Eluana, arriva il decreto

Cosa si diceva ieri? …al netto di un’altra mossa politica, di un altro tribunale, di un altro ministro, di un altro emissario del Papa. C’abbiamo tutto. Stamane, a Palazzo di Giustizia di Udine il vertice convocato ieri dal Procuratore della Repubblica Antonio Biancardi. Presenti l’anestesista Amato De Monte, il primario di Udine che guida l’equipe di volontari, e l’avvocato di Beppino Englaro, Giuseppe Campeis. Convocazione straordinaria, dopo il trasferimento a Udine di Eluana Englaro.

La casa di riposo La Quiete, Azienda sanitaria Medio Friuli e associazione Per Eluana (composta dall’anestesista Amato De Monte, altri medici e una decina di infermieri specializzati) hanno firmato il protocollo che permetterebbe lo stop dell’alimentazione. Ma Sacconi non è convinto, e intende inficiare il provvedimento indagando sulla legittimità dello stesso, che potrebbe essere in contrasto con i principi del servizio sanitario nazionale.

Intercettazioni: Di Pietro e Napolitano, la storia infinita

Antonio Di Pietro chiama nuovamente in causa Giorgio Napolitano. Da lui vorrebbe altro, rispetto a quello che fa, firma, dice. Nuovo appello per il capo dello Stato, dunque, da parte del leader dell’Italia dei Valori. Perché a breve, sul tavolo del Presidente della Repubblica, arriverà una nuova legge assai contestata e sulla quale le polemiche non finiranno. Si tratta della legge sulle intercettazioni.

Antonio Di Pietro rialza il tiro, dunque. A pochi giorni di distanza da quanto accaduto a Piazza Farnese. L’ex magistrato è tutto tranne che pentito in merito alla vicenda. Per quelle dichiarazioni, Di Pietro è stato iscritto nel registro degli indagati.

Eluana a Udine

Eluana, la più bieca forma di pornografia sul suo corpo. Così scrive Zucconi oggi. Una frase forte. E vera, se andate a leggere l’articolo e il senso in cui usa la parola “pornografia”. Uno dei commenti segnala questo articolo canadese. “Qualcuno ricorda – scrive un lettore – che solo pochi anni fa quella stessa Chiesa sosteneva che la terra fosse piatta e non rotonda?”. Naturalmente non mancano commenti del tenore “state decidendo per lei. Come fate a sapere che voglia morire?”.

Beppe Englaro è riuscito a trasferire la figlia Eluana a Udine. Qui, grazie al supporto di uno studio legale e del potocollo predisposto “a norma di legge”, il sondino che la tiene in vita verrà staccato. E lei – quel che resta di lei – lentamente, se ne andrà. Al netto di un’altra mossa politica, di un altro tribunale, di un altro ministro, di un altro emissario del Papa. Nessun commento, e nessun giudizio reale possibile. Solo tanta amarezza per il vespaio sollevato intorno al corpo di una ragazza che non può mandarvi tutti a quel paese.

Immigrato picchiato e bruciato a Nettuno

Nettuno. Indiano picchiato e bruciato. Si erano portati dietro una tanica di benzina. Nettuno non è un pianeta lontano. E’ una lunga serie, una lunga lista che non finirà. La cronaca è cronaca, e forse sono cose che accadono ogni giorno – come gli stupri (a Roma ce n’è uno ogni 40 ore), i furti, i soprusi, gli sbarchi clandestini, le violenze – e che altri da noi decidono di farci o non farci conoscere.

Leggevo il blog di Vittorio Zucconi. L’espressione di cui parla, to go native, tarda ad avere un’applicazione in stile italico. Mentre si scrive, pare che le forze dell’ordine abbiano individuato i responsabili del tentato omicidio in questione.

Ci sono 5 ragazzi, compreso un minorenne, fermati. Stupidità, dicono. Paghiamo le conseguenze di quello che siamo, che non siamo, che abbiamo fatto e che non faremo mai.

Giustizia, Italia peggio di Angola e Gabon

Giustizia, maglia nera per l’Italia. Peggio di Angola e Gabon. Che il Bel Paese non se la sia cavata mai bene con le classifiche internazionali, è cosa risaputa – prendete quelle sulla libertà di stampa di organizzazioni come RSF o Freedom House. E siccome le piccole democrazie, a volte, regrediscono, ecco che, per l’Italia oggi lo si può scrivere nero su bianco anche in tema di Giustizia. Secondo la Banca Mondiale – nell’ultimo rapporto Doing business (principalmente finanziario, con consigli su dove conviene investire) – l’Italia, in base al parametro del sistema giudiziario civile, è centocinquantaseiesima (su 181 paesi).

