Berlusconi: “Accordo sul lodo Alfano”. Bersani:”Barricate in aula e referendum”

Foto: AP/LaPresse

Silvio Berlusconi annuncia la sua apertura all’ accordo e al dialogo con tutte le forze politiche per la riforma della giustizia che intende presentare già dalla prossima settimana in Consiglio dei ministri.

Dopo aver incassato l’ ok dei finiani sul Lodo Alfano, il premier intende inoltre ritornare sul tema delle intercettazioni:” Vivo con grande difficoltà che non si possa più usare il telefono.E’ terribile essere in un Paese in cui non puoi avere la certezza di non essere intercettato. E’ qualcosa a cui dovremo rimediare” ha affermato aprendo il tavolo con le parti sociali sulla riforma fiscale al ministero dell’ Economia. Sul lodo Alfano costituzionale, però, il PD annuncia opposizione dura:”E’ una legge inaccettabile e fare le barricate vuol dire che ci opporremo con tutte le forze che abbiamo in Parlamento e poi andremo al referendum” .

Il ministro della giustizia Alfano, a tal proposito, afferma:” Stiamo lavorando a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti”.

E, all’ indomani dell’ approvazione dell’ emendamento Vizzini che sospende i procedimenti nei confronti delle alte cariche dello Stato anche per fatti precedenti l’ elezione, Alfano risponde alle critiche dell’ opposizione, che aveva definito il lodo un “mostro giuridico”, affermando che la riforma in cantiere “non avrà nessuna istanza di ritorsione nei confronti della magistratura”. Il ministro ha anche commentato il si al lodo dei finiani :”Futuro e libertà ha tenuto una posizione coerente con ciò che aveva sempre detto, ovvero la tutela e la serenità dello svolgimento delle funzioni di alcune alte cariche”.

Il presidente della Camera ieri si era detto disponibile a fare la riforma della giustizia , dichiarando però “non vogliamo punire i magistrati”,  “non ne voteremo mai una che anzichè fare l’ interesse generale, si risolva in una mannaia contro di loro”.

Il capogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Italo Bocchino, difende il lodo Alfano, giudicando la retroattività un “falso problema”, e considerando la legge “a tutela della serenità delle funzioni”.

Dall’ UDC, infine, il leader Pier Ferdinando Casini ha spiegato l’ astensione del suo partito sul lodo, come “il tentativo di lanciare un ponte tra maggioranza e opposizione per evitare che questa dissennata delegittimazione giudiziaria reciproca continui”.

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