Renzi trova l’opposizione dei sindacati e l’applauso di Marchionne

Il premier Renzi, in questo momento di forte tensione sociale legato alla discussione sull’articolo 18, è negli States per un soggiorno che lo ho portato ad incontrare gli esperti della Silicon Valley e il presidente Obama.

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Renzi è in America e da lì segue le polemiche che stanno accompagnando la presentazione del Jobs Act. Molto duro nei suoi riguardi è stato Ferruccio De Bortoli che dalle colonne del suo giornale, il Corriere della Sera, ha definito Renzi un ego ipertrofico che si è circondato di un esecutivo dalla debole competenza. In più accusa Renzi di aver definito il patto del Nazareno in modo oscuro facendo presagire l’ombra della massoneria che potrebbe portare alla definizione di un nuovo Presidente della Repubblica entro il 2015.

Accuse molteplici e dure cui il premier, soprattutto in un primo momento, preferisce non rispondere rifugiandosi nel solito slogan: non ci vogliono compromessi, ci vuole coraggio. Insomma, Renzi è deciso a proseguire su quello che qualcuno prima di lui ha definito il viale delle riforma. Al Wall Street Journal assicura che non ci saranno nuove tasse per gli italiani, ma dice che le riforme sono cruciali per la crescita dell’Italia, elemento da cui dipende la sopportazione dell’austerità imposta dall’Europa.

I sindacati, però, non sono d’accordo sulla nuova proposta dell’articolo 18 fatta da Renzi. Bonanni della Cisl, accusato su più fronti di essere un renziano, ha dato le dimissioni in modo tempestivo mentre la Camusso che aveva detto inizialmente di non scendere a patti, adesso pare abbia offerto uno spiraglio di apertura al premier: l’articolo 18 potrà essere tollerato dai lavoratori soltanto se si tratta di una misura provvisoria ma bisogna definire insieme e per bene la scadenza del provvedimento.

Renzi, di fronte alla reticenza delle parti sociali, dice di non avere paura del confronto e dell’opposizione, dice di andare avanti lo stesso. Una determinazione, la sua, che piace molto a Marchionne che risponde a De Bortoli al posto di Renzi: lo lasci lavorare, è l’unica alternativa per l’Italia.