Eluana – e il “corpo” di Stato – sulla stampa estera

Eluana, Berlusconi e Napolitano. Ho visto la rassegna stampa dei giornali di domani. Il manifesto non delude nella titolazione – gongolo per l’efficacia giornalistica delle loro soluzioni, non sto entrando nel meito. E “sbatte” in prima pagina il seguente titolo: Corpo di Stato.

E l’Italia sulla scena internazionale. Mi sono chiesta a un certo punto se i giornali stranieri e i paesi del mondo stessero in qualche dando copertura alle nostre beghe di italioti in pieno conflitto istituzionale là dove una donna è in stato vegetativo da 17 anni. La risposta è stata sì. Siamo in home page. L’eutanasia al centro di una crisi politica in Italia, titola Le Monde. Su Le Figaro, invece, facciamo un figurone con la delazione dei medici.

Eluana, in caduta libera

Eluana. Sono momenti febbrili. Apro la pagina del giornale ogni due per tre e leggo. Leggo del decreto approvato (i giornali ci erano , leggo del no di Napolitano, leggo di Berlusconi che dice non c’è problema, allora cambiamo la Costituzione. O anche, che farà una legge in tre giorni dico tre. (peccato che per Eluana sarà comunque tardi: la sospensione dell’alimentazione è cominciata oggi. Se si protrarrà per 48 ore consecutive, legge o non legge, Silvio o non Silvio, Papa o non Papa non si potrà tornare indietro).

Leggo che la decenza è stata oltrepassata, schiacciata, superata, violentata (insieme al corpo di Eluana) da troppo tempo.

Sembra un teatrino dell’assurdo uscito male. Sembra Samuel Beckett sotto l’effetto di pesanti droghe tagliate male e posseduto dall’intero cast della casa del Grande Fratello.

Eluana, ecco la bozza del decreto

Eluana, il Corriere – ma anche altri giornali – ha pubblicato il testo del passaggio cruciale del decreto legge “Salva-Eluana” – giuro, l’hanno già definito così – che sarebbe stato battuto in primis dall’Ansa. Decreto legge che il governo aveva annunciato di voler varare per impedire l’esecuzione della sentenza della Corte d’appello di Milano, non rigettata dalla Cassazione. Un solo articolo – non avevano tempo di farne altri: Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione. Decreto Legge sul quale l’esecutivo ha fatto marcia indietro oggi, data la reazione di Fini e di Napolitano.

Nel frattempo… La Procura di Udine potrebbe sequestrare la stanza della clinica dove è ricoverata Eluana. Un decreto legge, in effetti, sarebbe stato un tantinello chiassoso.

Zingaretti? Mejo di Veltroni

Pierluigi Diaco – che, udite udite, ha già la sua paginetta su Wikipedia, pensa te –  scrive per Novella 2000 del buon Nicola Zingaretti. Che, in verità e meno sorprendentemente, ha a sua volta una pagina wikipediana. È il fratello più piccolo del Commissario Montalbano.

Si domanda, il Diaco, se, dopo Veltroni (e i suoi evidenti successi) a condurre il Partito Democratico (ammesso che non ammettano che è il caso di smantellarlo prima) sarà il fratello minore del Commissario Montalbano, pardon, Luca Zingaretti.

Riferisce Diaco che il buon Nicola – che su Facebook ha 1.219 sostenitori – sul popolare social network risponde ogni dì ai fans. Ah, Diaco, in realtà qui leggo (ore 0.21 del 5 febbraio 2009): Nicola Zingaretti non ha attività recenti. O forse è quest’altro Nicola Zingaretti, con 4.982 amici? Neanche qui grossi dibattiti comunque…

I medici dovranno denunciare i clandestini

Siamo medici, non spie. Così hanno risposto. Eppure la legge è legge, e questa legge sarà. I medici potranno denunciare gli immigrati clandestini (in cui dovessero incapare nell’esercizio della loro nobile professione) all’autorità giudiziarie. Se ieri la maggioranza di governo è stata sconfitta per ben tre volte su centri di accoglòienza e ricongiungimenti famigliari, oggi la musica è diversa.

