Fini: “Sulla giustizia rischio crisi”. Berlusconi: “Con certi pm lodo indispensabile”

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E’ botta  e risposta a distanza tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il premier Silvio Berlusconi sul tema della giustizia. Ieri infatti Fini, parlando dell’ argomento in un’ intervista  all” emittente televisiva Antenna Tre Nord-Est, ha dichiarato:”Mi auguro che sul tema giustizia non ci siano questioni insormontabili e che non ne scaturisca una crisi di governo, ma su alcune questioni che la riguardano, questa possibilità c’ è.”

Il presidente della Camera ha inoltre paventato il rischio di una riforma della giustizia punitiva verso la magistratura e lesiva della sua indipendenza:”La magistratura non deve essere sottoposta, uso questa espressione-ha dichiarato-ad altri poteri e quindi nemmeno a quello esecutivo.Questo è un rischio concreto.Mi auguro che non si concretizzi.” Quanto al lodo Alfano, Fini ribadisce di non aver cambiato opinione in merito, anche sulla contrarietà alla reiterabilità.

Proprio sulla questione della reiterabilità del lodo, si era espresso ieri lo stesso Guardasigilli, affermando:”non mi pare una questione su cui vive o muore questo disegno di legge”. Alfano oggi ha invece parlato proprio della riforma della giustizia, garantendo che non vi sono intenti punitivi nei confronti dei magistrati:” Il governo non intende sottomettere il pm all’ esecutivo, ma “non consentiremo  che il pm sottometta il cittadino”.

Marchionne:”Senza l’ Italia Fiat farebbe meglio”. Proteste dalla politica e dai sindacati

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E’ polemica per quanto affermato ieri sera dall’ amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, condotta da Fabio Fazio. “La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’ Italia”, poichè “nemmeno un euro dell’ utile operativo previsto per il 2010 arriva dall’ Italia, e la Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre” ha dichiarato.

Il manager ha anche messo sotto accusa l’ intero sistema industriale italiano, dicendo che “l’ Italia è al centodiciottesimo posto su 139 per efficienza del lavoro e al quarantottesimo posto per la competitività industriale”, e, anche se “non è colpa dei lavoratori”, questa classifica “non possiamo ignorarla”.

Quanto alle vertenze in corso, il manager Fiat si è concentrato in particolare sulla questione delle pause, spiegando che il sistema di 3 pause da 10 minuti al posto di 2 da 20, proposto per Pomigliano e Melfi, “è già applicato a Mirafiori”.Inoltre, il Lingotto sarebbe pronto a portare i salari degli operai “ai livelli dei paesi che ci circondano”. Poi l’ attacco ai sindacati, in particolare alla Fiom-Cgil:”meno della metà dei nostri dipendenti appartiene ad una sigla sindacale”, e “il  12, 5% è iscritto alla Fiom”. aggiungendo che “a Pomigliano non abbiamo tolto il minimo diritto”. Marchionne ha comunque smentito possibili dismissioni dello stabilimento campano.

Rifiuti, ancora disordini a Terzigno. Palazzo Chigi, Berlusconi: “Risolvo in 10 giorni” – FOTO

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Proseguono i disordini nei pressi della discarica Sari di Terzigno, nel Napoletano. Per la seconda volta, è stata bruciata una bandiera tricolore da un manifestante, che gridava: “Questa è la nostra democrazia. State proteggendo i mafiosi. Vergognatevi”.

Questa mattina una ventina di autocompattatori sono entrati nella discarica, scortati dalle forze dell’ ordine, tra applausi polemici e insulti della gente, che gridava: “Vergogna, ci state uccidendo”. C’ è anche chi invoca la Madonna della Neve, che si festeggia oggi a Torre Annunziata: “Madonna della neve, ferma la monnezza come fermasti la lava del vulcano” hanno scritto alcuni cittadini su un cartellone.

Nella notte, però, gli scontri erano stati più accesi. Alle 22.15, nel piazzale del presidio, sulla via panoramica, a Terzigno, si spengono le luci. Alle 22.40 iniziano i tafferugli, con cariche della polizia, sassaiole, persino fuochi pirotecnici sparati a bassa quota: alla fine si conteranno diversi feriti, tra le forze dell’ ordine e i manifestanti, tre persone identificate, e una sottoposta a fermo di polizia con diverse accuse, tra le quali quella di detenzione di materiale esplodente.

