Molotov alla Diaz. Oggi la sentenza

In una ricostruzione della Bbc si vede un uomo che introduce nella scuola le bottiglie incendiarie.
Oggi, il Presidente del Tribunale Gabrio Barone, dopo la camera di consiglio, dovrà leggere la sentenza per il processo per l’irruzione alla scuola Diaz. Torniamo con la mente e con l’anima a quella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001 a Genova. Torniamo al G8.
200 udienze. Ci sono state più di 200 udienze.

Congo: Non serve una missione di pace

La situazione del Congo che vi ho riportato qualche giorno fa sulle pagine di PoliticaLive non tende ad attenuarsi, anzi se mai fosse possibile peggiora sempre di più. Continuano infatti incontrastati gli atti di violenza che i ribelli stanno attuando nei confronti della popolazione, tutto questo mentre l’ONU minaccia, da lontano però, azioni nei confronti dei responsabili in capo a questa mattanza.

L’obiettivo delle Nazioni Unite e di mettere in campo altri 3mila caschi blu per proseguire la missione di pace all’interno del paese. Il fatto che mi chiedo è: ma in queste circostanze è forse corretto agire in questo modo? La gente muore, soffre, subisce violenze e l’organizzazione internazionale non reagisce. Cosa faranno questi fantomatici 3mila uomini?

Probabilmente non faranno altro che allungare l’agonia della povera gente che soffre aiutandola a sopravvivere un giorno in più, per poi finire uccisa sotto le mani del carnefice capo. Oppure, ancor più vigliaccamente, difenderanno solo le loro postazioni con maggiore sicurezza. Sarebbe bene forse attaccare chi ha il potere, specie se si sa chi ce l’ha, piuttosto che lasciare che questo possa perseguire nel suo agire. Tutto questo, ovviamente, aiutando nel frattempo la popolazione.

Grillo, i referendum non s’hanno da fà



Gasparri gongola.


Dice che se è vero che Grillo non ha raggiunto le firme per il Referendum, trova la faccenda davvero comica. Però la notizia, al momento, è questa: Firme insufficienti: la Cassazione boccia tre referendum di Beppe Grillo.


Le firme raccolte durante i Vaffa-Day non sarebbero sufficienti. Staremo a vedere: l’udienza è fissata per il prossimo 25 novembre. Funziona così: i promotori del referendum potranno utilizzare, in quella sede, il diritto di replica.


Bush-Obama: I segreti di un incontro

La politica, ai giorni nostri, è diventata un’affare che va molto più in là della classica discussione all’interno degli organi governativi. E’ divenuta dialogo tramite i mezzi di comunicazione e non solo più attraverso, è divenuta partecipazione attiva che, al di là dell’utilizzo corretto che se ne faccia, rende ognuno di noi protagonista della vita politica del proprio paese. Una situazione, questa, che oltre a spingere a volerne sapere sempre di più porta anche ad una situazione di voyeurismo estremo, spesso alimentata proprio da chi questo lavoro lo fa.

Pisanu Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla mafia



Giuseppe Pisanu è il nuovo Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla mafia. 32 voti a favore sui 50 dei componenti dell’Antimafia.


Diciotto sono state le schede bianche. Sarebbe in corso, per il Governo, la più grande offensiva antimafia di tutti i tempi – come afferma oggi il Guardasigilli Alfano.


Travaglio dà la sua ricostruzione del personaggio ieri – quando era ancora il favorito e non già il Presidente.

Passaparola di lunedi 10 novembre” di Antonio Di Pietro | 10 Novembre 2008
Tieniti aggiornato: www.antoniodipietro.it


Dalla White House alla Black House

Alcuni quotidiani nazionali americani, quel ormai noto 5 novembre, titolarono in onore della vittoria del candidato democratico che la White House, la casa Bianca, sarebbe divenuta la Black House, la casa Nera, quasi a voler dimostrare ancora di più come anche il simbolo americano per eccellenza era pronto a cambiare.

Ieri c’è stata la prima “tinteggiatura” con il benvenuto da parte del former-president al neo-eletto Obama che però entrerà ufficialmente in carica solo da gennaio. Un incontro che, ai miei occhi, fa molto alla “diavolo e acqua santa”. Rivedendoli camminare e salutare insieme tra i vialetti dell’edificio più famoso di Pennsylvania Avenue mi veniva quasi da sorridere.

Un’ilarità non dovuta tanto al fatto della vittoria di Obama, quanto invece alle dichiarazioni della campagna elettorale in cui Barack, più di una volta, additava George W. Bush come il motivo della crisi a stelle e strisce. E credo che, al termine dell’incontro, un po’di orgoglio nel sangue di Obama ci sia stato al termine dell’incontro svoltosi ieri, quando probabilmente avrà pensato: “George, liberami l’immobile per l’anno prossimo, grazie”.

Berlusconi, ovvero: Everything, but not in my name…

I’m Italian, and Prime Minister Silvio Berlusconi is Not speaking in my name.
Fare il politico al giorno d’oggi, caro Silvio, non è più così semplice.
Questo sito – spiegano, rigorosamente in inglese, per essere certi di farsi capire eventualmente da tutto il mondo – è rigorosamente apartitico. Ma esprime, in moto spontaneo, l’imbarazzo che ha colto un po’ di italiani a fronte della Berlusconiana sortita che ha fatto il giro del mondo. Obamabellogiovaneabbronzato.
We believe that our representation in politics is a serious matter. It needs to be faced with rigour and seriousness.
Mr. Berlusconi, when you speak, you should represent the entire Italian population
. Bacchettata in piena regola direttamente dal Web 2.0.

