Finanziaria: No, Ni…SI

Tra pochi minuti prenderanno il vita le votazioni per la fiducia alla legge Finanziaria. E dopo un iniziale situazione di crisi sembra che la maggioranza al Senato dovrebbe farcela senza poi troppi indugi.

Le votazioni si svolgeranno in tre sessioni, come usuale. La prima appunto si terrà questo pomeriggio verso le 18.30, la seconda alle 19.30 e quindi l’ultima domani mattina alle ore 9.30, che permetterà poi di dare il via libero definitivo.

La fiducia è quindi in mano ai “soliti noti”, ovvero ai diniani, alla sinistra estrema (che poco ha da spartire con il PD o l’ULIVO) e ad alcuni voti di partiti misti.

Diverse le motivazioni che hanno spinto i diversi movimenti a dare la propria fiducia alla legge finanziaria. Fiduciose sono le parole di Natale D’Amico, senatore liberaldemocratico:

Ci apprestiamo a dare il nostro voto favorevole alla legge Finanziaria per il 2008 così come daremo un voto favorevole sul disegno di legge in materia previdenziale. Ma con questo consideriamo conclusa una fase della vita politica nazionale.

Opposta la posizione del senatore di sinistra Fernando Rossi che si dichiara ampiamente insoddisfatto della legge finanziaria, ma che darà il suo voto di fiducia in quanto “terrorizzato” da quanto potrebbe accadere dopo Prodi.

Ma non sono tutte posizioni di voto favorevoli quelle del centrosinistra; diverse sono le posizioni di Franco Turigliatto e di Domenico Fisichella, rispettivamente di Sinistra Critica e di Partito Democratico.

Il primo esprime una totale disapprovazione a livello politico e morale nei confronti della finanziaria, tenendoci a sottolineare che il suo “no” va distinto da quelli dell’opposizione, è un “no” di opposizione da sinistra. Il secondo, più che un voto di sfavore si può definire come un “ni”. Alla fine il senatore di PD voterà a favore della finanziaria ma ha lasciato intendere ampi strascichi di critica dopo le sue dichiarazioni pre-voto:

Voterò oggi e domani la fiducia come espediente tecnico per evitare l’esercizio provvisorio. Ma la fiducia politica con il Governo in carica si è esaurita, senza possibilità di recupero.

Prepariamoci ad un 2008 di grandi sconvolgimenti

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