Giustizia? Update: Salerno e Catanzaro fanno pace



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E’ tregua tra le procure di Salerno e Catanzaro.


Raggiunta e firmata – alla stregua di un vero e proprio armistizio – un’intesa per il ripristino della giurisdizione con idonee iniziative processuali. La richiesta del Quirinale è stata, infine, accolta.


Risultato: Why not e Poseidone, le due inchieste al centro della singolar tenzone, della Procura di Catanzaro e diquella di Salerno su presunti illeciti legati alle inchieste di De Magistris proseguiranno. Nelle rispettive competenze.


Decisivo è stato il doppio dissequestro degli atti compiuto prima dalla Procura generale di Catanzaro e poi da quella di Salerno. Fine dei giochi?


Mumbai: India, te l’avevo detto

La situazione di crisi “silenziosa” che tra India e Pakistan si era creata nei giorni scorsi a causa dell’attentato terroristico che aveva portato alla morte di ben 188 persone, ha mostrato quanto sia debole il rapporto che lega i due paesi da sempre lontani come posizioni e divenuti, contro-forza, alleati verso un obiettivo comune.

Obiettivo che ha costretto il Pakistan a mostrare a se stesso, all’India, ma soprattutto al mondo intero di non essere responsabile di un fatto catastrofico quanto è stato ciò che fu a Mumbai e che per rispondere a questo ha attivato le proprie truppe alla ricerca di gruppi terroristici sul territorio nazionale.

Missioni che hanno portato alla cattura di una delle menti della strage di Mumbai che ha fatto urlare di gioia il Pakistan verso l’India, dimostrando la sua estraneità ai fatti. Un’estraneità reale, ma che lascia il sottoscritto abbastanza perplesso: se era davvero così semplice che in poco meno di 2 settimane si è arrivati ai leader dell’associazione allora non ci si poteva attivare prima per prevenire morti inutili di innocenti? Evidentemente no!

In Italia si vive peggio che nel 2007



In Italia si vive peggio che nel 2007. E, che dire… L’anno prossimo sarà peggio del 2008…? E poi sarà peggio del 2009. E poi ancora del 2010… Ad libitum. Per non farsi mancare niente.


Difficile consolarsi. Siena è la provincia dove si sta meglio. Agrigento è dove si vive peggio. In 55 – mica 1 o 2… cinquantacinque – province la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente: si tratta del peggiore dato degli ultimi 6 anni.


In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio


Ebbe a dire Prezzolini. Certo, Del doman non v’è certezza… Eppure la rovina risulta così convincente…


Grecia, l’Onda di sangue



C’è un’altra Onda. In Grecia. Un’Onda che, però, vede scorrere sangue giovane. Tutto è iniziato con una delle tante manifestazioni studentesche contro la contestata riforma universitaria, leggo. Anche in Italia, tante manifestazioni contro la riforma dell’ordinamento scolastico.


Il ragazzo si chiamava Grigoropoulos. Secondo alcune ricostruzioni si trovava con una trentina di altri ragazzi nel suo quartiere per una mini-protesta quando sarebbe intervenuta la volante e il poliziotto che ha sparato. Le versioni sono contrastanti.


Leggo e condivido su Repubblica i commenti – OPPOSTI – di persone che – si deduce – vivono lì:

Purtroppo la versione che più si avvicina alla realtà è che un giovane in compagnia di altri 4 amici, dopo essere stato in un internet cafè di Exarchia, ha avuto un diverbio con la polizia…Vivo ad atene e per il momento questo dimostrano testimonianze e video: il giovane non era neppure parte di gruppi politici!!!!! Aveva appena chiamato la madre e si sarebbero dovuti incontrare poco lontano per andare a casa! NON C’ERANO SONO STATE PROTESTE SABATO POMERIGGIO PRIMA CHE IL RAGAZZO MORISSE!


Ma anche:

Mi spiace che repubblica abbia nessuna attenzione alla veridicità delle notizie che pubblica. 1) Il ragazzo è stato ucciso per aver tirato una bottiglia (vuota) di birra: su questo c’è accordo su tutti i giornali greci. La versione che lo vuole protagonista del lancio di una molotov è una velina della polizia diffusa nell’immediatezza dei fatti e poi corretta dagli stessi poliziotti poche ore dopo. 2) Piazza Exarchia è un posto particolare. E’ come piazza Verdi a Bologna, o San Lorenzo a Roma, elevato al cubo. La polizia non entra quasi mai, quando lo fa, sapendo di provocare la reazione dei presenti, organizza dei pattuglioni proprio per gestire i possibili incidenti. 3) Pochi giorni fa è stata costituita un’unità speciale della polizia per contrastare la violenza politica. I due agenti assassini facevano parte di questo corpo speciale. Senza queste notizie non si capisce cosa stia succedendo


Pd, questione di morale



Non siamo la tangentopoli rossa


Sono due sindaci piddini a parlare, nel bel mezzo della questione morale che sta travolgendo il non-partito, inguaiato tra D’Alema e Veltroni.