A dare eco alla notizia in Italia è il primo presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone. Lo riporta senza mezzi termini nella relazione con la quale ha inaugurato l’anno giudiziario presso la Suprema Corte. Che ha redarguito i suoi in merito alle manie mediatiche da evitare, perché i processi mediatici fanno solo male alla giustizia. Ha da dire anche sulle intercettazioni telefoniche: troppo reiterate nel tempo.

Dovrebbero essere vietate le proroghe se nel periodo inizialmente stabilito non si sono raggiunti risultati apprezzabili, tranne casi eccezionali, rigorosamente motivati

Intanto, siamo 156esimi.

Google in tilt

Problemi su Google. Google in tilt. Anche i giganti crollano. Facevo le mie ricerche, e non capivo perché su tutti i risultati di Googlee mi comparisse “Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer”. Il sito del Sole 24 Ore? No, impossibile. E poi c’era la stessa frase su qualsiasi risultato. Allora ho pensato fosse il mio pc… Non sta benissimo, in fondo. E invece no. Sul motore di ricerca, la ricerca viene, appunto, effettuata ma compare quella frase e non si riesce ad aprire direttamente i link forniti dal motore. Per Google news, invece, ci sono proprio problemi di accesso.

Non si conoscono ancora le cause, anche se da Google, voci fanno sapere che stanno lavorando alla risoluzione del problema. Non ci sono aggiornamenti deppure sul blog ufficiale del motore di ricerca.

UPDATE 16.45. Funziona di nuovo tutto. 15 minuti di black out che ha fatto il giro del mondo. Non si conoscono ancora le cause. Il guasto non ha investito altri servizi come Gmail o Google Groups.

La Corte dei Conti defenestrata

La Corte dei conti è organo costituzionalmente previsto come ausiliario del governo e del parlamento. C’è una notizia, oggi, che la televisione non vi darà. A meno che non ci pensi Report. Un emendamento piccolo piccolo e buttato in mezzo a una valanga di postille, in un bel disegno di legge che non c’entra granché. Uno stile che sembra piacere all’attuale esecutivo (ricordate la salva-manager e Milena Gabanelli? Persino Tremonti l’aveva rinnegata).

C’è un articolo, come riporta il Corriere, nel disegno di legge 847 (il 9) tutto per il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. Tra i vari compiti, la Corte effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo e della pubblica amministrazione, ed un controllo di gestione a consuntivo sui bilanci dello stato, delle amministrazioni pubbliche e di quegli enti per i quali lo stato contribuisce alla gestione ordinaria. Ecco perchè il quotidiano parla di “controllori”.

Italia-Brasile, il caso Battisti in campo

Il caso Battisti è ancora hot. Perché l’Italia è l’Italia, non un altro paese. E siccome l’Italia è, appunto l’Italia, ecco che sbuca fuori il calcio. Perché per il 10 febbraio sarebbe prevista una bella partita, un’amichevole, proprio tra Italia e Brasile. E il Brasile è proprio il paese che ha rifiutato di restituire Cesare Battisti all’italica giustizia.

Lula ha detto no, e ora la politica italiana non trova nulla di meglio da fare che buttarla sul calcio. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, proprio non ci sta. Questa partita non s’ha da fare. Ha pure in tasca un bel biglietto per la stessa, ma giura e spergiura che non si presenterà. Andreotti prova a ricordare che politica e sport non c’entrerebbero, ma ormai la polemica è partita. Così italica.

La Meloni, già che c’è, ha un’altra idea: far presentare tutti i giocatori in campo con una fascia nera al braccio in segno di lutto.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.

Roma, i lavoratori +Bus e il servizio disabili. Una triste storia

[Foto| Angela Gennaro] Il servizio +Bus, servizio di trasporto a chiamata per tutti i disabili di Roma e Provincia, si è interrotto il 19 gennaio. Scaduto l’appalto: la Provincia ha dovuto provvedere a predisporre un nuovo bando, che però verrà assegnato tra circa 60 giorni. Nel frattempo, sono rimasti a piedi 6mila disabili iscritti al servizio, e 64 lavoratori. Perché, da un tempo indeterminato che avevano, sono stati licenziati. Alla fine dei 10 giorni di protesta, hanno portato a casa una riassunzione da precari – e a 400 euro in meno rispetto a prima al mese – o, a scelta, la mobilità assicurata dalla Provincia fino al nuovo appalto.