Scalera e la proposta anti-wrestling

Chi mi conosce bene sa come, il wrestling, sia una delle mie più grandi passioni. Non mi perdo una puntata di questo o quel programma in tv che riguardi questo spettacolo (è un entertainment infatti non lotta vera) per poter svagarmi anche solo un paio d’ore come molte massaie fanno davanti alla loro soap preferita.

In un periodo di crisi come quello attuale, dove forse sarebbe bene andare a guardare a molti altri problemi che il paese soffre, ecco che tra le proposte di legge comparse il 5 novembre 2008, appare una proposta anti-wrestling lanciata dal deputato PDL Giuseppe Scalera. Il crociato anti-wrestling, non è nuovo a questo tipo di manovre visto che già quando faceva parte dell’Ulivo decise di promuovere una legge in tal senso.

L’assurdità sta nel fatto che la proposta di legge riporta diversi errori dovuti al fatto che la proposta è la stessa già fatta nel 2006, quando lo stesso era nelle file prodiane, con riferimenti temporali errati e vaghi (come ad esempio il dato auditel di 1 milione e mezzo di bambini ad assistere ai programmi, quando oggi il wrestling in Italia viene visto da molte meno persone. Si badi persone non bambini).

Congo: Vivere o morire a Goma

Troppo spesso, quando ci accingiamo a entrare nei nostri letti caldi per riposarci durante la notte, non ci soffermiamo a pensare, anche solo per 1 minuto, al fatto che il destino ci abbia voluto in qualche modo premiare, offrendoci oltre a un letto e a un pasto caldo ogni giorno, magari un bel lavoro, una famiglia e tanti piccoli vizi che noi, in Italia, possiamo fortunatamente permetterci nonostante il periodo di crisi. Tante piccolezze che invece, in Congo, difficilmente oggi potranno vedere.

Carla Bruni vs Berlusconi: questione di umorismo



Certo, lei un tantinello spocchiosetta è… L’ha sempre tirata per le lunghe con questa storia di essere ormai francese. Ma quale italiana, uèuè.


Silvio e il suo umorismo si sono attirati anche la bacchettata della First Lady d’Oltralpe. Che non sarà simpatica a pelle, ma che je voi dì?


Mi fa uno strano effetto ascoltare Silvio Berlusconi prendere alla leggera l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca e “scherzare” sul fatto che il presidente eletto Usa è “sempre abbronzato


Certe volte sono molto felice di essere diventata francese!


Fini-D’Alema: la strana coppia

Lo chiamavano inciucio. I fini alla riscossa. Due leader, un ex delfino e un ex Presidente del Consiglio, che sembra proprio che stiano cercando di riprendere il centro della scena politica. In più, su un tema scottante.
Le parole del giorno sono: Summer school e bozza Violante (che è stata approvata nel corso del Governo Prodi dalla commissione Affari costituzionali della Camera, per esaminare i decreti delegati di attuazione del federalismo fiscale).
D’Alema e Fini lo chiamano percorso condiviso tra maggioranza e opposizione. Uhmmmmmm.

Siamo tutti Pro-Obama. Anzi no!

Pochi giorni fa si assisteva ad una corsa Pro-Obama senza precedenti. I leader mondiali sembravano fare a gara, specie in casa nostra, che Barack Obama lo avevano scoperto loro, in questa o in quella occasione, quasi a volersi prendere le vittorie di un partito, democratico, che nel suo paese invece non riuscì a portare a casa molto.

Addirittura lo stesso sfidante, dopo la sconfitta, si è messo a lodarne le qualità, quasi ad appoggiarlo, aumentando ancor di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, il partito Pro-Obama. Fortunatamente, dopo meno di una settimana, arrivano le prime avvisaglie che qualche bastian-contrario esiste ancora. Naturalmente direzione estremo oriente.

Nasce così, ovviamente non ufficialmente, il comitato Anti-Obama, leader al momento attuale, Ali Larijani, ovvero il neo-presidente iraniano che si è schierato contro Barack a causa della diversa veduta riguardo il nucleare in Iran. “Stessa politica erronea del passato” il commento di Larijani, non che loro, invece, abbiano dato il buon esempio.

Dal Vangelo secondo Luca: la pagliuzza di Rocca e la trave di Obama


Dal Vangelo secondo Luca: Disse loro anche una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca? 40Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? 42Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Ovvero: la prima Gaffe di Obama VS la 33227356236553453esima gaffe di Silvio.

Questo è Obama Style

L’elezione è arrivata come molti, se non tutti, si aspettavano. Il fatto è che addirittura i repubblicani si aspettavano questa vittoria democratica nonostante alla fine si sono messi a rosicare quanto il loro cane sciolto ha fatto i suoi personali complimenti al coloured candidate.

Così in meno di 72 ore ecco che Obama si presenta di fronti ai giornalisti per dimostrare al mondo intero che lui, l’uomo dell’incrocio afro-hawaiano, è veramente il simbolo del rinnovamento, del nuovo mondo che arriva, e dimostra a tutti che le sue parole saranno fatti, presto, prestissimo, anche se comunque ci sarà da attendere la sua effettiva salita al potere.

Dimostrazione di forza, ironia sulla propria immagine, voglia di dimostrare che la scelta americana si è rivelata azzeccata, bisogno di dimostrare al mondo che non è un pivellino: tutto questo è e sarà l’Obama Style.