Anche alcuni giornalisti presenti sul posto accusano le forze dell’ ordine di averli colpiti con manganelli e scudi, nonostante avessero specificato di essere lì per lavoro.

Intanto, a palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Berlusconi ha presieduto un vertice per venire a capo della situazione, assieme ai sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, ai ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna ed al governatore della Campania, Stefano Caldoro.

Berlusconi: “Accordo sul lodo Alfano”. Bersani:”Barricate in aula e referendum”

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Silvio Berlusconi annuncia la sua apertura all’ accordo e al dialogo con tutte le forze politiche per la riforma della giustizia che intende presentare già dalla prossima settimana in Consiglio dei ministri.

Dopo aver incassato l’ ok dei finiani sul Lodo Alfano, il premier intende inoltre ritornare sul tema delle intercettazioni:” Vivo con grande difficoltà che non si possa più usare il telefono.E’ terribile essere in un Paese in cui non puoi avere la certezza di non essere intercettato. E’ qualcosa a cui dovremo rimediare” ha affermato aprendo il tavolo con le parti sociali sulla riforma fiscale al ministero dell’ Economia. Sul lodo Alfano costituzionale, però, il PD annuncia opposizione dura:”E’ una legge inaccettabile e fare le barricate vuol dire che ci opporremo con tutte le forze che abbiamo in Parlamento e poi andremo al referendum” .

Il ministro della giustizia Alfano, a tal proposito, afferma:” Stiamo lavorando a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti”.

Cagliari, protesta dei pastori: guerriglia urbana – FOTO

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Cagliari: continua la protesta dei pastori davanti alla sede del Consiglio regionale della Sardegna, dopo i momenti di tensione di ieri che hanno determinato la reazione delle forze di polizia. La replica degli agenti (con fumogeni e cariche con i cellulari a sirene spiegate) ha fatto seguito al fitto lancio di bottiglie di vetro da parte dei pastori.

Dalle bottiglie alle pietre, è stata questione di istanti: oltre alla sassaiola, il gruppo ha cercato di bloccare la strada con i cassonetti dell’immondizia. Il movimento dei pastori sardi, guidato da Felice Floris, manifesta per chiedere garanzie alla Regione sul prezzo del latte.

Uno dei manifestanti ha perso un occhio dopo essere stato colpito in pieno volto da un fumogeno, mentre tra gli agenti di polizia vi sarebbero tre feriti. Ancora ufficiose le cifre ma sarebbe salito a sei il numero dei fermi. Più d’uno i nodi della trattativa: la battaglia per il prezzo del latte, dicevamo, ma anche richieste ancor più precise.

Emergenza rifiuti, scontri a Terzigno: sei arresti – FOTO

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Nuovi scontri nella notte davanti alla discarica Sari di Terzigno, nel Napoletano, con roghi e cariche della polizia. Tre appartenenti alle forze dell’ordine sono rimasti feriti, cinque persone arrestate e portate al commissariato di Torre Annunziata mentre una sesta persona è stata arrestata a fine mattinata per aver lanciato un sasso contro una vettura.

Anche nella mattinata di oggi, infatti, i manifestanti hanno cercato di impedire l’accesso dei camion alla discarica: alcune donne sono state portate via con la forza, mentre un manifestante è stato soccorso da un’ambulanza per un malore.

Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, è intervenuto con un’ordinanza urgente per distribuire i rifiuti destinati a Terzigno presso altri tre siti della regione.

Milano, collaboratrice di giustizia sciolta nell’ acido dalla ‘Ndrangheta – FOTO

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Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia scomparsa da febbraio a Milano, è stata brutalmente assassinata e sciolta in 50 chili di acido in un terreno a San Fruttosio, vicino Monza.

L’episodio è conseguente alle dichiarazioni rese ai pm in seguito all’omicidio di Antonio Combierati, personaggio di spicco della criminalità calabrese.

E’ quanto risulterebbe dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip milanese Giuseppe Gennari e notificata dal nucleo investigativo dei carabinieri a sei persone, tra le quali Carlo Cosco, ex convivente della donna, e Massimo Sabatino, entrambi già in carcere.