Lavorando nei pressi, passavo spesso da lì all’ora di pranzo. Un giorno, avevo appuntamento davanti alla Chiesa dei SS. Apostoli con un amico, e ho visto il loro banchetto all’angolo. 4 bandiere, poche persone, nessun volantino e un ombrellone. Sedie di plastica e un tavolino. Loro seduti, allegri, colorati e semplici. Mi avvicino, chiedo numi, mi risponde una ragazza sorridente che  mi spiega un po’ e mi accompagna subito dal loro rappresentante sindacale. L’articolo è qui, se interessa.

Il bello è che la vicenda si è aperta, e si è anche chiusa, e le agenzie sono riuscite a battere solo ed esclusivamente una cronaca dei fatti e le dichiarazioni degli assessori coinvolti. Non sia mai, i virgolettati dei lavoratori, soprattutto se sono pochi, bucano meno. E non è una questione di dove stia la ragione o la giustizia.

Viva Zapatero, processo in tv

Zapatero sotto torchio in tv. Una cosa è certa: Silvio Berlusconi non lo avrebbe mai fatto. Un’altra cosa è certa: non lo avrebbe probabilmente fatto neppure un qualsiasi altro politico italiano, a dirla tutta.

Il presidente del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, l’altra sera in televisione ha subito un vero e proprio interrogatorio davanti a sei milioni e mezzo di telespettatori. Pensate a Silvio (e ripeto non solo lui, ma TUTTI gli italici appartenenti alla categoria): rispondere a delle domande senza che siano concordate, senza una scaletta pre-approvata… Sarebbe disdicevole.

Zapatero si è messo lì. Nessuno nega la possibilità che fosse, anche qui, tutto preparato. Ma il premier spagnolo non ne è uscito benissimo, quindi magari qualcosa deve essere sfuggito… Ma vediamo cos’è successo al nostro.

Veltroni cuor di leone sfida Berlusconi in tv sulla crisi

Walter Veltroni alla riscossa? Ritorna sulle scene, a Porta a Porta, e ritorna con fare deciso. O almeno ci prova, a rivestire il ruolo del Cuor di Leone della situazione. Liquida con due battute decise il caso Villari.

Villari ha ragione quando dice che potrà tornare nel partito solo con un Pd diverso. Potrà rientrare solo se ci sarà un leader diverso, non con me. Parliamo di una persona che si è incollata con il vinavil alla poltrona

Uolti è in tour de force in terra sarda. Sì, perchè – dopo che Silvio Berlusconi ha passato giorni in Sardegna – anche il “principale esponente della parte avversa” è sbarcato nell’isola per la campagna elettorale per le Regionali. Ma ecco il boom: Veltroni sfida Berlusconi sulla crisi. A nientepopodimenoche un faccia a faccia pubblico.

Noi vi aspettiamo. Lo vedessimo, finalmente, questo faccia a faccia. Peggio di una puntata di Porta a Porta non sarà.

Pd, “la prossima volta vinceremo”

Il Partito Democratico: “la prossima volta vinceremo”. Coro unanime di applausi in Parlamento per la riuscitissima battuta. L’ho sempre detto che sono dei simpatici umoristi.

Walter Veltroni (chi?) redivivo. Si muove, si smuove, nell’estremo tentativo di uscire da un’impasse imbarazzante che ha minato l’identità stessa di qualcosa che, così, non c’è mai stato. Walter Veltroni (sempre lui) annuncia oggi tre giorni di mobilitazione contro la crisi, insieme a un nuovo Viaggio in Italia (si vede che Johann Wolfgang Goethe – e chi per lui – gli è proprio piaciuto), attraverso le province italiane. Non solo – qe qui c’è il culmine: di dice certissimo che

Vinceremo le prossime elezioni, quando esse siano

Immagino speri che siano parecchio più in là nel tempo. Lunga vita al Governo, quasi…

Intercettazioni, parla Berlusconi (rischiando l’itterizia)

Intercettazioni. Siete curiosi di sapere come andrà a finire? Chiedetelo a Silvio Berlusconi. Nessuno potrà rispondervi – se lo vorrà – con più certezza di lui. Ecco perchè oggi il Giornale – che NON è affatto un giornale di parte e di partito – lo intervista, lieto del tempo che il Premier vuole concedere alla corretta informazione e al suo popolo, che certo ha il diritto di sapere.

Vi lascio naturalmente il gusto di leggere e assaporare la versione integrale dell’intervista. Vi soffermerete, probabilmente, in particolare su quei passaggi significativi che parlano di restrizioni nelle intercettazioni, di archivio Genchi e l’apoteosi:

Quando sento parlare di dialogo mi viene l’itterizia

Il turpiloquio non è mai gradito, in effetti.