Scontro tra la la Mussolini (Pdl) e la Picerno (Pd): la gioia dei blogger



Sì Vespa, fai felici Striscia la notizia e noi blogger… La nipote del Duce ci regala un:

La VELINA che ti ha fatto qualcuno del partito è sbagliata

(e a rigor di logica, chissà se il contenuto degli sgarbati modi della Mussolini è del tutto sbagliato… Le veline di un Pd senza basi o contenuti non sono una realtà poi così lontana).


E la Mussolini… Una delle poche certezze dell’Italia… NON CAMBIA MAI…


Il Congo e il mese del genocidio

Parlare di certi argomenti, specie alla mattina di un week end che sta per giungere e quindi iniziare, non è certo una di quelle attività che si fanno volentieri. Va però detto che risulta assolutamente inutile lasciare il silenzio riguardo un argomento che, per quanto possa risultare ripetitivo, dimostra quanto la democrazia e il buon senso spesso non siano una caratteristica di tutti. Soprattutto non lo sono per i grandi capi che governano in Congo.

Ooops, Berlusconi did it again

Qualche faziosone potrà obiettare che Berlusconi negli anni trenta già c’era, aveva la stessa pelata e la stessa statura ma portava spesso un curioso Fez e amava parlare da un balcone che si affaccia su una nota piazza di Roma invece che dal salotto di Vespa.

O per dirla con Spinoza: “Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?”

Berlusconi è bello, ironico e… fra inteso…



Predichi bene e razzoli male? Ci ricaschi subito? La sua forza è proprio in questo, evidentemente… Sìsìsì, non posso farne a meno… Ma passatemela, questa è per ridere…


Se Obama è giovane, bello e abbronzato, Silvio è certo bello, ironico e… fra inteso.


Giornalismo, mea culpa necessario

La dimensione critica è assente. E’ bruciante la frase: Perché potevano aprire su di un altro grande tema, per esempio la macchina indietro (ma aspetto di leggere il testo per un giudizio più compiuto) del governo con il decreto legge sull’Università, oppure su di un altro grande tema, o (non sia mai!) con un’inchiesta originale. Già trent’anni fa, Indro Montanelli scriveva che il giornalismo italiano è servo per abitudine.

Berlusconi: ho detto al Presidente che Obama…



Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sull’allarme istituzionale, la Repubblica in crisi… Cominciare a dire quello che poi appare evidente: che è un uomo abbastanza sciocco, e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopodiché, le polemiche è persino inutile farle. Si prende atto, si constata, si fa un sorrisetto purtroppo di sufficienza… Piuttosto penoso e sconsolante. Michele Serra a Radio Capital. Con malinconia profonda.


Berlusconi: aforismi



E’ che non ne capiscono la genialità. Godiamoci questa breve raccolta odierna, partendo da una vera e propria perla che ha voluto regalare a Medvedev oggi (e che, naturalmente, i soliti noti non si sono lasciati sfuggire).


Barack Obama è giovane, bello e abbronzato

Una frase carinissima, specificherà Silvio. D’altro canto ieri Gasparri, della vittoria di Obama, andava dicendo Sarà contenta Al Quaeda.


Sempre di oggi:

Non voglio anticipare nulla, ma una delle piu’ importanti banche italiane annuncera’ a breve che mettera’ a disposizione, oltre al monte prestiti precedente, altri 5 miliardi di euro di riserve esclusivamente destinate a finanziare le Pmi


Bella e di una certa finezza è anche:

Diffondere ottimismo, perché chi è pessimista concorre al declino

Nzomma grattiamoci. Ma la vera ciliegina è: i cantieri per la Tav verranno riaperti, anche con l’uso della forza


(sic!).


Italietta, Obama è lontano: noi abbiamo la Carfagna, Guzzanti, la Binetti, Veltroni…

Purtroppo dobbiamo ricascare dalle stelle alle stalle. Non siamo americani, non abbiamo eletto il nostro nuovo Presidente. Il nostro Presidente non è nè nuovo, nè bello, nè nero, nè afroamericano, nè nada. Non rappresenta un cambiamento, non rappresenta una speranza. E non specifico appositamente di quale Presidente parlo. Tanto è uguale.
Ripiombiamo nella nostra realtà di provincia.
Che ci siamo persi mentre il mondo cambiava? Di cosa si è occupata l’Italietta? Chiusa la questione Carfagna, prima di tutto. Questione di vita o di morte, sia detto.

Presidenziali USA: Onore agli sconfitti

Obama! Obama! Obama! Tutti al mondo urlano e cantano la sua vittoria. Come è giusto che sia. Eppure quella democrazia che ha vinto negli USA con il candidato democratico, ha vinto, in misura ancora maggiore, nelle parole di John McCain, grande sconfitto di questa presidenziale “one way”, ovvero a senso unico.