Confindustria , Marcegaglia da Prato: “Autonomi e indipendenti dal Governo” – FOTO

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Dal palcoscenico del XII Forum della Piccola industria a Prato, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ribadisce con forza l’indipendenza degli industriali che, nonostante le campagne mediatiche e le pressioni che arrivano da più parti, non hanno alcuna voglia di rinunciare al’indipendenza.

L’esempio eclatante è proprio il suo: coinvolta in un caso di dossieraggio annunciato – e poi smentito – da Il Giornale apppena dopo le critiche pubbliche rivolte all’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, il vertice di Confindustria non s’è piegata ad alcun tipo di ricatto.

Le parole della Marcegaglia da Prato:È stata per me una grande amarezza che qualche imprenditore possa aver pensato che fossi ricattabile. Ma sappiate che nulla può farmi tremare la mano, né giornali, né intercettazioni, né verbali giudiziari. L’autonomia e l’indipendenza di Confindustria sono totali. Esiste una cortina fumogena velenosa che tenta di investire Confindustria con la sua nebbia ed esiste un teatrino mediatico che mi fa abbastanza schifo: il teatrino del veleno. Rispondo richiamando il dovere di non piegarsi“.
Le immagini del Forum:

Roma in piazza: ieri Cobas, oggi Fiom – FOTO

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Lo sciopero dei Cobas a cui fa seguito la manifestazione della Fiom. Roma torna a ospitare il malcontento della società civile e dai 15 mila professionisti del contesto scolastico alle migliaia di aderenti a quello che viene considerato, sempre più, il sindacato intransigente e determinato gli anfratti capitolini hanno dato spazio alla protesta. A esternare la protesta nei confronti della riforma Gelmini, dietro uno striscione con la scritta “Riforme, tagli, precarietà: ci rubano il futuro, ci tolgono la dignita” hanno aderito al corteo anche diverse migliaia di studenti delle scuole superiori.

La Fiom Cigl, per la mattina di sabato, ha chiamato a raccolta i lavoratori in difesa dei diritti, della democrazia, della legalità, del lavoro e del contratto: una grande manifestazione nazionale con due cortei a sfilare per le vie della Capitale. Un corteo in partenza alle 14 da piazza della Repubblica e piazzale dei Partigiani per arrivare a piazza San Giovanni, lì interverranno il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Numerose le adesioni: Anpi, Associazione Articolo 21, Popolo Viola, Precari della Scuola, Ricerca e Università, da Emergency a Un Ponte per, dall’Unione degli studenti a MicroMega, Sinistra e libertà, Federazione della sinistra, Italia dei valori e alcuni circoli del Pd.

Omicidio Sarah Scazzi: il colpo di scena, Sabrina Misseri in stato di fermo – FOTO DELLA GIORNATA

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Sabrina Misseri è stata posta in stato di fermo in seguito all’interrogatorio durato sei ore davanti al procuratore di Taranto, Franco Sebastio. La cugina di Sarah Scazzi è “gravemente indiziata – come riportato in una nota di poche righe della stessa procura tarantina – dei delitti di concorso in omicidio e sequestro di persona”.

La ragazza non avrebbe fatto alcuna ammissione di responsabilità ma la sua versione contrasta con quella di suo padre, Michele Misseri, auto accusatosi dell’omicidio della nipote quindicenne. In particolare, non avrebbe convinto la ricostruzione dell’omicidio mostrata dal Misseri agli inquirenti. Per le contraddizioni del padre, si sono  accresciuti i sospetti su Sabrina. E’ un colpo di scena che va a intristire ulteriormente una vicenda già amara: il lavoro degli inquirenti, proseguito anche nei giorni successivi all’ammissione del Misseri, è stato quello di stringere il cerchio intorno a Sabrina, sulla quale peserebbe anche il contenuto di alcune intercettazioni ambientali.

LA CRONACA DEL POMERIGGIO

Novità in merito all’omicidio di Sarah Scazzi: nel corso del pomeriggio, infatti, è stata interrogata come “persona informata sui fatti” Sabrina Misseri, cugina della vittima e figlia di Michele, l’uomo che ha confessato l’uccisione della quindicenne di Avetrana.

