Prodi:”Perchè io faccio”

In una famosa “reclame”, la protagonista affermava di utilizzare il prodotto pubblicizzato motivando con una frase nota a molti: “Perchè io valgo”.

Le affermazioni di Prodi, rilasciate prima di partire per qualche giorno in vacanza a Pontelongo (fortunato lui, io al massimo mi dovrò accontentare del lago di Como, anzi nemmeno perchè Cantù non è nemmeno sul lago), riprendono la “nota” frase pubblicitaria e vogliono andare a dimostrare che il governo sta facendo bene, molto bene:

Io duro perché faccio, non è che faccio perché duro, sennò sarei già caduto mille volte. Nessun governo che vuole durare dura. Nel 2007 credo siano state fatte molte cose giuste, ma la cosa più drammatica credo sia proprio lo slabbramento progressivo della situazione internazionale.

Una situazione, quella inquadrata da Prodi, che sembra raffigurare un’Italia diversa da quella che vedono in molti. Tra questi molti, ultimamente, si è unito anche Lamberto Dini, leader dei LiberalDemocratici, che ha affermato con tono di sfida:

Prodi sfoggia un ottimismo fuori luogo, perché il Governo continua a perdere consensi. Mi chiedete se accettiamo la sfida? Sì che la accettiamo. Presenteremo un programma alternativo che ddovrebbe essere accettato nella sua interezza. Se così non fosse, il nostro voto sarà negativo.

Un Prodi che viene difeso dal suo presidente della Camera Fausto Bertinotti, anche se sembra più una difesa “a condizione”:

Prodi deve adeguare il programma, è la sua ultima chance. Insomma, il 2008 deve essere l’anno del recupero del potere di acquisto dei salari e quello in cui vengono realizzate la riforma elettorale e le riforme istituzionali.

Ancora più dure sono le parole che provengono dall’opposizione, dalla bocca di Lorenzo Cesa, leader dell’UDC:

Il governo Prodi non può tirare a campare cercando ogni giorno, e da ultimo con il pacchetto sicurezza, di mettere delle toppe alle falle della sua coalizione.

Una situazione che sembra tutt’altro che semplice. Con la speranza che Prodi si ricordi che già una volta è caduto, seppur in piedi, in questa legislatura; il popolo italiano prega per un 2008 migliore. Un 2008 in cui sia possibile vivere degnamente, un 2008 dove sia possibile non dovere rinunciare a tutto per sopravvivere. Un 2008 dove ogni bambino possa avere il regalo che tanto ha desiderato, senza dover accontentarsi di un piccolo regalo con allegato un biglietto con scritto: “Mi dispiace figliuolo ma quest’anno papà deve avere fatto il cattivo”.

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