Gaza, ucciso Vittorio Arrigoni prima dell’ultimatum

E’ stato ucciso prima dell’ultimato Vittorio Arrigoni il pacifista rapito da un gruppo di salafiti nella giornata di ieri a Gaza. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato nella notte in una casa abbandonata di Gaza City. Il corpo è stato ritrovato da un gruppo di forze di sicurezza di Hamas che avevano scatenato una feroce caccia all’uomo dopo la messa online del video che ritraeva Vittorio tenuto per i capelli e con le mani legate dietro la schiena, gli occhi coperti e evidenti segni di percosse sul volto.

Un portavoce di Hamas ha affermato che l’uccisione di Arrigoni è “Un crimine contro i nostri valori” e ha definito Vittorio, come un “amico del popolo palestinese”.  Il video caricato su Youtube, segnalava l’uccisione di Arrigoni entro 30 ore, cioè oggi pomeriggio, se non fossero stati liberati tutti i prigionieri salafiti, ma così non è stato, Vittorio Arrigoni, come dicevamo, è stato ritrovato morto questa notte e quindi è stato ucciso prima dello scadere dell’ultimatum imposto dagli stessi rapitori.

Pedofilia, Roger Vangheluwe ammette “ho abusato delle mie nipoti ma non sono un pedofilo!”

Foto: Ap/LaPresse

L’EX vescovo di Bruges in una recente intervista rilasciata alla televisione VT4 ha affermato di aver abusato delle nipoti ma di non sentirsi un pedofilo. Roger Vangheluwe, ha anche dichiarato che gli abusi su uno dei due nipoti andava avanti da oltre 13 anni, mentre sul secondo nipote, duravano da meno di un anno.

Tutto questo non ha niente a che vedere con la sessualità. Mi sono più volte occupato di bambini e non ho mai sentito la minima attrazione. Era un problema di intimità” ha dichiarato l’ex vescovo.

Processo breve, Napolitano: “Valuterò”. Berlusconi: “Con il Quirinale chiarirò”

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervistato, a Praga, sulla legge relativa al “processo breve” approvata ieri dalla Camera, ha dichiarato: “Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini all’ approvazione definitiva in Parlamento”. In serata, dal Quirinale, si invita comunque a non interpretare le parole del Capo dello Stato come un annuncio di un ” intervento preventivo”. Il premier Berlusconi, per adesso, sembra essere comunque fiducioso che la legge possa passare anche il vaglio del Colle, e ha reso noto che il ministro della Giustizia Alfano si recherà personalmente al Quirinale ad illustrare nel dettaglio il disegno di legge al capo dello Stato, anche per chiarire quelle che vengono definite le “false notizie” sul possibile accorciarsi dei tempi di prescrizione anche per processi come quello per la strage di Viareggio.
Al termine del vertice tenutosi a palazzo Grazioli con i capigruppo di maggioranza, il premier si sarebbe detto convinto ad “andare avanti come un treno” con le riforme istituzionali, a cominciare dalla riforma della giustizia, riproponendo anche la legge sulle intercettazioni.
Intanto, la legge approvata ieri alla Camera sembra aver scontentato un pò tutti: dopo l’ opposizione, la magistratura, l’ avvocatura e i parenti delle vittime delle stragi, infatti, oggi anche il quotidiano dei vescovi “Avvenire”, con un editoriale in prima pagina dal titolo “Non chiamatelo processo breve”, boccia la legge, poichè, è scritto, “Al di là delle partigianerie, i nodi della giustizia non saranno sciolti”.

Processo breve, la camera approva ma c’è chi gioca con l’iPad

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Si è conclusa ieri sera la maratona per sul “processo breve” che ormai si stava tenendo in aula della Camera da circa 5 giorni. Nella serata di ieri, con la formula ormai consueta, Gianfranco Fini ha annunciato “314 sì, 296 no, la Camera approva“. Niente hanno potuto ieri i vari senatori dell’opposizione, che finito il loro tempo per parlare hanno solo che potuto mostrare il proprio dissenso durante le votazioni, mostrando una costituzione in mano durante le procedure di votazione.

