Renzi parla di abbassamento delle tasse, la CGIA ne teme l’aumento

Pareri contrastanti quelli del premier e quelli della CGIA di Mestre rispetto alle tasse. Il primo ministro durante un workshop a Cernobbio rilancia la sua idea di ripresa mentre la CGIA fa sapere di avere timori fondati sull’aumento della tassazione. Ecco i loro proclami. 

Renzi a Cernobbio dice che le tasse saranno progressivamente abbassate e lancia la sua idea di ripresa con tanto di scaletta, da qui al 2018. La sintesi di Repubblica:

Poi l’atteso intervento del capo del governo. Che ha rilanciato la sua idea di crescita (“Vogliamo maglia rosa in Ue”), la soddisfazione per i dati sull’occupazione (“Il 25% di posti in più ancora non basta, ma sono numeri”) e per la recuperata credibilità in Europa (“Non siamo più un problema per il Continente”). Poi ha rilanciato il suo piano di riduzione fiscale: dopo Imu e Tasi ci sarà taglio dell’Ires nel 2017 e si interverrà sull’Irpef nel 2018.

Intanto la CGIA di Mestre fa sapere in un comunicato stampa che ci sono validi motivi per temere un aumento delle tasse. E scrive:

I primi nodi stanno arrivando al pettine. Entro la fine di questo mese dovranno essere emanati due provvedimenti legislativi per sterilizzare altrettante clausole di salvaguardia per un importo complessivo di 1,4 miliardi di euro. Diversamente, fa sapere l’Ufficio studi della CGIA, dal primo ottobre scatteranno gli aumenti delle accise sui carburanti e degli acconti di novembre di Irap e Ires sulle imprese. Dichiara Paolo Zabeo della CGIA:

“Siamo certi che il Governo Renzi non avrà problemi a reperire questi 1,4 miliardi di euro. Molto più difficile – prosegue – sarà recuperarne altri 16 per sterilizzare gli effetti economici delle clausole di salvaguardia per l’anno venturo. Risorse che l’esecutivo dovrà individuare entro la fine di quest’anno, probabilmente con la prossima legge di Stabilità. Pertanto, va benissimo togliere le tasse sulla prima casa. Tuttavia, è necessario essere chiari e dire dove si troveranno le coperture per scongiurare l’aumento dell’Iva, delle accise e degli acconti Irap/Ires, per abolire la Tasi ed eventualmente anche l’Imu sull’abitazione principale e, infine, per scongiurare la riduzione delle detrazioni e deduzioni fiscali”.