Gli ultimi articoli del disegno di legge per la sicurezza sono stati votati rapidamente oggi. E l’emendamento per medici e clandestini è passato con una ventina di voti di scarto. Cosa accadrà ora?

Eluana, arriva il decreto

Cosa si diceva ieri? …al netto di un’altra mossa politica, di un altro tribunale, di un altro ministro, di un altro emissario del Papa. C’abbiamo tutto. Stamane, a Palazzo di Giustizia di Udine il vertice convocato ieri dal Procuratore della Repubblica Antonio Biancardi. Presenti l’anestesista Amato De Monte, il primario di Udine che guida l’equipe di volontari, e l’avvocato di Beppino Englaro, Giuseppe Campeis. Convocazione straordinaria, dopo il trasferimento a Udine di Eluana Englaro.

La casa di riposo La Quiete, Azienda sanitaria Medio Friuli e associazione Per Eluana (composta dall’anestesista Amato De Monte, altri medici e una decina di infermieri specializzati) hanno firmato il protocollo che permetterebbe lo stop dell’alimentazione. Ma Sacconi non è convinto, e intende inficiare il provvedimento indagando sulla legittimità dello stesso, che potrebbe essere in contrasto con i principi del servizio sanitario nazionale.

Intercettazioni: Di Pietro e Napolitano, la storia infinita

Antonio Di Pietro chiama nuovamente in causa Giorgio Napolitano. Da lui vorrebbe altro, rispetto a quello che fa, firma, dice. Nuovo appello per il capo dello Stato, dunque, da parte del leader dell’Italia dei Valori. Perché a breve, sul tavolo del Presidente della Repubblica, arriverà una nuova legge assai contestata e sulla quale le polemiche non finiranno. Si tratta della legge sulle intercettazioni.

Antonio Di Pietro rialza il tiro, dunque. A pochi giorni di distanza da quanto accaduto a Piazza Farnese. L’ex magistrato è tutto tranne che pentito in merito alla vicenda. Per quelle dichiarazioni, Di Pietro è stato iscritto nel registro degli indagati.

Eluana a Udine

Eluana, la più bieca forma di pornografia sul suo corpo. Così scrive Zucconi oggi. Una frase forte. E vera, se andate a leggere l’articolo e il senso in cui usa la parola “pornografia”. Uno dei commenti segnala questo articolo canadese. “Qualcuno ricorda – scrive un lettore – che solo pochi anni fa quella stessa Chiesa sosteneva che la terra fosse piatta e non rotonda?”. Naturalmente non mancano commenti del tenore “state decidendo per lei. Come fate a sapere che voglia morire?”.

Beppe Englaro è riuscito a trasferire la figlia Eluana a Udine. Qui, grazie al supporto di uno studio legale e del potocollo predisposto “a norma di legge”, il sondino che la tiene in vita verrà staccato. E lei – quel che resta di lei – lentamente, se ne andrà. Al netto di un’altra mossa politica, di un altro tribunale, di un altro ministro, di un altro emissario del Papa. Nessun commento, e nessun giudizio reale possibile. Solo tanta amarezza per il vespaio sollevato intorno al corpo di una ragazza che non può mandarvi tutti a quel paese.

Immigrato picchiato e bruciato a Nettuno

Nettuno. Indiano picchiato e bruciato. Si erano portati dietro una tanica di benzina. Nettuno non è un pianeta lontano. E’ una lunga serie, una lunga lista che non finirà. La cronaca è cronaca, e forse sono cose che accadono ogni giorno – come gli stupri (a Roma ce n’è uno ogni 40 ore), i furti, i soprusi, gli sbarchi clandestini, le violenze – e che altri da noi decidono di farci o non farci conoscere.

Leggevo il blog di Vittorio Zucconi. L’espressione di cui parla, to go native, tarda ad avere un’applicazione in stile italico. Mentre si scrive, pare che le forze dell’ordine abbiano individuato i responsabili del tentato omicidio in questione.

Ci sono 5 ragazzi, compreso un minorenne, fermati. Stupidità, dicono. Paghiamo le conseguenze di quello che siamo, che non siamo, che abbiamo fatto e che non faremo mai.