L’IDV, guidata da Di Pietro, ha mostrato dei cartelli che indicavano alcuni dei processi che possono avvalersi della nuova legge approvata, fra i tanti: “Rogo Thyssen, nessuna giustizia“; “Crac Parmalat, nessuna giustizia“; “Santa Rita, nessuna giustizia“.

Foto del proiettile recapitato ad Alemanno

Foto: Ap/LaPresse

Una busta con un proiettile all’interno ed una lettera è stata recapitata nella mattinata di ieri in Campidoglio a Roma, come destinatario della missiva, era segnato Gianni Alemanno, l’attuale sindaco della capitale. La busta (foto sopra ndr.) è stata subito bloccata dai controlli tramite il metal detector ed è stata consegnata alle forze dell’ordine.

La lettera aveva come firma GAP. Aumentata, subito, la scorta al sindaco di Roma, come è ormai di prassi in queste situazione. Ma cosa conteneva la lettera? «Il boia Alemanno al quale un giorno strapperemo la croce celtica che nasconde sotto il colletto della camicia, il suo degno compare La Russa ed il mafioso Berlusconi, per risolvere il problema della mega discarica di Malagrotta e mettere le mani sugli appalti miliardari che ne deriverebbero, ha pensato bene di studiare il progetto della Città dei Rifiuti da localizzare nel triangolo industriale-militare Civitavecchia-Allumiere- Tarquinia» è quello che si legge nella prima parte della lettera.

Egitto, Mubarak ai domiciliari colpito da infarto

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L’ ex presidente egiziano Hosni Mubarak è stato messo in custodia cautelare per 15 giorni, assieme ai due figli Alaa e Gamal Mubarak, secondo quanto annunciato dalla procura. Mubarak, ieri, durante un interrogatorio, aveva avuto un infarto, e nella notte era stato colpito da un’ altra crisi cardiaca dopo aver appreso dell’ arresto dei figli, e sarebbe stato trasferito d’urgenza dall’ospedale di Sharm-el-Sheik all’0spedale militare del Cairo, dove si troverebbe in terapia intensiva. Anche la moglie dell’ ex-presidente è stata interrogata ieri, in merito ad accuse relative ai fondi della biblioteca di Alessandria.
L’ interrogatorio nei confronti dell’ ex presidente e dei figli mirava ad accertare loro eventuali responsabilità dirette nella feroce repressione delle proteste di piazza che hanno poi portato alla caduta del regime, nel corso delle quali sono morte circa ottocento persone. Il provvedimento di arresto sarebbe stato motivato da “esigenze investigative”.
Mubarak, che compirà 83 anni il 4 maggio, era già stato trasferito martedì ad Al-Tor, capoluogo del governatorato, per essere interrogato, ma si era sentito male e i medici gli avevano diagnosticato un attacco cardiaco; l’ ex presidente era stato quindi ricoverato a Sharm-el-Sheik.

Foto del furgone sbanda e finisce contro portone a Roma

Foto: Ap/LaPresse

Un furgone che trasportava generi alimentare, intorno alle 7 di questa mattina, si è incastrato in un portone a Via Nazionale, in centro a Roma dopo essere uscito fuori strada. Il conducente in gravi condizioni è stato trasportato al Policlinico Umberto I. Il camion sbandando ha invaso il marciapiede e si è incastrato tra due pali.

Gli abitanti della palazzina sono rimasti incastrati nel proprio palazzo per alcune ore, il tempo necessario per rimuovere il camion incastrato. Nella galleria che vi presentiamo oggi, trovate tutte le foto dell’incidente.

Migranti: morte due donne a Pantelleria

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Due donne hanno perso la vita durante l’ennesimo sbarco a Pantelleria. A riferirlo è stata la Capitaneria di Porto, secondo la quale alle 7 di questa mattina una motovedetta della Guardia Costiera ha intercettato vicino l’isola siciliana un barcone con a bordo circa 250 persone e come da copione stava scortando l’imbarcazione verso il porto.