Palazzo Lombardia: la Regione e Formigoni traslocano – FOTO

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Palazzo Lombardia, oltre a essere l’edificio più alto d’Italia con i suoi 161 piani, è da oggi anche nuova sede della Regione Lombardia. Per ora, l’amministrazione guidata da Roberto Formigoni ha colocato nei nuovi spazi solo 44 dipendenti del settore sanitario mentre per completare l’intero dislocamento occorrerà proseguire a blocchi di 40, 50 dipendenti da qui al 31 gennaio.

Gli uffici della presidenza saranno ubicati negli ultimi piani del blocco inferiore. Nel corso dell’inaugurazione del processo di trasferimento, Formigoni si è recato in visita agli uffici già operativi nella nuova sede e ha dichiarato: “Si tratta di un’operazione vantaggiosa non solo da un punto di vista economico ma anche dal punto di vista organizzativo. Ci sarà più compattezza, risparmi di tempo, benefici ambientali e grande utilità per cittadini e imprese, che troveranno ciò di cui hanno bisogno in due edifici, il Pirelli e Palazzo Lombardia, che abbiamo voluto comunicanti tra loro“.

Santoro – Masi: in Rai è bufera

Scontro diretto, guerra tutt’altro che fredda: tra Michele Santoro, giornalista Rai, e Mauro Masi, direttore generale dell’azienda pubblica, sembrano non sussistere termini di accordo e intesa.

Disaccordo su tutta la linea anche dopo la messa in onda della puntata di giovedì 14 ottobre, l’ultima (in teoria) prima della sospensione impartita dal vertice di viale Mazzini allo stesso ideatore della trasmissione (dal 18 ottobre, per dieci giorni: a conti fatti, sarebbero saltate due puntate della trasmissione di approfondimento politico).

Santoro ha contestato la decisione: inizialmente attraverso una replica scritta apparsa sul sito di Anno Zero e poi in diretta tv nel corso dell’editoriale che precede l’inizio della trasmissione.

“Non c’è che una soluzione – ha esordito il giornalista – ricorrere al cosiddetto arbitrato interno, cosa che non amo. Ma voglio per una volta che voi raccogliate in ogni caseggiato dove c’è qualcuno che ascolta Annozero una dichiarazione che dice al presidente della Rai ‘sono un abbonato e non voglio essere punito al posto di Santoro“.

Mediaset e Berlusconi indagati dalla Procura di Roma

Mediaset è una famiglia allargata che fa capo a Silvio Berlusconi: allora, ai danni del Premier, altra indagine – stavolta da parte della Procura di Roma – per evasione fiscale e reati tributari che rimandano all’inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.

Con il Presidente del Consiglio, stto indagine anche Piersilvio Berlusconi e altri dirigenti del gruppo. Pare che entrambi i Berlusconi – padre e figlio – siano stati invitati a comparire il prossimo 26 ottobre e sembra altrettanto probabile che possano non presentarsi. L’avvocato dei Berlusconi, Niccolò Ghedini, intanto precisa: “Le indagini che sarebbero in corso presso la procura di Roma, che agirebbe in quanto alcune società avevano ivi sede, non possono che sostanziarsi nella contestazione di ipotesi praticamente identiche a quelle già prospettate dalla procura di Milano, ancorché per anni diversi. Dall’eventuale prosieguo delle indagini si potrà comunque agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente  congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire a una pronta archiviazione“.

Futuro e Libertà, per Fini le comunali sono banco di prova: mani libere

Gianfranco Fini ha sempre più voglia di verificare a che punto del percorso ci si trova: il pungolo è quello di svincolare Futuro e Libertà da eventuali alleanze predefinite, scordando per la prima volta gli alleati storici del PdL, e tentare di fare una prima, indicativa conta rispetto al gradimento e alle credenziali della nuova forza politica.

Le comunali in programma la prossima primavera potrebbero fare al caso del Presidente della Camera: è l’intendimento con cui si sono lasciati gli europarlamentari di Fli e lo stesso Fini, dopo un incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri.

Il senso delle dichiarazioni della terza carica istituzionale, in tal caso, è quello di ribadire la linea programmatica di Futuro e Libertà ma anche aprire un varco all’eventualità che – non verificandosi condizioni necessarie – il partito possa abbandonare la triade con il Popolo delle Libertà e la Lega Nord e optare per una duplice soluzione. Correre da soli oppure intessere alleanze programmatiche con altre forze politiche.