Giustizia, Italia peggio di Angola e Gabon

Giustizia, maglia nera per l’Italia. Peggio di Angola e Gabon. Che il Bel Paese non se la sia cavata mai bene con le classifiche internazionali, è cosa risaputa – prendete quelle sulla libertà di stampa di organizzazioni come RSF o Freedom House. E siccome le piccole democrazie, a volte, regrediscono, ecco che, per l’Italia oggi lo si può scrivere nero su bianco anche in tema di Giustizia. Secondo la Banca Mondiale – nell’ultimo rapporto Doing business (principalmente finanziario, con consigli su dove conviene investire) – l’Italia, in base al parametro del sistema giudiziario civile, è centocinquantaseiesima (su 181 paesi).

A dare eco alla notizia in Italia è il primo presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone. Lo riporta senza mezzi termini nella relazione con la quale ha inaugurato l’anno giudiziario presso la Suprema Corte. Che ha redarguito i suoi in merito alle manie mediatiche da evitare, perché i processi mediatici fanno solo male alla giustizia. Ha da dire anche sulle intercettazioni telefoniche: troppo reiterate nel tempo.

Dovrebbero essere vietate le proroghe se nel periodo inizialmente stabilito non si sono raggiunti risultati apprezzabili, tranne casi eccezionali, rigorosamente motivati

Intanto, siamo 156esimi.

Google in tilt

Problemi su Google. Google in tilt. Anche i giganti crollano. Facevo le mie ricerche, e non capivo perché su tutti i risultati di Googlee mi comparisse “Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer”. Il sito del Sole 24 Ore? No, impossibile. E poi c’era la stessa frase su qualsiasi risultato. Allora ho pensato fosse il mio pc… Non sta benissimo, in fondo. E invece no. Sul motore di ricerca, la ricerca viene, appunto, effettuata ma compare quella frase e non si riesce ad aprire direttamente i link forniti dal motore. Per Google news, invece, ci sono proprio problemi di accesso.

Non si conoscono ancora le cause, anche se da Google, voci fanno sapere che stanno lavorando alla risoluzione del problema. Non ci sono aggiornamenti deppure sul blog ufficiale del motore di ricerca.

UPDATE 16.45. Funziona di nuovo tutto. 15 minuti di black out che ha fatto il giro del mondo. Non si conoscono ancora le cause. Il guasto non ha investito altri servizi come Gmail o Google Groups.

La Corte dei Conti defenestrata

La Corte dei conti è organo costituzionalmente previsto come ausiliario del governo e del parlamento. C’è una notizia, oggi, che la televisione non vi darà. A meno che non ci pensi Report. Un emendamento piccolo piccolo e buttato in mezzo a una valanga di postille, in un bel disegno di legge che non c’entra granché. Uno stile che sembra piacere all’attuale esecutivo (ricordate la salva-manager e Milena Gabanelli? Persino Tremonti l’aveva rinnegata).

C’è un articolo, come riporta il Corriere, nel disegno di legge 847 (il 9) tutto per il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. Tra i vari compiti, la Corte effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo e della pubblica amministrazione, ed un controllo di gestione a consuntivo sui bilanci dello stato, delle amministrazioni pubbliche e di quegli enti per i quali lo stato contribuisce alla gestione ordinaria. Ecco perchè il quotidiano parla di “controllori”.

Italia-Brasile, il caso Battisti in campo

Il caso Battisti è ancora hot. Perché l’Italia è l’Italia, non un altro paese. E siccome l’Italia è, appunto l’Italia, ecco che sbuca fuori il calcio. Perché per il 10 febbraio sarebbe prevista una bella partita, un’amichevole, proprio tra Italia e Brasile. E il Brasile è proprio il paese che ha rifiutato di restituire Cesare Battisti all’italica giustizia.

Lula ha detto no, e ora la politica italiana non trova nulla di meglio da fare che buttarla sul calcio. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, proprio non ci sta. Questa partita non s’ha da fare. Ha pure in tasca un bel biglietto per la stessa, ma giura e spergiura che non si presenterà. Andreotti prova a ricordare che politica e sport non c’entrerebbero, ma ormai la polemica è partita. Così italica.

La Meloni, già che c’è, ha un’altra idea: far presentare tutti i giocatori in campo con una fascia nera al braccio in segno di lutto.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.