All’improvviso, però, gli scafisti hanno virato verso una spiaggia e i migranti, approfittando dei bassi fondali, si sono gettati in acqua. Poco dopo sono stati ritrovati i due corpi delle donne, la cui dinamica della morte è ancora da accertare.

Processo Breve, oggi il voto finale

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Giornata decisiva quella che si apre oggi alla camera sul processo breve. La proposta di legge che ormai sta girando per gli uffici della Camera da diversi giorni, oggi arriva alla fine, infatti, tutti i deputati dovranno votare la propria decisione in merito a quella che la sinistra definisce come una legge “ad personam” e che invece il ministro Alfano, difende a spada tratta.

Questa sera, intorno alle 20, la camera si riunirà per votare questa legge, e dall’opposizione già si paventa la possibilità di non partecipare alle votazione, lasciando cadere, quindi, tutta la responsabilità sul governo in carica. Durante la giornata di ieri, come di consueto ormai, è stato forte lo scontro tra il governo e i vari capi gruppi dei partiti dell’opposizione.

Bersani, d’Alema, Franceschi e Fioroni hanno preso la parola per leggere uno degli articoli della costituzione a testa, mentre il leader dell’IDV, Antonio Di Pietro, ha elencato una lista infinita dei processi che potrebbero avvalersi di questa nuova legge e quindi non arrivare mai ad una sentenza.

Sull’ immigrazione Bossi frena Maroni. Castelli: “Non possiamo sparargli, per ora”

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Il leader della Lega Umberto Bossi ha cercato di gettare acqua sul fuoco nelle polemiche fra il ministro Maroni e l’ Unione Europea, dopo che Maroni aveva addirittura paventato di uscire dall’ Europa, se questa non avesse dato man forte all’ Italia in materia’ di immigrazione. Bossi prima ha difeso il collega, spiegando che “Maroni era arrabbiato”, e l’ Europa “Dovrebbe fare un sacco di cose e invece non fa niente”, ma poi ha precisato: “Non usciamo. E’ solo uno stimolo per far fare le cose” all’Europa.
Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini ha cercato di stemperare i toni, ricordando che l’Europa è “una straordinaria opportunità” per l’Italia, e invitando ad ” avere nervi saldi”: quello di Maroni, per Frattini, sarebbe stato solo “uno sfogo” per una “forte delusione in un momento di ira, di rabbia, che” dice “possiamo comprendere”.
A tenere però banco, oggi, nel dibattito sull’ immigrazione, sono state sopratutto le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, il leghista Roberto Castelli, che, intervenendo alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, ha dichiarato: ” Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. L’esponente leghista, forse per accattivarsi nuovamente il consenso della “base” del partito,è così tornato ad agitare lo spauracchio dell’immigrazione clandestina, degli immigrati che potrebbero diventare, dice, “milioni nel corso del tempo”, dandosi a “violenze” e obbligando le autorità “ad usare le armi”.

Cagliari, muore intossicato nella raffineria di Saras

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Un morto e due feriti è l’ennesimo bilancio di un incidente sul lavoro nella raffineria di Saras di Sarroch in provincia di Cagliari. I tre operai di una ditta esterna, stavo effettuando dei lavori di pulizie di una sostanza tossica. Due di loro si trovavano all’interno e le forti inalazioni li avrebbero resi incoscienti e storditi completamente.

Il terzo, si stava precipitando verso i colleghi per soccorrerli ma è scivolato sulle scale e cadendo, si è procurato diversi traumi. Subito trasportato in ospedale ha avuto un arresto cardiaco ed è stato trasferito nel reparto di rianimazione dove è morto. Gravi anche le condizioni di Gabriele Serrano, 23 anni, ricoverato all’ospedale Brotzu di Cagliari. Non destano, invece, preoccupazione quelle di Luigi Catania, il terzo operaio coinvolto nell’incidente.