Nel suo discorso di sconfitta tanti mea culpa e un gesto di grande signorilità: i complimenti ad Obama e il tentativo di spiegare al suo elettorato, quei repubblicani “incazzati”, che Barack sarà anche il loro presidente per i prossimi 4 anni. Il momento difficile lo impone d’altronde.

Ma se invece che una mossa da gentiluomo quella di McCain fosse solo una grande mossa mediatica? I repubblicani si sapeva che sarebbero usciti sconfitti a causa di George W. Bush jr. e necessitavano di riconquistare il proprio elettorato. Che il messaggio sia voluto passare così?

Presidenziali USA 08: Obama, vorrei la pelle nera per la sua insopportabile pesantezza



Yes, we can. Antonio Di Bella racconta a Caterpillar che a New York si abbracciano tutti, neri, bianchi, rossi, blu. In Italia, non succede una cosa del genere neppure quando vince la Nazionale.


Yes, we can. E noi? Obama ha vinto, anche con il voto dei bianchi. McCain ha fatto il signore. La gente si abbraccia e festeggia. La campagna elettorale è stata giocata sulla Rete. Barack Obama farà comunque i suoi interessi?


L’unica cosa certa è che l’Italia è ferma. A voi il post di Grillo, che sarà quel che sarà, ma le sue parole hanno del vero. Yes, we can.


Presidenziali USA 08: Obama Presidente. Un’analisi

Barack Obama è il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria la sua che forse tutti si aspettavano e che molto probabilmente, proprio per questo, è risultata ancora più incredibile quando è avvenuta. Un controsenso che però dimostra bene come, a volte, essere i favoriti per la conquista di un ruolo così importante nel palcoscenico mondiale, porti a fare pensieri e a credere in cose che, in una realtà diversa, avremmo vissuto diversamente.

Good Morning America. Obama Presidente!

Barack Hussein Obama è ufficialmente il 44o Presidente degli Stati Uniti d’America. Gli elettori  U.S.A. hanno dimostrato una forza e una vitalità in parte inaspettate e la vittoria di Obama riaccende le speranze di un paese piegato da otto anni di Presidenza Bush.

Nel primo discorso da President-Elect a Chicago Obama ha parlato di cambiamento ma soprattuto di unità senza distinzione di razza, colore, ceto, credo politico o religioso, orientamento sessuale. Un discorso commovente anche e soprattutto per chi, come noi italiani, in questo momento vorrebbe potersi fidare e riporre le proprie di un leader di questo calibro.

E’ stato fatto solo un piccolo passo per l’umanità, come quando Neil Armstrong mise piede per la prima volta sulla Luna. Adesso c’è bisogno di sacrificio, lo ha detto anche il nuovo Presidente, perché il cambiamento può avvenire solo se gli americani lo vogliono davvero.

Presidenziali USA: 77 a 34 per Obama

Alle 2.10 della notte o del mattino che dir si voglia il risultato rispetta tutte le aspettative di voto che si prevedevano prima dell’inizio dello spoglio: Obama ha conquistato tutto ciò che ci si aspettava e lo stesso si può dire per McCain, anche se per quest’ultimo purtroppo la notizia è molto più pesante di quello che potrebbe sembrare.

Fondamentale per il candidato repubblicano, per continuare a sperare nelle ore a seguire, era la conquista di due stati chiave della costa est: Florida e Pennsylvania. Attualmente la situazione per McCain è tragica con i maggiori network che danno già a Obama la Pennsylvania, storicamente repubblicana.

Inoltre dopo lo scrutinio del 24% dei voti per Obama in Florida si prospetta un vantaggio di 54-46 che unito alla conquista della Pennsylvania potrebbe significare il passo decisivo per la vittoria finale e quindi per la presidenza degli Stati Uniti d’America.

Presidenziali USA: Florida e North Carolina verso Obama

Il dato ancora non è certo, ma al momento attuale con questo 8 a 3 per McCain, sembrerebbe che in Florida e in North Carolina, due delle terre contese dai due candidati e che potrebbero dare il distacco decisivo a McCain, il vantaggio dovrebbe andare ad Obama il che significherebbe una sola cosa: Partita Chiusa.

Per McCain infatti perdere uno degli stati contesi sarebbe una delle sconfitte più pesanti nelle piccole partite da giocare su ogni stato visto che gli electoral vote persi in quei due stati il leader repubblicano dovrebbe andare a recuperarli in altri stati già democratici. Una situazione decisamente complicata che potrebbe decretare la sconfitta repubblicana prima ancora di iniziare.

Se per ora con questo 8 a 3 per McCain si può ancora sorridere, potrebbe essere solo questione di poche decine di minuti per divenire subito più serio. Tutto questo mentre il South Carolina sembra andrà nelle mani dei repubblicani portando il vantaggio ad un 16 a 3. Un vantaggio che potrebbe essere inutile per John McCain.