Parlano: il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e quello di Firenze, Leonardo Domenici, che ieri si è incatenato davanti alla sede della sede del gruppo Repubblica-l’Espresso con un cartello che rivendicava un’informazione corretta in merito alla vicenda politica innestata dall’inchiesta giudiziaria Fondiaria-Sai. E anche a Napoli, inchieste giudiziarie hanno coinvolto esponenti delle amministrazioni locali.


La crisi, in realtà, è della politica tutta, con buona pace del Premier che non perde l’occasione e che cavalca, naturalmente, l’Onda – non quella, ma la sua. Perché per il Pdl si tratta di una nuova Tangentopoli.


Catanzaro-Salerno, lotta all’ultimo magistrato: la parabola della mantide religiosa

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Non solo una riforma della Giustizia appare necessaria. Ma quanto sta accadendo in questi giorni, con due paritetiche Procure della Repubblica Italiana, quella di Catanzaro e quella di Salerno, sta mettendo in scena una drammatica lotta tra poteri dello Stato.
Vi ricordate le elezioni? Il marasma scoppiato per la vicenda Pizza-DC, rimessa in corsa dopo l’iniziale esclusione del simbolo? Presidente della Repubblica, Governo, Tar Lazio e Consiglio di Stato. Non mancava più nessuno. La lotta, la confusione piuttosto, tra i poteri dello Stato coinvolti era stata evidente ed eclatante.
E se su Pizza eravamo riusciti a riderci sopra, in perfetto italico stile, qui, nonostante i tentativi di Spinoza di cui alla citazione di apertura, i magistrati reciprocamente fagocitantesi non riescono a strappare nessun tentativo di sdrammatizzazione.

Thyssenkrupp, un anno dopo



E’ passato un anno. Eravamo qui, ne scrivevamo, basiti, increduli e esterrefatti.


Torino l’anno scorso si è fermata. Oggi un corteo li ha ricordati: era la notte etra il 5 e il 6 dicembre. E Repubblica pubblica un dossier: in un anno, cosa è successo sul fronte delle morti sul lavoro. I dati dell’anno che sta per finire sono lievemente migliori di quelli dell’anno della tragedia, il 2007.


Nel mentre, meno di un mese fa, i sei imputati per il rogo alla ThyssenKrupp di Torino sono stati tutti rinviati a giudizio. L’amministratore delegato, Harald Espenhahn, dovrà rispondere, per il Giudice dell’Udienza Preliminare, Francesco Gianfrotta, di omicidio volontario con dolo eventuale.


Un anno dopo, il dolore. La normativa è ferma al normativa Testo Unico di Prodi, e c’è ancora molto da fare.


Tra Francia e Cina vi è di mezzo il Tibet

La giornata di oggi è importantissima per quanto riguarda i ricorsi storici, ma soprattutto per lanciare un ponte di mediazione che, in compenso, sembra tutt’altro che ben voluto. Oggi, infatti, a Danzica si tiene l’anniversario, il 25esimo, dell’assegnazione del premio nobel per la Pace a Lech Walesa.

Per l’occasione i grandi premi nobel per la pace si sono ritrovati proprio a Danzica in compagnia del presidente della commissione UE Barroso e di Nicolas Sarkozy, presidente francese, ma soprattutto rappresentate europeo visto il semestre francese. Un Sarkò che vuole lanciare un ponte di dialogo con il Tibet e con la Cina. Ma se dalla parte del Dalai Lama lo spirito di ascolto c’è, per quello cinese non è così.

Forse in un periodo come quello di oggi bisognerebbe, almeno a priori, avere la disponibilità di dialogare e comprendere le posizioni liberali di alcuni paesi. La possibilità di dialogo non è presente ovunque e il fatto che qui vi sia va sfruttata, nonostante le posizioni siano agli antipodi.

Pakistan, India e gli scherzi telefonici

Ormai siamo arrivati veramente alla frutta. L’incapacità di alcuni paesi che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non sono in grado di sostenere la politica nazionale in momenti critici e di “terrore” come quelli vissuti da India e Pakistan durante le ultime due settimane dimostrano come, forse, ci sia bisogno di una maggiore capacità di controllo sia a livello nazionale sia a livello di organizzazioni internazionali che hanno il dovere di aiutare un paese, palesemente in difficoltà, a rialzarsi o comunque a mantenere uno stile di vita decente.

