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E’ stata una giornata politica assai convulsa, quella appena trascorsa, in entrambi i rami del Parlamento. La Camera, infatti, si doveva pronunciare sulla richiesta d’arresto nei confronti del deputato Pdl Alfonso Papa, coinvolto nell’inchiesta P4, mentre, quasi contemporaneamente, al Senato toccava pronunciarsi sulla richiesta d’arresto nei confronti del senatore Pd (poi passato al Gruppo Misto) Alberto Tedesco, coinvolto nell’ìnchiesta sulla corruzione nella sanità pugliese.
L’esito è stato però opposto: mentre, infatti, la Camera, con 319 voti a favore e 293 contrari, ha detto sì all’arresto di Papa, il Senato, con 151 voti contrari, 127 favorevoli e 11 astenuti, ha negato la richiesta d’arresto per Tedesco. In entrambi i casi, il voto è stato espresso a scrutiniuo segreto.
Sul voto alla Camera nei confronti del deputato Pdl ha pesato, probabilmente, anche la posizione della Lega, che si è espressa formalmente a favore dell’arresto, pur lasciando libertà di coscienza ai suoi. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, al termine della seduta, ha commentato affermando: “Siamo stati coerenti“. In precedenza, invece, vi era stato un duro botta e risposta tra il capogruppo del Pd Dario Franceschini, che accusava Pdl e Lega di uno “scambio” tra il voto sui rifiuti di Napoli e quello sull’arrestro di Papa, e il capogruppo del Carroccio Marco Reguzzoni.
Filippo Penati, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia per il Partito Democratico, è indagato per corruzione e concussione. E’ quanto emerge da un inchiesta della guarda di finanza della Repubblica di Monza e riguarda l’area Falck di Sesto San Giovanni.
In queste ore, la guardia di finanza sto portando a termine alcune perquisizione per confermare quanto riscontrato durante le indagini preliminari. L’inchiesta che vede indagato Penati, era stata avviata nell’ambito di quella sull’area Santa Giulia. L’accusa che viene rivolta nei confronti di Penati, parla di circa quattro miliardi di lire di tangenti che Filippo Penati, avrebbe ricevuto tra il 2001 e il 2002. Fino all’anno 2001, Penato, è stato il sindaco di Sesto San Giovanni, confermato con il 56% dei voti.
“Offesa all’onore e al prestigio del capo dello stato”, articolo 278 cp. Questa è l’accusa che la procura di Milano nella persona del procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, ha girato al direttore del giornale Libero, Maurizio Belpietro. L’accusa è arrivata nella giornata di ieri, dopo la messa in vendita dell’edizione quotidiana del giornale Libero di cui Belpietro è il direttore. Ad essere accusata è la vignetta che appare in prima pagina e la scritta stampata sopra.
Nella vignetta vengono raffigurati il capo dello stato, Giorgio Napolitano, Calderoli, Bersani e Fini mentre si apprestano a mangiare una pizza a forma di stivale (simboleggiando la nazione), nella parte alta della vignetta appare la scritta: “assedio ai papponi di stato”. Ed è stata proprio l’unione di queste due cose, vignetta più testo, a far scattare in piedi il procuratore Bruti Liberati, il quale ha subito avviato le procedure per accusare Belpietro di vilipendio.
L’accusa, se confermata da un giudice, prevede la reclusione da uno a cinque anni. Non è mancata la replica di Belpietro, il quale ha dichiarato: “e il diritto di satira, dov’è?” L’argomento satira è uno di quegli argomenti discussi in passato ma che ancora lasciano molte interpretazioni, non è stato ancora ben definito quale sia o non sia la satira. Quale sia il limite oltre il quale non è più satira ma diffamazione, oppure come in questo caso, vilipendio.
Non vi è accordo all’interno della maggioranza sul decreto per il trasferimento dei rifiuti della Campania ad altre Regioni. La Lega, infatti, si è detta intenzionata a votare contro, come ha annunciato il suo esponente Renato Togni, che ha affermato: “In consiglio dei ministri i membri del governo della Lega Nord hanno votato contro questo decreto legge. Si presume che i gruppi parlamentari manterranno questa posizione”.
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo è da ieri sera alla ricerca di un accordo tra Lega, Responsabili e membri del Pdl campano per la modifica del provvedimento, dopo che il Consiglio di Stato ha sospeso l’ordinanza con la quale il Tar del Lazio aveva fermato il trasferimento automatico dei rifiuti nelle altre regioni.
