprio come collocazione e con una formulazione in parte errata. Ma non è possibile oggettivamente perché il Senato ha un calendario molto denso dovendo approvare finanziaria e welfare. L’altra strada a cui avevamo pensato, cioè un decreto legge ad hoc per togliere la norma, si è rivelato di difficile applicazione. A questo punto per mantenere l’impegno la via è quella di rinunciare alla conversione del decreto legge e contemporaneamente il ministero dell’Interno, che è titolare del provvedimento, sta valutando la costruzione di un altro provvedimento legislativo.

Il governo quindi fa marcia indietro sul dl sicurezza e decide di lasciare decadere i termini di scadenza per questo dl, al fine di prepararne uno nuovo ed approvarlo entro la fine dell’anno. Una decisione questa che potrebbe risultare decisamente rischiosa.

Come spiegato nell’articolo di ieri (potete trovarlo nella home di politicalive.com), il problema di questo dl era la norma sull’omofobia, che fino ad oggi aveva permesso l’espulsione di circa 500 extracomunitari di cui circa il 25% socialmente pericolosi per la popolazione. Nel caso in cui il dl sicurezza non venga approvato (e più in specifico per la situazione la norma antiomofobia), i 500 espulsi potrebbero ritornare in Italia senza problemi.

Le parole di Chiti paiono rassicuranti in questo caso, anche se i conflitti interni alla maggioranza potrebbero rendere questa situazione decisamente molto complicata da gestire, e sicuramente potrebbe divenire un capro espiatorio per un successivo cambio di governo, come si evince dalle parole del vicecoordinatore di FI, Fabio Cicchitto:

Sulla sicurezza il governo ha offerto la riprova che oramai ha perso la bussola e che è una banda in cui ognuno suona a modo proprio

Che la situazione in seno alla maggioranza sia problematica, si sa da tempo; possiamo comprendere (ma non accettare) che le tasse aumentino, che i soldi in busta siano sempre meno o che nessuno capisca i problemi della gente, ma almeno gli espulsi, vi prego, controllate che non rientrino.

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