E’ morto il papa….russo

La notizia di certo ci colpisce molto di striscio, ma la morte di Alessio II patriarca della Chiesa Ortodossa è uno di quegli avvenimenti che lascerà la Russia in quello stato di tristezza mista a normalità che anche noi italiani, non meno di qualche anno fa, abbiamo vissuto. Ricordo ancora quel giorno in cui, nella mia normalità, mi arrivò la notizia che quasi mi sconvolse: “E’morto Giovanni Paolo II”.

”Si sapeva” mi dissero alcuni, eppure tra le tante parole inutili allora mi arrivo una telefonata che mi sconvolse positivamente, un amico mi disse: “Prendi l’essenziale che andiamo a Roma in treno”. Non ci pensai nemmeno e partii. Una lunga carovana mi accompagnò nella prima mattina dell’esposizione del corpo in S.Pietro. “Solo” 3 ore di attesa, chi parti solo mezza giornata dopo di noi si ritrovo a doverne fare 12.

Un’emozione, un saluto dovuto, che tutti i russi ortodossi vorranno fare. E tra di loro ci sarà anche un ipotetico Paolo Riva, che preso dalla frenesia della sua giornata si fermerà a pensare e da un piccolo paese partirà per dare il suo ultimo saluto al suo patriarca. Un saluto ad Aleksei Ridigher, un saluto ad Alessio II.

Codice Internet: Obama e la politica italiana

Strano binomio, vero? Cosa c’entra Obama con la politica italiana? L’accostamento concettuale, almeno in termini di realtà, lascia perplessi. Ma colmi di speranza.
Ieri Codice Internet era in Parlamento. Ed ha ragione Michele Ficara quando esordisce:

Avevo paura che fosse il solito convegno palloso dove ci si parla addosso o si finisce a litigare tra destra e sinistra, mentre invece è stata una piacevole sorpresa

Il punto di partenza era semplice e sotto gli occhi di (quasi) tutti: Obama 1 mese dopo: la vittoria di Internet?. Ecco perché da un lato c’era l’Onorevole Antonio Palmieri, Responsabile Nazionale Comunicazione Elettorale e Internet Forza Italia/PDL, e dall’altro l’On.le Paolo Gentiloni, Responsabile Nazionale Area Comunicazione PD.

De Magistris, la bomba a Napolitano



Ecco la prima pagina, ecco il caso, ecco lo scoppio. Quanto durerà?


E’ scoppiata la guerra tra Procure per De Magistris. Interviene il Presidente della Repubblica: Napolitano ha chiesto gli atti ai giudici.


Antonio Di Pietro ha dei dubbi:

Con il dovuto rispetto istituzionale, ma si rischia la criminalizzazione preventiva e preconcetta dell’attività di indagine che sta svolgendo la procura di Salerno


Qui, una ricostruzione dell’intera vicenda. Mentre Alfano, Angelino, difende l’operato della più alta carica dello Stato.

Nel caso De Magistris è guerra per bande tra magistrati

Parola del Pdl, o meglio del deputato del Pdl Gaetano Pecorella, intervistato da Radio radicale.


Stay tuned. E’ tutt’altro che finita qui.


Brianza: Il terrore a 500 metri da casa

Mi è capitato mille volte di sentire, da telegiornali, dai giornali e dai siti internet di attentati terroristici a questo o a quell’obiettivo. Tutti sempre lontani, non solo ideologicamente, ma anche geograficamente. Così impossibili da realizzare nel nostro paese, quasi un’isola felice nel mondo del terrore.

Eppure ecco improvvisamente svegliarmi da questo sogno. 2 arresti in Italia, 2 terroristi che stavano progettando diversi attacchi: uno di questi ad un supermercato, un bar e una pompa di benzina. Tutto questo a poco più di 500 metri dalla mia abitazione. Abbinare il volto dei due “ipotetici” terroristi e le immagini della vita di sempre portano ad un triste scenario.

Uno scenario che mi ha ricordato le tanti morti di Mumbai, di Nassirya, di Madrid, per non dire quelle dell’ormai noto 11 settembre da cui tutto ha avuto inizio, e a tutte le altre che non ho ricordato qui. Ricordi che si immedesimano nelle parole di mio padre:

“Lì non è che puoi fare molto, se sei dentro…BUM…non ci sei più”