La Lega, infatti, intende mantenere nel decreto l’obbligo di chiedere il nulla osta delle regioni che si farebbero carico dei rifiuti, contrariamente all’opposizione, con la quale si sono schierati, però, anche i Responsabili e buona parte del Pdl campano, intenzionati ad opporsi all’ennesimo diktat leghista.
Il relatore del Pdl Agostino Ghiglia ha così deciso di chiedere il rinvio del provvedimento dall’aula alla commissione, in modo da prendere tempo ed evitare possibili convergenze fra l’opposizione, i Responsabili e gli esponenti del Pdl campano durante il voto degli emendamenti. Il rinvio del testo è stato bocciato con 6 voti di scarto, ed è quindi cominciato l’esame degli emendamenti, che è stato poi sospeso e dovrebbe riprendere domani.
“Abbiamo deciso di nominare una donna, Sveva Belviso, come vicesindaco”. Parole del primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, rilasciate durante l’incontro con la stampa assieme al segretario del PdL, Angelino Alfano.
Sveva Bleviso sostituirà Mauro Cutrufo, diventato responsabile degli enti locali del partito del premier Silvio Berlusconi.
Alemanno, che ha aumentato così le quote rosa in seno alla sua Giunta, ha spiegato:
“Dopo la sentenza del Tar era necessario fare entrare una donna dunque entra Rosella Sensi e Sveva Belviso diventa vicesindaco, per questo è stato necessario ridisegnare la squadra e Mauro Cutrufo, ex vicesindaco, ha accettato di uscire e avere un ruolo di contributo a Roma fungendo da raccordo a livello nazionale. Nel nuovo statuto di Roma Capitale dovrà esserci una definizione delle pari opportunità in tutti i settori”.
All’ex presidente della Roma, Rosella Sensi, è stata affidata la promozione dei grandi eventi e candidatura olimpica di Roma capitale.
19 anni fa, in Via d’Amelio, veniva portato a termine l’attentato che uccise Paolo Borsellino, uno degli esponenti principali dell’antimafia di quel periodo. Oggi a Palermo si ricorda quella tragedia e quella figura di Borsellino con la commemorazione ufficiale, al quale stanno partecipando in queste ore Fini e anche il presidente Napolitano.
Fini ha recentemente dichiarato, che per bloccare la mafia all’interno della politica è necessario “non candidare coloro che sono sospettati di avere contatti con la mafia” e anche “non elevare a posti di responsabilità pubblica chi risulta inquisito”. Fini poi conclude con un affondo, dicendo: “La mafia punta a svuotare lo Stato incuneandosi nelle zone d’ombra che possono essere presenti e sfruttando aree di contiguità”, ha rimarcato Fini aggiungendo che “è necessario mantenere alta l’attenzione morale contro l’assopimento delle coscienze”.
Svolta decisiva nel caso di Melania Rea, la donna trovata morta circa tre mesi fa in un bosco nel Teramano. Salvatore Parolisi è stato arrestato per l’omicidio della moglie nella mattinata di oggi. Il gip Carlo Calvaresi, ha accolto la decisione del pool di magistrati che indaga sul caso. Salvatore Parolisi, è l’unico sul registro degli indagati ed è accusato di omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà.
La donna era stata assassinata lo scorso 18 aprile, il suo cadavere è stato ritrovato solamente due giorni dopo nel bosco delle Casermette vicino Teramo. “Ci auguriamo che si possa arrivare a chiudere questo cerchio”, ha aggiunto. “E’ una notizia che mi fa stare male, anzi malissimo”. Così commenta la notizia dell’arresto il fratello di Melania Rea.
I giudici della quarta sezione penale di Milano si sono pronunciati oggi sul caso Ruby, nel quale il premier Berlusconi è imputato per prostituzione minorile e concussione, respingendo le 16 eccezioni presentate dalla difesa, e negando, quindi, il trasferimento del processo al Tribunale dei Ministri o al Tribunale di Monza. I giudici, nella loro lunga ordinanza, hanno quindi ribadito la loro “competenza funzionale” nel giudizio, rigettando invece la tesi difensiva “che avrebbe voluto sovrapporre la qualità e la funzione”, e fatto inoltre riferimento all’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Il diritto di difesa del premier, quindi, non sarebbe stato “violato o compresso“, mentre il reato di concussione sarebbe stato aggravato dall’aver agito “per coprire la prostituzione della minore e salvaguardare la propria immagine”. Bocciata, quindi, la tesi della difesa, per la quale il premier, quando telefonò alla Questura di Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, era convinto che la ragazza fosse effettivamente la nipote dell’allora presidente egiziano Mubarak.
Quanto alla competenza territoriale, invece, questa, per i magistrati, va decisa in base al reato più grave, ovverosia quello di concussione, commesso appunto per indurre i dirigenti della Questura a rilasciare Ruby ed affidarla a Nicole Minetti: tale reato sarebbe stato commesso a Milano, dato che qui fu rilasciata la giovane marocchina.
Pian piano stanno rotolando una dopo l’altra le teste che hanno fatto parte delle varie intercettazioni messe in piedi dal News of The World. Dopo le dimissioni di Rebekah Brooks, sono arrivate anche quelle del capo di Scotland Yard. Nella giornata di ieri, la Brooks, è stata arrestata dalla polizia, ma già alle 2:00 di notte era stata rilasciata su cauzione.
La Brooks, si era presentata volontariamente nel commissariato di Londra alle 12 di ieri, quando gli agenti hanno portato a termine l’arresto della donna, poi rilasciata, come già detto, alle ore 2:00 di notte su cauzione. Il capo di Scotland Yard, Paul Stephensons, si è dimesso in quanto anche lui avrebbe fatto parte allo scandalo News of The World. Stephensons aveva forti legami con l’ex vicedirettore di News of The World, “Non avevo idea della portata dello scandalo”.
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La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha dato il via libera all’arresto del deputato Pdl Alfonso Papa, chiesto dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta P4. E’ stata quindi approvata, con i soli 10 voti dell’opposizione, la proposta del relatore dell’Idv, mentre la maggioranza ha ritirato la sua.
I leghisti si sono astenuti, mentre i deputati del Pdl e dei “Responsabili” hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. In serata, Papa, con una lettera al presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, ha rimesso il mandato e si è autosospeso dal gruppo Pdl di Montecitorio.
Si riaprono dunque all’interno della maggioranza le fratture con la Lega: il leader Umberto Bossi, in mattinata, aveva addirittura detto: “Voteremo a favore” dell’arresto, poi la decisione di astenersi in Giunta.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non è intervenuto in prima persona sulla vicenda dell’arresto di Papa, ma, parlando ai suoi, avrebbe detto: “Bisogna salvarlo“, aggiungendo: “Sono contrario ai processi in aula. La carcerazione preventiva per un parlamentare sarebbe un gravissimo precedente che non deve verificarsi“.
In Giunta, il Pdl mirava ad un nuovo rinvio, forse per fare in modo che a pronunciarsi sulla questione fosse la Camera, a scrutinio segreto. Così, il relatore Francesco Paolo Sisto, del Pdl, ha ritirato la sua proposta contro l’autorizzazione all’arresto, ma, a quel punto, l’opposizione ha presentato una proposta, dell’Idv, a favore dell’arresto. Il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti l’ha messa ai voti, e i dieci membri del Pdl in Giunta non hanno partecipato alla votazione per protestare contro “la violazione del regolamento”.
Così, la proposta è passata con i nove voti favorevoli dell’opposizione, e due astenuti.
Secondo quanto dichiarato da NewsMediaset, nella prima mattinata di ieri, sarebbe stato emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, unico e solo indagato per la morte della moglie. Omicidio volontario ed aggravato, sono le accuse che la procura di Ascoli ha inserito sul mandato. Attualmente, tale mandato non è stato ancora messo in atto.
Nella giornata di ieri, Salvatore è tornato ad Ascoli nella casa dei suoi genitori. Rispetto alla data di rientro prevista per oggi, Parolisi ha anticipato tutti, facendo rientro 24 ore prima. La richiesta di arresto, avviene dopo una nutrita acquisizione di elementi fondamentali per le indagini avvenuta giovedì scorso, nel bosco dove è stato ritrovato il corpo di Melania.
Durante la prima mattinata di oggi, i Carabinieri del distretto di Salerno a condotto un operazione per arrestare 6 persone, in merito ad un inchiesta relativa a possibili scambi mafiosi politici. Tra le sei persone arrestate c’è anche l’ex sindaco di Pagani del gruppo PDL. Alberico Gambino è accusato di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso, delitti aggravati dell’attività di agevolazione dei clan Fezza-D’Auria Petrosino, attivo nell’agro nocerino.
Per tutti e sei l’accusa è questa. Gambino, fino a poco tempo fa era il sindaco di Pagani ed insieme al presidente del Paganese calcio e a due esponenti del clan, avevano creato un associazione a delinquere finalizzata al controllo delle attività pubbliche a livello economico. Il tutto si limitava alla zona di Pagani, ma gli introiti economici, sono stati elevati per tutti e sei gli arrestati.